
Come sarà la Maturità 2025 tra PCTO, Invalsi e credito scolastico
Come sarà la Maturità 2025 tra PCTO, Invalsi e credito scolastico? Tutte le novità e cosa c'è da sapere sui requisiti d'ammissione all'esame di Stato
La Maturità 2025 si avvicina e con essa andranno a regime alcune novità introdotte dalla riforma del voto in condotta, come quelle che riguardano il calcolo del credito scolastico. La nuova disciplina sul comportamento, inoltre, condiziona anche l’accesso all’esame di Stato. Ecco tutti i requisiti di ammissione, dai PCTO agli Invalsi.
- Maturità: la novità del credito scolastico
- Voto in condotta e accesso alla Maturità: cosa cambia
- Invalsi requisito d'ammissione all'esame
- Svolgimento PCTO per accedere alla Maturità 2025
Maturità: la novità del credito scolastico
Il countdown è iniziato con la celebrazione dei 100 giorni. Mancano meno di tre mesi alla Maturità 2025, che inizierà mercoledì 18 giugno con la prima prova, il tema di italiano. Prima di arrivare a quel giorno, però, i maturandi dovranno garantirsi l’accesso all’esame. Prima di parlare dei requisiti di ammissione alla Maturità, che presentano una novità importante, è bene ricordare che la riforma del voto in condotta approvata lo scorso settembre porta con sé anche un altro cambiamento.
La valutazione del comportamento degli studenti, infatti, condiziona l’attribuzione del credito scolastico, utile per la votazione finale dell’esame.
In base alla nuova legge, “il punteggio più alto nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico spettante sulla base della media dei voti riportata nello scrutinio finale può essere attribuito se il voto di comportamento assegnato è pari o superiore a nove decimi”.
Questo significa che per ottenere il punteggio massimo nel credito scolastico, gli studenti devono avere un voto di comportamento di almeno 9 su 10. Quindi, se uno studente ha buoni voti nelle materie, ma il suo comportamento non è all’altezza (cioè sotto 9), non potrà ricevere il punteggio più alto per il credito scolastico. In sostanza, sia i voti che il comportamento contano.
Voto in condotta e accesso alla Maturità: cosa cambia
La riforma del voto in condotta, oltre a dare più peso al comportamento dei maturandi ai fini della valutazione finale, modifica anche i requisiti di ammissione all’esame di Stato.
In primo luogo, chi alla fine del quinto anno ha 5 in condotta non è ammesso alla Maturità. Come riporta la norma, infatti, “se la valutazione del comportamento è inferiore a sei decimi, il consiglio di classe delibera la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato conclusivo del percorso di studi”.
Se invece la valutazione è pari a 6, lo studente è ammesso all’esame ma dovrà portare un elaborato che sarà discusso in sede della prova orale. “Nel caso di valutazione del comportamento pari a sei decimi – riporta la legge -, il consiglio di classe assegna un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale da trattare in sede di colloquio dell’esame conclusivo del secondo ciclo”.
Inoltre si specifica che “l’attribuzione del voto di comportamento inferiore a sei decimi e la conseguente non ammissione alla classe successiva e all’esame di Stato avvengano anche a fronte di comportamenti che configurano mancanze disciplinari gravi e reiterate, anche con riferimento alle violazioni previste dal regolamento di istituto”.
Invalsi requisito d’ammissione all’esame
Anche per il 2025le prove Invalsi saranno requisito di ammissione alla Maturità. Questo significa che tutti gli studenti di quinta superiore dovranno svolgere i test per poter accedere all’esame di Stato. Stessa cosa vale per gli alunni di terza media.
Pur essendo condizione necessaria per la Maturità, i test Invalsi, introdotti con una legge del 2007 per valutare il livello generale del sistema scolastico italiano, non hanno nessuna influenza sulla valutazione finale dello studente.
Svolgimento PCTO per accedere alla Maturità 2025
Infine, a differenza dello scorso anno, lo svolgimento dei PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, ex alternanza scuola-lavoro) torna ad essere un requisito di accesso alla Maturità. A riportarlo è la nota numero 47341 del ministero dell’Istruzione e del Merito emanata il 25 novembre 2024.