
Con lo smartphone alla Maturità: esclusa, ma il Tar ribalta tutto
Una studentessa è stata esclusa dalla Maturità dopo essere stata beccata con lo smartphone durante la prima prova: ma il Tar ha ribaltato tutto
Una studentessa è stata beccata con lo smartphone in classe durante la prima prova dell’esame di Maturità. Per questo è stata esclusa dalla commissione esaminatrice con un provvedimento firmato dal dirigente scolastico. Ma il Tar ha ribaltato la decisione della scuola.
- Beccata con lo smartphone alla prima prova della Maturità 2025
- La decisione del Tar
- Cosa prevede la normativa sugli smartphone alla Maturità
Beccata con lo smartphone alla prima prova della Maturità 2025
I maturandi sono entrati, si sono seduti al loro banco, ed è iniziata la dettatura delle tracce della prima prova dell’esame di Maturità quando una studentessa è stata trovata in possesso del proprio cellulare. È successo a Terni il 18 giugno, durante il tema di italiano dell’esame di Stato, come riportato da Ansa.
Il cellulare, così come altri dispositivi elettronici, è vietato durante lo svolgimento degli scritti. Per questo la commissione ha deciso di escludere la giovane dall’esame e, attraverso un provvedimento firmato dal preside, è stata anche allontanata dall’istituto, una scuola superiore della città umbra.
Per quanto successo, la ragazza, che avrebbe una media scolastica superiore all’otto, è ricorsa d’urgenza al Tar dell’Umbria per essere riammessa alla Maturità.
La decisione del Tar
Il Tar dell’Umbria ha esaminato con urgenza il ricorso. La risposta non si è fatta attendere. Il giorno successivo, 19 giugno, il tribunale ha infatti emesso un decreto monocratico che ha sospeso l’efficacia dei provvedimenti di esclusione e allontanamento emanati dalla scuola.
Questo tipo di decreto rientra nelle misure cautelari monocratiche, che nel diritto amministrativo sono provvedimenti provvisori emessi da un singolo giudice, solitamente il presidente del Tar, in situazioni di estrema gravità e urgenza. Solo in un secondo momento, il caso viene trattato collegialmente dal tribunale.
Nel decreto del Tar si legge che il provvedimento disciplinare, che disponeva l’esclusione dalle prove di esame e l’allontanamento dalla scuola della ragazza, è stato adottato “per il mero possesso di un dispositivo mobile, anche a prescindere dalla prova del suo utilizzo e / o dalla concreta possibilità di suo utilizzo per la redazione dei compiti“.
Per questo, il giudice ha disposto l’ammissione della studentessa alla sessione suppletiva dell’esame di Stato fissando la trattazione del caso (camera di consiglio) per il prossimo 22 luglio, quando si deciderà definitivamente in merito alla questione.
La giovane, tramite la sua avvocata, ha quindi chiesto di poter sostenere la prima prova il 2 luglio, come da calendario ministeriale.
Cosa prevede la normativa sugli smartphone alla Maturità
I dispositivi elettronici, se non in alcuni specifici casi, sono vietati durante lo svolgimento delle prove scritte della Maturità. Come si legge nella nota 2114 pubblicata dal ministero dell’Istruzione e del Merito il 29 maggio scorso, i dirigenti scolastici avranno cura di avvertire tempestivamente i candidati che:
- è assolutamente vietato, nei giorni delle prove scritte, utilizzare a scuola telefoni cellulari, smartphone e smartwatch di qualsiasi tipo, dispositivi di qualsiasi natura e tipologia in grado di consultare file, di inviare e ricevere fotografie, immagini e audio, nonché apparecchiature a luce infrarossa o ultravioletta di ogni genere, fatte salve le calcolatrici scientifiche e/o grafiche elencate nella nota della scrivente Direzione generale del 17 marzo 2025 n. 10961;
- è vietato l’uso di apparecchiature elettroniche portatili di tipo palmare o personal computer portatili di qualsiasi genere in grado di collegarsi all’esterno degli edifici scolastici tramite connessioni wireless, comunemente diffusi nelle scuole, o alla normale rete telefonica con qualsiasi protocollo;
- nei confronti di coloro che violassero tali disposizioni è prevista, secondo le norme vigenti in materia di pubblici esami, l’esclusione da tutte le prove di esame.
Nella nota si chiede ai presidi di “ricordare tale divieto anche ai Presidenti e ai Commissari, che hanno il compito di vigilare sul rispetto del divieto stesso, al fine di evitare il verificarsi di episodi che, oltre a turbare il sereno svolgimento delle prove scritte, risulterebbero gravemente penalizzanti per gli stessi candidati. Analoga cura dovrà essere rivolta alla vigilanza sulle apparecchiature elettronico-telematiche in dotazione alle scuole, al fine di evitare che durante lo svolgimento delle prove scritte se ne faccia un uso improprio”.
Resta sempre aggiornato: iscriviti al nostro canale WhatsApp!