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Mantova Calcio serie B Fonte foto: ANSA

Al Mantova chi va male a scuola non gioca in Serie B: l'annuncio

I giovani atleti del Mantova non potranno più giocare a calcio se non andranno bene a scuola: l'annuncio del presidente e la reazione dei genitori

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Niente goal, campionati e successo nel calcio se prima non si va bene a scuola. “Preferisco avere tanti ragazzi bravi nello studio, piuttosto che tanti bravi calciatori”, ha affermato Filippo Piccoli, presidente del Mantova in occasione della festa natalizia delle Giovanili del club (in serie B), mercoledì 4 dicembre, al Teatro Sociale di Mantova.

I giovani atleti dovranno andare bene a scuola, recuperando quindi le insufficienze, per poter continuare a giocare a calcio. Un discorso che stupisce, alla luce dell’immaginario comune che vede i calciatori poco interessati alla propria istruzione e più concentrati nel conseguimento di carriere importanti nello sport. Ecco cosa ha detto il presidente e qual è stata la reazione dei genitori presenti in platea.

Niente serie B se non si va bene a scuola: le parole del presidente del Mantova

Ai numerosi atleti e genitori, e allo staff tecnico, presenti al Teatro Sociale di Mantova per i classici auguri di Natale, il presidente del Mantova Filippo Piccoli ha parlato dell’importanza della scuola per i ragazzi, rivolgendo loro un annuncio curioso e spiazzante: i giovani atleti con più di due insufficienze scolastiche non potranno più giocare in questa squadra se non avranno recuperato i voti.

“Si alzi chi ha più di due materie insufficienti”, ha esordito Piccoli nel suo discorso. Una trentina di giovani calciatori si sono alzati, rispondendo sinceramente all’appello.

“E ora – ha proseguito il presidente – mi ascoltino i mister: se entro marzo questi ragazzi non avranno rimediato alle insufficienze scolastiche, il prossimo anno non giocheranno più nel Mantova”.

Un obiettivo nobile, quello rincorso da questa società calcistica: trasmettere principi sani e far capire al giovani l’importanza dello studio, soprattutto nelle fasce di età più giovani, dove non dovrebbe prevalere la corsa esagerata al risultato sportivo. “Preferisco avere tanti ragazzi bravi nello studio, piuttosto che tanti bravi calciatori”, ha affermato Piccoli, che ha aggiunto di voler collaborare con le scuole per monitorare l’andamento scolastico dei ragazzi: “Non parlo molto ma quando dico una cosa la faccio. A marzo parlerò con i responsabili delle scuole per un riscontro”.

“Questo perché il Mantova è una società composta da persone serie e preparate e il compito di voi ragazzi, per ora, è quello di andare bene a scuola e crescere con la schiena dritta”, ha concluso Piccoli.

La reazione dei genitori

Al Teatro Sociale di Mantova erano presenti anche i genitori dei numerosi giovani atleti del vivaio biancorosso (dalla Primavera agli Under 9). Ma come hanno reagito all’annuncio a sorpresa del presidente Filippo Piccoli in merito all’andamento scolastico dei propri figli?

“Vediamo se i ragazzi e le famiglie accetteranno la nostra sfida”, è stata la conclusione del discorso di Piccoli, al quale è seguito l’applauso scrosciante dei genitori presenti in platea, che hanno fatto capire di essere pienamente d’accordo con le parole del presidente. Sfida accettata, dunque, perché il calcio è anche istruzione, impegno scolastico e crescita.