Lettera di presentazione per curriculum Fonte foto: 123RF
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Cosa scrivere quando si invia un curriculum via mail

Come accompagnare al meglio un curriculum vitae con una mail di presentazione efficace

Luca Incoronato

Luca Incoronato

GIORNALISTA PUBBLICISTA E COPYWRITER

Giornalista pubblicista ed esperto Copywriter, amante della scrittura in tutti i suoi aspetti. Curioso per natura, adoro scoprire cose nuove e sperimentarle in prima persona. Non mi fermo mai alle apparenze, così come alla prima risposta, nel lavoro come nella vita.

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È altamente sconsigliato inviare un curriculum via mail senza un’adeguata lettera di presentazione, soprattutto se si tratta di una candidatura spontanea. Decisamente importante sapere cosa sia meglio scrivere come testo d’accompagnamento al proprio CV, al fine di fornire informazioni utili e, di fatto, dare il via a un ipotetico colloquio a distanza, ancor prima di ricevere una risposta.

In un mercato del lavoro sempre più competitivo e specializzato, riuscire a ottenere un’ottima prima impressione è un asso nella manica da non ignorare. Per quanto non ci si possa dilungare eccessivamente, altrimenti si otterrebbe l’effetto contrario a quello desiderato, la mail di presentazione consente di argomentare, a differenza del CV. Vediamo, quindi, come sfruttare questo testo nel miglior modo possibile.

Mail di presentazione per curriculum

La domanda che occorre porsi è come riuscire a distinguersi, fin da subito, nel vasto elenco di mail con curriculum vitae inviate all’indirizzo indicato in un annuncio di lavoro. È questo parte dello scopo di una mail di presentazione, che mira ad attirare l’attenzione del soggetto responsabile delle assunzioni.

L’obiettivo è quello di intrigare il responsabile delle risorse umane, incuriosendolo e spingendolo ad aprire il file del CV. Ciò diventa quasi un’azione volontaria e non automatica, dettata dal lavoro. Se siamo certi d’avere le giuste capacità ed esperienze, ovvero sappiamo che il curriculum non ci tradirà, quella presentazione ben studiata e attenta è di fatto un modo per assicurarsi non solo un colloquio, ma anche un certo vantaggio durante lo stesso.

Una presentazione stimolante e adeguata può addirittura indirizzare un confronto in persona o in videochiamata. La "chiacchierata" potrebbe prendere spunto proprio da quanto scritto in quella mail. Gli scenari sono svariati ma in ognuno di essi non vi sono altro che vantaggi dallo scrivere in maniera adeguata questo messaggio di posta elettronica.

Mail di presentazione: consigli utili

In nessun caso si dovrebbe scrivere il proprio curriculum nel corpo della mail. L’impaginazione del CV è molto importante e va studiata adeguatamente (ne parleremo in seguito). Relegarlo in questa posizione creerebbe soltanto confusione nel lettore, affaticato nell’analisi del documento.

Questo dev’essere, quindi, necessariamente in un allegato, optando preferibilmente per un pdf. Guardiamo a tutto il resto, a partire dall’oggetto, la cui importanza non va sottovalutata. Miriamo a rendere più semplice il lavoro del responsabile HR, indicando la parola CV e il ruolo al quale si è interessati, in caso di candidatura spontanea. Differente il discorso in caso di risposta a un annuncio, per la quale basta aggiungere all’oggetto la referenza al comunicato aziendale.

Chiarezza e sincerità vincono sempre. Chi legge deve sapere a cosa fa riferimento il soggetto, per quale lavoro è interessato e chi è, con breve descrizione in poche righe. Presentarsi ha un doppio beneficio. Se da una parte si offrono informazioni preziose su di sé, dall’altro si dimostra d’aver impiegato del tempo nell’invio di questa mail. Ciò vuol dire non aver operato in maniera meccanica, inviando lo stesso messaggio standard a chi sa quante aziende.

Se si richiede rispetto dal reparto HR di una società, è necessario essere i primi a offrirlo. Un colloquio ha inizio con la candidatura, non sedendosi dall’altra parte di una scrivania. Il testo dev’essere ragionato e inerente alla specifica posizione nella data compagnia. La personalizzazione rende questa mail di presentazione unica ed è qualcosa di molto apprezzato. Sempre meglio spedire una manciata di candidature, appena, ma strutturate al meglio, che 100 standard a pioggia. Dall’altra parte troveranno infatti esseri umani, non delle macchine.

Tenendo ben presente questo concetto, sarebbe il caso di gettare nel dimenticatoio quelle formule di lettere di presentazione eccessivamente formali. Leggere testi identici non rallegra la giornata di nessuno in ufficio. Occorre essere brevi, concisi e, a seconda del caso, ironici. Un metodo sicuro per ricevere una risposta, positiva, negativa o semplicemente atta a prendere tempo in attesa di terminare il vaglio dei candidati.

Ci si presenta dimostrando di conoscere l’azienda, la sua "mission" e la storia, utilizzando un linguaggio semplice e privo di frasi a effetto. Queste non impressionano nessuno. Ricordarsi di rileggere attentamente il breve testo, facendo attenzione a grammatica, punteggiatura e coerenza generale dei concetti espressi.

Mail di presentazione: struttura

Dopo le formule cordiali di saluto (Spett. le), si consiglia di fare riferimento all’annuncio di lavoro cui si è interessati (in riferimento a), per poi proporre una presentazione breve e d’impatto di se stessi, indicando in maniera naturale il proprio titolo di studio ed eventuali esperienze lavorative.

Si può quindi spiegare in poche righe il motivo per il quale ci si sta candidando, ponendo in evidenza un interesse particolare per la posizione in questione (ciò che mi ha spinto a contattarvi è) e, infine, aggiungendo quelli che sono chiaramente i propri punti di forza. Non occorre elencarli tutti, anzi. Si consiglia infatti di prestare attenzione a quelli utili a essere presi maggiormente in considerazione, ovvero in linea con l’ambito lavorativo in questione. Gli ottimi voti sul libretto universitario e la lode ricevuta al momento della laurea contano poco a confronto di una lingua straniera parlata e scritta in maniera fluente, nel caso di un lavoro da inviato in Francia per una redazione, ad esempio. Restando in ambito studi, da ricordare come questi non ci definiscano. Citarli è bene ma sarebbe il caso di preferisce una descrizione più estesa delle esperienze accumulate.

Come scrivere un curriculum

Un curriculum efficace ha inizio con le informazioni personali, come se ci si volesse presentare, ed è di fatto ciò che accade. Per quanto una prima introduzione avvenga già nel corpo della mail, in questo caso è dettagliata e schematica, con nome, cognome, data di nascita, luogo di residenza e contatti (mail e cellulare). A ciò si possono aggiungere link al profilo Linkedin ed eventuali account social, blog o sito personale, nel caso in cui siano coerenti con la posizione lavorativa.

Non è obbligatorio aggiungere la propria fotografia ma, nel caso in cui si scelga di farlo, ci si assicuri che sia professionale. Passando invece al corpo del curriculum vitae, si richiede uno sguardo generale sulle proprie esperienze, ponendo in evidenza solo ciò che è di maggior rilevanza, soprattutto per la posizione cui si aspira, offrendo al responsabile HR dei punti chiave, così da non appesantire la lettura e analisi del documento.

Per quanto concerne lo studio, invece, occorre inserire il titolo di studio e l’Università frequentata, con eventuali esperienze formative all’estero. Si richiede, invece, una maggior specificità per quanto concerne il percorso lavorativo. Al titolo ufficiale della propria posizione alla breve descrizione del ruolo ricoperto, fino al nome dell’azienda e alle date d’inizio e fine collaborazione. Importante porre in risalto i compiti principali e soprattutto le responsabilità ricoperte.

Questa sezione deve presentare in cima sempre le esperienze più recenti, dando loro la precedenza rispetto alle più importanti del passato. Occorre ricordare che il CV dev’essere regolarmente aggiornato, aggiungendo le nuove esperienze, i corsi formativi e tutto ciò possa risultare rilevante.

Mai essere timidi nel proprio CV, dal momento che esplicare i propri punti di forza è proprio quanto richiesto. Va da sé, però, che occorra un minimo di moderazione nel tessere le proprie lodi. Considerando come il documento sia stato modificato appositamente per il singolo annuncio, sarà il caso di aggiungere anche cosa ci si aspetti da questo possibile lavoro.

Proviamo a uscire dagli schemi convenzionali che si possono scaricare su Google, ricordando di non tentare mai di "appesantire" il testo con lunghi paragrafi e, in generale, un’eccessiva verbosità. A ciò si aggiunge la necessità di rendere il tutto quanto più personale possibile, il che si traduce nel non tentare di scrivere come una macchina, perché dall’altra parte ci sarà un essere umano a leggere. Obiettivo primario: stupire.

Hobby e interessi, ovvero le attività non lavorative, hanno senso d’esistere sul proprio CV, perché contribuiscono a spiegare che tipo di persona si stia candidando. Si offre così un’immagine più completa di sé, confermando magari, a seconda delle attività svolte, d’essere in grado di lavorare in gruppo o di tenere al benessere degli altri.

Periodo di inattività

A tutti è capitata una fase di pausa, un periodo nel quale il percorso di studi ci ha visti rallentare o siamo stati senza lavoro, per scelta o altre motivazioni. Ciò genera dei vuoti temporali all’interno del CV, che non devono essere riempiti dall’immaginazione del responsabile HR.

Occorre giustificare quelle fasi, contestualizzandole e offrendo una versione veritiera dei fatti. Inventare non porta da nessuna parte, dal momento che le proprie affermazioni potrebbero dover essere supportate da fatti ed esempi pratici in fase di colloquio.

Lunghezza del CV

Come detto, la verbosità del curriculum vitae è qualcosa da limitare, così da facilitarne la lettura. Se è vero che l’eccessiva lunghezza va evitata, lo stesso dicasi per la brevità. A una singola pagina schematica può aggiungersi una seconda maggiormente esplicativa e discorsiva. Sarebbe il caso di fermarsi qui, a meno che il proprio bagaglio di esperienze pregresse lavorative fondamentali non sia così ampio da richiedere una terza pagina.

CV: cosa non fare

Vi sono numerose cose da evitare assolutamente nella stesura del proprio curriculum vitae:

  • Foto non professionali
  • Generare confusione nel testo
  • Eccessiva lunghezza
  • Mentire
  • Non personalizzare il CV in base alla singola offerta lavorativa
  • Errori grammaticali
  • Eccessivo uso del grassetto
  • Uso di caratteri particolari
  • Frasi lunghe
  • Uso del presente per precedenti occupazioni
  • Uso del passato per l’occupazione attuale o la più recente
  • Uso di abbreviazioni
  • Uso di terminologia tecnica, se non importante per la posizione cui si aspira