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Maturità Fonte foto: ANSA

Maturità 2025, cambiano i requisiti d'ammissione: le novità

La riforma del voto in condotta porta con sé anche alcune novità che riguardano l'esame di Maturità 2025: come cambiano i requisiti d'ammissione

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Con l’approvazione della riforma sul voto in condotta, cambiano anche i requisiti d’ammissione all’esame di Maturità 2025. Ecco tutte le novità.

Riforma del voto in condotta e accesso alla Maturità 2025

Il 25 settembre la Camera ha approvato in via definitiva la legge sul voto in condotta fortemente voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Con la riforma, il comportamento degli studenti assume un peso più rilevante ai fini della valutazione finale, anche per quanto riguarda la Maturità. Non solo, vengono modificati anche i requisiti di ammissione per accedere all’esame di Stato.

Vediamo nel dettaglio cosa prevede il provvedimento per chi frequenta l’ultimo anno delle superiori.

In primo luogo, chi alla fine del quinto anno ha 5 in condotta non è ammesso alla Maturità. Come riporta la norma, infatti, “se la valutazione del comportamento è inferiore a sei decimi, il consiglio di classe delibera la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato conclusivo del percorso di studi”.

Se invece la valutazione è pari a 6, lo studente è ammesso all’esame ma dovrà portare un elaborato che sarà discusso in sede della prova orale. “Nel caso di valutazione del comportamento pari a sei decimi – riporta la legge -, il consiglio di classe assegna un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale da trattare in sede di colloquio dell’esame conclusivo del secondo ciclo”.

Inoltre si specifica che “l’attribuzione del voto di comportamento inferiore a sei decimi e la conseguente non ammissione alla classe successiva e all’esame di Stato avvengano anche a fronte di comportamenti che configurano mancanze disciplinari gravi e reiterate, anche con riferimento alle violazioni previste dal regolamento di istituto”.

Il credito scolastico

Rimanendo sulla Maturità, è importante sapere che con la riforma il voto in condotta condiziona l’attribuzione del credito scolastico, utile per la votazione finale dell’esame.

In base alla nuova legge, “il punteggio più alto nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico spettante sulla base della media dei voti riportata nello scrutinio finale può essere attribuito se il voto di comportamento assegnato è pari o superiore a nove decimi”.

Altri requisiti d’ammissione all’esame di Maturità

Questi requisiti di ammissione alla Maturità 2025 si aggiungono a quelli ormai noti, come quello che riguarda il limite massimo di assenze dalle lezioni. Sia alle scuole medie che alle superiori, per la valutazione degli studenti e il passaggio all’anno successivo (e all’esame finale), è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale.

Come previsto dal decreto presidenziale 122/2009, le scuole possono stabilire, per casi eccezionali, motivate e straordinarie deroghe a questo limite. Queste deroghe sono previste per assenze documentate e continuative, a condizione che si possa procedere alla valutazione degli alunni interessati. Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale di ciclo.

Se tutto rimarrà invariato, inoltre, pur non facendo media i Test Invalsi continueranno a rappresentare requisito di ammissione all’esame di Stato, al contrario dei PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, l’ex alternanza scuola-lavoro).