La grafia corretta è campagna, senza la i tra il gruppo consonantico -gn- e la a finale. La forma con la sequenza di lettere -gnia – campagnia – è da considerarsi errore. La regola è semplice: la particella -gn- seguita da vocale non necessita di alcuna i. Per ricordarlo senza troppa difficoltà può essere d’aiuto il ritornello che si è soliti imparare alla scuola primaria: -gno-, -gna-, -gne-, -gnu- la i non voglion più.
Le eccezioni a questa norma grammaticale sono poche: la prima persona plurale del presente indicativo e la prima e seconda persona plurale del presente congiuntivo dei verbi in -gnare, -gnere e -gnire – abbiamo ad esempio noi insegniamo, sogniamo o disegniamo, che noi spegniamo, che voi insigniate – e il termine compagnia che adotta una diversa ortografia per differenziarsi dal termine compagna, che ha tutt’altro significato.
È forse l’assonanza con questo sostantivo la responsabile dei dubbi che insorgono al momento di scrivere la parola campagna; l’unica lettera che cambia, infatti, è la o tra la prima c e la m che diventa a. Tuttavia campagna non ha nulla a che fare con compagna: in questo caso si rispetta la regola grammaticale e non ci sono omonimi responsabili di incertezze ortografiche. Campagna si scrive senza nessuna i.
Esempio 1: Da quando ha comprato la fattoria ha deciso di lavorare in campagna
Esempio 2: Ha acquistato una casa di campagna con tanto di piscina
Esempio 3: La gente di campagna è in genere più rilassata di chi vive in città
Esempio 4: Bisogna stare attenti a come si parla in campagna elettorale
Esempio 5: La campagna pubblicitaria della serie A inizia la prossima settimana
Esempio 6: Hai programmato la campagna di vendita per la prossima stagione?
Esempio 7: La campagna fotografica è stata proficua: siamo tornati con immagini di numerosi animali in via di estinzione
Esempio 8: Il Regno d’Italia partecipò attivamente all’operazione Barbarossa impegnandosi con la campagna di Russia