
Maturità 2025, dietrofront sull'ammissione? Chiarimento del MIM
Dietrofront del ministero dell'Istruzione sui requisiti di ammissione all'esame di Maturità 2025? In una nuova nota arriva il chiarimento del MIM
Il ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha pubblicato un’altra nota di chiarimento sui requisiti di ammissione alla Maturità 2025 smentendo il suo presunto dietrofront della precedente comunicazione del 3 aprile. In entrambe si fa riferimento a quanto previsto dalla nuova normativa sul voto in condotta (legge 150/2024). Ecco cosa hanno precisato da viale Trastevere.
- "Nessun dietrofront sull'ammissione alla Maturità"
- La nota MIM del 3 aprile
- Requisiti di ammissione all'esame: cosa prevede l'ordinanza
“Nessun dietrofront sull’ammissione alla Maturità”
Non c’è nessun dietrofront sull’ammissione agli esami di Maturità. Lo ha precisato il ministero dell’Istruzione con una nota del 9 aprile.
“Si smentisce la ‘bufala’ riportata da un quotidiano online circa un presunto dietro front del Ministro sui requisiti di ammissione all’esame di maturità – hanno spiegato dal MIM -. La nota che viene citata, del direttore generale degli ordinamenti scolastici, ricorda semplicemente alle scuole (a seguito di alcune richieste di chiarimento) che le nuove disposizioni introdotte con la legge n. 150/2024 riguardano solo l’incidenza del voto di condotta ai fini dell’ammissione all’esame di Stato e non i requisiti di ammissione relativi alle materie. Questi ultimi sono e restano disciplinati dal decreto legislativo 62/2017, non modificato per questa parte dalle nuove disposizioni”.
“Una serena e obiettiva lettura della nota ministeriale avrebbe evitato inutili allarmismi”, hanno concluso dal ministero.
La nota MIM del 3 aprile
La nota a cui il MIM fa riferimento nella comunicazione del 9 aprile è la numero 13946 del 3 aprile, in cui si evidenzia che le nuove disposizioni della legge 150/2024 sul voto in condotta “sono intervenute esclusivamente sulla tematica della valutazione del comportamento in relazione agli scrutini e all’esame di Stato, senza riguardare in alcun modo le previsioni relative alla valutazione delle discipline ai fini dell’ammissione all’esame di Stato”.
Pertanto, “per quanto attiene alla valutazione delle discipline, restano ferme le disposizioni contenute nell’articolo 13, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62”. Ovvero, sono ammessi alla Maturità “i candidati interni che conseguano una votazione non inferiore ai sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi“.
Nella nota del 3 aprile si aggiunge anche che “soltanto in caso di votazione inferiore a sei decimi in una disciplina o in un gruppo di discipline, il consiglio di classe possa deliberare, con adeguata motivazione, l’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo”.
Requisiti di ammissione all’esame: cosa prevede l’ordinanza
Il 31 marzo il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato l’ordinanza ministeriale che definisce le modalità di svolgimento della Maturità 2025, che avrà inizio mercoledì 18 giugno alle ore 8:30 con lo svolgimento della prima prova.
Il provvedimento rende noti anche quali sono i requisiti di ammissione all’esame. Per quanto riguarda il voto in condotta, “nel caso di valutazione del comportamento inferiore a sei decimi, il consiglio di classe delibera la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del percorso di studi“.
Nel caso di valutazione del comportamento pari a sei decimi (se si ha 6 in condotta), invece, “il consiglio di classe assegna un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale da trattare in sede di colloquio dell’esame conclusivo del secondo ciclo”. Si specifica che “la definizione della tematica oggetto dell’elaborato viene effettuata dal consiglio di classe nel corso dello scrutinio finale. L’assegnazione dell’elaborato ed eventuali altre indicazioni ritenute utili, anche in relazione a tempi e modalità di consegna, vengono comunicate al candidato entro il giorno successivo a quello in cui ha avuto luogo lo scrutinio stesso, tramite comunicazione nell’area riservata del registro elettronico, cui accede il singolo studente con le proprie credenziali”.
Tra le altre novità, lo svolgimento dei Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto, ex alternanza scuola-lavoro) torna ad essere un requisito d’ammissione all’esame di Stato. Era stato sospeso durante gli anni del Covid fino alla Maturità 2024 compresa.
Infine, come lo scorso anno, per accedere all’esame è necessario aver svolto le prove Invalsi e aver frequentato “almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato”.