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Prof Enrico Galiano Fonte foto: IPA

Chi sono i "bambini bene amati": la poesia citata da prof Galiano

Prof Enrico Galiano affascina tutti suggerendo sui social una splendida poesia: qual è il suo significato e chi sono i "bambini bene amati" citati

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

La poesia è capace di cogliere ogni singola sfaccettatura del nostro essere. È in grado di trasportarci in altri mondi, ma allo stesso tempo di raccontare con parole diverse quello in cui viviamo e agiamo quotidianamente. Così anche uno splendido componimento suggerito da prof Enrico Galiano, celebre insegnante che ha un grande seguito sui social.

Trattasi di una poesia che parla di adulti che un tempo sono stati bambini, in particolare “bambini bene amati”. Scopriamo chi sarebbero e cosa significa questa poesia secondo il noto prof di italiano e influencer culturale.

Il testo della poesia analizzata da prof Galiano

S’intitola ‘Li riconosci subito‘, la poesia suggerita ai suoi follower da prof Galiano. Un’opera scritta da Eleonora Scrivo, artista nata nel 1972 che vive a Reggio Calabria. Ad attirare l’attenzione sono i protagonisti di questo componimento: i “bambini bene amati“. Di seguito il testo della poesia e la spiegazione di chi sono questi bambini da parte del noto docente.

Li riconosci subito
i bambini bene amati,
sono gli adulti
che arrivano in aeroporto
al tempo giusto,
col bagaglio essenziale.

Li senti splendere
i bambini ben amati,
una volta cresciuti,
parlano al futuro,
frequequentano disinvolti
i progetti di vita,
hanno sempre
denti dritti
e paure gestibili.

Anche quando
li ritrovi ai funerali,
i bambini ben amati
venuti su
a trauma ridotto,
hanno lacrime feconde,
mani che rassicurano
nuovi bambini,
temporaneamente tristi.

Quando incontro
queste creature speciali,
le tocco di nascosto,
perchè mi resti addosso
un po’ di quella meraviglia.

Ma si tratta di una magia
intransitiva,
a tratti riflessiva,
che va via con loro,
eredi di infanzie preziose.
©Eleonora Scrivo

La lezione di prof Galiano: chi sono i “bambini bene amati”

Ma chi sono questi “bambini bene amati”? A dare un’interpretazione è stato lo stesso Enrico Galiano, che ha sottolineato che questa poesia “meriterebbe di essere letta e riletta un po’ da tutti”.

“Parla di bambini, ma in realtà non parla di bambini – ha spiegato il prof -: parla di adulti che sono stati amati da bambini“. Sono loro le “persone che camminano leggere, che non inciampano nel passato, che sanno partire senza paura e arrivare senza rimpianti. Hanno mani che sanno stringere, voci che sanno restare, sorrisi che non chiedono permesso”, ha proseguito. Sono quegli esseri umani, in altre parole, che fin dalla loro nascita sono stati avvolti dall’amore dei genitori, che non hanno subito quei traumi che crepano inevitabilmente il loro cuore, e che crescono sani e psicologicamente stabili.

Come al bianco è contrapposto il nero, e la piena luce è contraria alla sua assenza totale, così ai “bambini bene amati” si alternano coloro che non lo sono stati: “E poi ci sono gli altri, quelli che la leggerezza l’hanno solo sfiorata – ha proseguito prof Galiano -, quelli che non sanno viaggiare senza bagagli, che si fermano sempre un istante prima di fidarsi”.

Infine, l’interpretazione dell’insegnante di italiano: “Questa poesia è un sussurro per chi li guarda con meraviglia, per chi vorrebbe toccarli solo un secondo, giusto il tempo di rubarne un po’. Ma la magia dell’essere stati amati non si trasmette per contatto. È un’eredità segreta, un destino già scritto nelle mani che ti hanno preso la prima volta senza farti paura”, ha concluso Galiano facendo riferimento proprio ai genitori che ci hanno cresciuto fin dal primo istante, prendendoci per mano e guidandoci in ogni nuovo passo.