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giorgia meloni Fonte foto: ANSA

Giorgia Meloni ha deciso di incontrare il prof del post shock

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha deciso di incontrare il prof che aveva scritto un post shock contro sua figlia: cosa è successo

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha deciso di incontrare il prof che aveva scritto il post shock contro sua figlia che aveva indignato l’opinione pubblica. La premier si è detta aperta ad un confronto con l’insegnante, che ha chiesto di vederla per chiederle scusa personalmente.

Giorgia Meloni incontrerà il prof del post shock su sua figlia

“Gentile Presidente, Le scrivo con profondo rispetto e autentico pentimento per quanto accaduto. In questi giorni ho avuto modo di riflettere profondamente sul gesto che ha ferito Lei e la sua famiglia, e in particolare Sua figlia, che mai avrebbe dovuto essere tirata in ballo in alcun modo. Il post oggetto delle polemiche, poi rimosso, è stato un grave errore, che ora sento tutto il peso di dover riconoscere. Non c’è giustificazione possibile per le parole scritte”.

È quanto si legge sulla lettera pubblicata da Il Roma firmata dall’insegnante che a fine maggio, sui social, aveva augurato la morte alla figlia di Giorgia Meloni. Il professore, che insegnava tedesco in un liceo campano, ha chiesto di incontrare la premier per scusarsi “guardandola negli occhi”. E ha aggiunto: “Lo chiedo da uomo, da cittadino, e da educatore. Perché credo ancora che nella vita si possa sbagliare, ma che la dignità consista nel riconoscere il proprio errore e impegnarsi a non ripeterlo mai più“.

Meloni ha così accolto la richiesta del docente, dando la sua disponibilità a incontrarlo. “Non dimenticherò mai questo gesto – ha commentato il prof -. In un momento in cui avrebbe potuto ignorarmi, tra mille impegni istituzionali e responsabilità, il Presidente ha scelto di rispondere. È un segnale di grande umanità. La ringrazio con tutto il cuore. Per me significa moltissimo”.

Cosa aveva scritto l’insegnante sul post contro la figlia di Meloni

A fine maggio, l’insegnante si è trovato al centro di una tempesta mediatica dopo aver pubblicato su Facebook un post con scritto: “Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola“, 14enne vittima di femminicidio uccisa nella provincia campana il 26 maggio scorso.

Tale gesto ha scatenato un’ondata di condanna e indignazione in tutta Italia. Queste parole, unite alla professione di insegnante, hanno amplificato la risonanza del caso.

“La figura del docente è di straordinaria importanza nella formazione dei giovani, non solo nell’impartire saperi ma anche nell’educare al rispetto verso gli altri”, aveva commentato la vicenda il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. E aveva proseguito: “È indispensabile che i docenti stessi siano per primi sempre consapevoli della profonda responsabilità e dello straordinario valore sociale del loro ruolo. Proprio a tutela della stragrande maggioranza degli insegnanti che tengono atteggiamenti esemplari, non possiamo più tollerare comportamenti di singoli che sui social o in pubblico tradiscono quel decoro e quella dignità che devono caratterizzare una professione così delicata. Il Ministero, attraverso i suoi organi competenti, sanzionerà quanti per i loro atti non sono degni di far parte della nostra scuola”, aveva concluso Valditara.

Il post del professore era stato ripreso anche dalla stessa Giorgia Meloni, che aveva denunciato un clima di odio nei suoi confronti. Poco dopo, il docente si era scusato per l’accaduto. Poi, travolto dalle polemiche, aveva anche provato a togliersi la vita. Il professore è stato successivamente sospeso in via cautelare dall’insegnamento dalla Direzione scolastica regionale.