Non c'è miglior cieco di quello che non vuole vedere Fonte foto: 123RF - khosrork
Proverbi

Non c'è miglior cieco di quello che non vuole vedere

Qual è il significato del proverbio "non c'è miglior cieco di quello che non vuol sentire"? Scopri l'origine e la spiegazione su Virgilio Sapere

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Un proverbio antico come non c’è miglior cieco di quello che non vuole vedere, si ripresenta in vesti differenti passando di regione in regione di tempo in tempo. Si tratta di un proverbio antico di cui si trova traccia similarmente anche nella Bibbia. Si riferisce quasi certamente alla velocità con cui si sceglie di non vedere o sentire quello che può arrecarci dolore.

La spiegazione

Non c’è miglior cieco di quello che non vuole vedere è un proverbio antico che affonda le sue radici profondamente nel passato e attinge alla semplice facilità con cui alcuni elementi sceglievano semplicemente di non vedere ciò che intorno a loro accadeva per tornaconto personale. Era un modo di dire arcaico, chiaramente un riferimento alla superficialità con cui si riusciva a scegliere di non essere testimoni di ciò che stava accadendo per non essere chiamati in causa, si tratta di cecità intellettuale non certamente fisica.

Proverbi simili a non c’è miglior cieco di quello che non vuole vedere

Proverbi simili a non c’è miglior cieco di quello che non vuole vedere se ne trovano molti, come il modo di dire non vedere neanche un prete nella neve. Quel che l’occhio non vede, cuore non crede un altro esempio riferito ad un modo di dire antico, in cui si poteva scegliere di non vedere ciò che faceva star male, in questo caso specifico ci si riferisce ai sentimenti, magari non corrisposti come si desiderava. Un altro proverbio antico che richiama la facoltà personale della scelta di non vedere per vivere in serenità è occhio non vede, cuore non duole, non sempre di significato leggero non c’è miglior cieco di quello che non vuole vedere spesso era associato anche a mira la brusca d’altri e non vedi la tua trave, quando si sceglie di non vedere ciò che è palese spesso si vuol vedere invece qualcosa di cui non dovremmo prendere importanza. Troviamo infine una variante del proverbio antico non c’è miglior cieco di quello che non vuole vedere, che fa parte della versione più estesa: non c’è peggior cieco di chi non vuole vedere e peggior sordo di chi non vuol sentire, ed è non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire e si riferisce a chi ottusamente sceglie di non voler ascoltare ragioni diverse dalla propria, convinto che sia l’unica corretta.

Significato

I modi di dire popolari sono tanti e tra quelli più comuni e utilizzati ancora oggi c’è non c’è miglior cieco di quello che non vuole vedere. Oltre alla variante sulla cecità è anche conosciuta quella sulla sordità che viene largamente utilizzata con lo stesso intento. L’idea è quella di sottolineare come le persone possano ignorare volontariamente qualcosa per trarne guadagno o beneficio.

Origine

Il proverbio non c’è miglior cieco di quello che non vuole vedere è estremamente comune e ha origine antiche tanto che sembra che le prime testimonianze compaiano già nella Bibbia. Proprio come il modo di dire non c’è miglior sordo di chi non vuol sentire anche non c’è miglior cieco di quello che non vuole vedere ricorda quanto qualcuno ignori volontariamente qualcosa per puro tornaconto personale.