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Dove si informano i giovani (e come): il problema disinformazione Fonte foto: iStock

Dove si informano i giovani (e come): il problema disinformazione

La EP Youth Survey 2024 ha analizzato le percezioni e come si informano i giovani tra i 16 e i 30 anni nei Paesi dell’Unione Europea

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

Dove e come si informano i ragazzi in un mondo in cui i mezzi di comunicazione sono tantissimi e si evolvono in continuazione? La EP Youth Survey 2024 ha analizzato le percezioni dei giovani tra i 16 e i 30 anni nei Paesi dell’Unione Europea per capire quali sono le loro priorità politiche, l’atteggiamento verso l’UE, le fonti informative preferite, la consapevolezza rispetto alla disinformazione e il grado di partecipazione civica.

Dove si informano i giovani

Per quanto riguarda gli strumenti dai quali i ragazzi ricavano la maggior parte delle notizie, l’indagine ha confermato che i social media sono la principale fonte di informazione politica e sociale per il 42% dei giovani.

Al secondo posto si posizione la televisione con il 39%. Ma la preferenza per il piccolo schermo televisivo risulta maggiore tra i 25-30enni, che fanno uso anche di piattaforme di notizie online per il 30% e della radio per il 19%.

Questi canali sono invece meno utilizzati dai più giovani, nello specifico la fascia tra i 16 e i 18 anni, che consultano le piattaforme di notizie online solo nel 21% dei casi e la radio nel 13%

Quali sono le priorità dei giovani e il ruolo della disinformazione

La EP Youth Survey 2024 ha evidenziato inoltre che il 40% degli intervistati indica l’aumento dei prezzi e del costo della vita come la questione principale su cui l’Unione Europea dovrebbe concentrare i propri sforzi. Al secondo posto, con il 33% delle preferenze, ci sono le tematiche riguardanti la tutela dell’ambiente e il cambiamento climatico. Al terzo posto, con il 31%, i giovani ritengono che l’Ue debba impegnarsi di più per migliorare la situazione economica generale e per la creazione di nuovi posti di lavoro.

I ragazzi che hanno risposto alle domande dell’Ep Youth Survey 2024 hanno infine segnalato di aver spesso fatto esperienza diretta con la disinformazione.

Il 76% degli intervistati ritiene di essere stato esposto a contenuti falsi o fuorvianti nella settimana precedente alla rilevazione. Nonostante ciò, il 70% si dichiara fiducioso nella propria capacità di identificare le notizie false.

I dati su disoccupazione e istruzione

Nel report della Commissione Europea sull’attuazione della strategia dell’UE per la gioventù (2022-2024), si segnala che la disoccupazione giovanile rappresenta una sfida significativa. Circa il 10% dei giovani è disoccupato e molti di loro sono classificati come NEET, giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo.

A contribuire all’aumento della disoccupazione, che a sua volta acuisce l’esclusione sociale e la povertà, sono il basso livello di istruzione e le disabilità. I gruppi vulnerabili, come le minoranze razziali ed etniche, sono particolarmente colpiti da questa situazione e permangono notevoli disparità regionali.

Quasi un quarto dei giovani dell’UE è a rischio di povertà ed esclusione sociale, compresi quelli che hanno lavori precari. Ciò provoca insicurezza finanziaria e incide sull’accesso a un’istruzione, ad alloggi e a un’assistenza sanitaria di qualità.

Le pressioni dovute alla disoccupazione, al basso livello d’istruzione e all’esclusione sociale incidono anche sulla salute mentale: quasi la metà dei giovani ha infatti riportato di aver sofferto di problemi emotivi o psicosociali nel corso dell’anno precedente.

Riguardo ai dati sull’istruzione, nel 2023 4 giovani su 10 hanno completato l’istruzione terziaria. L’abbandono della formazione si è attestato al 9,5% e continua a destare preoccupazione, in particolare tra i giovani uomini (11 %).

Il mondo digitale è parte integrante della vita dei giovani e presenta opportunità e sfide. L’acquisizione di competenze digitali è correlata in modo significativo all’istruzione formale superiore. Nel 2023 il 28% dei giovani non disponeva di competenze digitali di base; tale percentuale raggiungeva il 38% tra i giovani con un basso livello di istruzione.

Un altro elemento essenziale per una formazione di alta qualità è la mobilità transnazionale. Il 16% dei giovani ha studiato o si è formato in un altro Stato membro, ma gli ostacoli finanziari e organizzativi rappresentano ancora problemi di rilievo.