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Crepet Fonte foto: IPA

Educazione, Crepet tira in ballo Sinner e attacca: "È barbarica"

Parlando di educazione, Paolo Crepet ha tirato in ballo Jannik Sinner e ha attaccato i genitori di oggi: cosa "è barbarica" per lo psichiatra

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Lunedì 26 maggio Paolo Crepet è salito sul palco dell’auditorium Tiziano Zalli di Lodi per chiudere un ciclo di incontri dedicato ai malesseri giovanili. Parlando di educazione, ha citato il tennista Jannik Sinner e ha lanciato un attacco nei confronti dei genitori di oggi: “È una cosa barbarica“.

Perché “la vita è un gioco” per Crepet

La vita “non è altro che un gioco”. Lo ha detto Paolo Crepet durante il suo monologo all’auditorium Tiziano Zalli di Lodi, come riportato da Il Giorno.

Riflettendo sul concetto di educazione, nel suo intervento lo psichiatra ha condiviso storie e vicende personali per dimostrare come anche le esperienze più difficili possano diventare momenti di apprendimento. “Questo gioco – ha proseguito – a volte finisce in maniera strana, però poi si impara, si va avanti e si scopre che la vita, quindi il gioco stesso, insegna a passare oltre i limiti che ci siamo imposti”.

Crepet ha utilizzato la metafora del gioco per esprimere l’importanza dell’accettazione della sconfitta come parte integrante del percorso. Come si vince e si perde nel gioco, così nella vita i fallimenti e gli errori diventano tappe fondamentali per acquisire esperienza e superare i propri limiti. Per lo psichiatra l’importante non è evitare il rischio o la caduta, ma comprendere che ogni ostacolo offre l’opportunità di imparare e di evolvere.

Perché Crepet ha citato Sinner

La visione di Crepet sull’importanza dell’errore e della sconfitta trova un esempio emblematico nella figura del tennista Jannik Sinner. “Perché Sinner è bravo? – ha chiesto al pubblico -. Perché ha perso. Per vincere si deve perdere“.

E sono proprio i giovani a dover “imparare a vivere giocando, sbagliando e perdendo”, ha detto rivolgendosi ai genitori, evidenziando l’importanza di lasciare i figli liberi di sbagliare, cadere e persino di farsi male. Solo così, secondo Crepet, bambini e ragazzi possono imparare a rialzarsi, a capire i propri limiti e a trovare la forza interiore per superarli.

Cosa è “barbarico” secondo Paolo Crepet

Paolo Crepet ha così fortemente criticato la tendenza di alcuni genitori di creare una “comfort zone” per i propri figli, un comportamento che lo psichiatra ha definito “una cosa barbarica”. Per l’esperto, l’eccessiva protezione e la propensione a spianare la strada ai propri figli impedisce loro di confrontarsi con le difficoltà e di sviluppare autonomia e responsabilità.

“Ci sono momenti che durano pochissimo, ma che sono fondamentali – ha affermato Crepet –. Bisogna fare azzardi. Però li devi fare tu. Se c’è qualcuno che li fa o li vive al posto tuo, vuol dire che qualcosa è andato storto“. In altre parole, per lo psichiatra impedire ai figli di sperimentare gli “azzardi” della vita li priva di occasioni cruciali per la formazione del carattere e della personalità.

Ecco perché i bambini devono giocare e cadere dalla bicicletta. Ed ecco perché la comfort zone che voi genitori spesso create ai vostri figli è una cosa barbarica“, ha concluso.

La comfort zone creata dai genitori, dunque, per Crepet non fa altro che ostacolare lo sviluppo dei giovani, precludendogli la possibilità di responsabilizzarsi e di essere pronti ad affrontare le difficoltà della vita.

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