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Maturità 2025 Fonte foto: IPA

Documento del 15 maggio per Maturità 2025: cos'è e a cosa serve

Con l'avvicinarsi della Maturità 2025 si sente spesso parlare del documento del 15 maggio: cos'è e a cosa serve? Tutto quello che c'è da sapere

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Ogni anno, con l’avvicinarsi della Maturità, si sente parlare del documento del 15 maggio. Cos’è e a cosa serve? Tutto quello che c’è da sapere in vista dell’esame di Stato 2025.

Cos’è il documento del 15 maggio per la Maturità

Con l’arrivo della Maturità 2025 torna l’attenzione sul documento del 15 maggio. Ma di cosa si tratta? È un documento che viene redatto ogni anno dai consigli di classe delle quinte superiori in vista dell’esame di Stato. In questo elaborato vengono raccolte tutte le informazioni sui programmi svolti per ogni materia durante l’anno scolastico, i metodi didattici e gli strumenti utilizzati, nonché gli obiettivi di apprendimento raggiunti dagli studenti.

La redazione del testo è molto importante perché i commissari si rifanno a questo atto per lo svolgimento della prova orale. Come si legge sull’ordinanza 67/2025, che definisce le modalità di svolgimento dell’esame di Stato, infatti, “la commissione si attiene ai contenuti del documento nell’espletamento del colloquio“. È dunque questo elaborato a guidare le domande dei commissari, anche di quelli esterni che non conoscono i candidati.

Come si può capire dal nome, il documento deve essere compilato dai consigli di classe entro il 15 maggio, dopo di che viene immediatamente pubblicato sul sito della scuola. In questo modo è subito consultabile da tutti i maturandi che possono utilizzarlo per il ripassone pre-orale.

Cosa contiene il documento del 15 maggio

Vediamo adesso cosa si trova nel documento del 15 maggio. A dircelo è l’articolo 10 dell’ordinanza 67 del 31 marzo sulla Maturità 2025. Nell’elaborato sono contenuti:

  • gli argomenti affrontati in ogni materia;
  • i metodi utilizzati nell’insegnamento;
  • i mezzi adottati, dai libri ai laboratori;
  • gli spazi e i tempi del percorso formativo;
  • i criteri di valutazione adottati dagli insegnanti;
  • gli obiettivi raggiunti dagli studenti;
  • ogni altro elemento che lo stesso consiglio di classe ritenga utile e significativo ai fini dello svolgimento dell’esame.

Come si legge sull’ordinanza, “al documento possono essere allegati atti e certificazioni relativi alle prove effettuate e alle iniziative realizzate durante l’anno in preparazione dell’esame di Stato, ai PCTO, agli stage e ai tirocini eventualmente effettuati, alle attività, ai percorsi e ai progetti svolti nell’ambito dell’insegnamento di Educazione civica, nonché alla partecipazione studentesca ai sensi dello Statuto”.

Inoltre si specifica che “prima dell’elaborazione del testo definitivo del documento, i consigli di classe possono consultare, per eventuali proposte e osservazioni, la componente studentesca e quella dei genitori“.

Come usare il documento del 15 maggio per prepararsi all’orale

Lo abbiamo detto sopra: l’ordinanza 67 specifica che il documento del 15 maggio è utilizzato dalla commissione per lo svolgimento della prova orale. Per questo consigliamo di leggerlo attentamente non appena viene pubblicato. In primo luogo, è uno strumento fondamentale per ripercorrere nel dettaglio quali sono stati gli argomenti trattati in ogni materia durante l’anno scolastico.

È importante non solo leggerlo, ma anche discuterne con i docenti, che possono fornire ulteriori chiarimenti e suggerimenti su come affrontare la prova orale. Una buona comprensione del documento, infatti, può aiutare a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio percorso di studi, facilitando una presentazione più coerente e sicura durante l’esame e preparando il candidato anche alla gestione delle domande impreviste.