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Fiaccolata per Martina Carbonaro Fonte foto: ANSA

Martina Carbonaro e il toccante post della prof: "Non l'accetto"

Carla Caputo, insegnante di Martina Carbonaro, giovane vittima di femminicidio di Afragola, ha scritto un lungo ed emozionante messaggio-sfogo

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

“Come docente mi sento tradita”. È il duro sfogo di Carla Caputo, insegnante di Martina Carbonaro, la giovane ragazza di Afragola (in provincia di Napoli) che è stata brutalmente uccisa dall’ex fidanzato. Era una giovane studentessa di soli 14 anni e con una vita davanti. L’ennesimo femminicidio che si aggiunge alla già tristemente lunga lista di donne che hanno perso la vita per mano di un uomo. Una piaga sociale che trova spesso il primo posto nei dibattiti e per cui si richiede a gran voce un maggior intervento di sensibilizzazione ed educazione già a partire dalla scuola.

Caputo, la docente che insegnava alla giovane vittima, però, non ci sta e ha deciso di affidare ai social sia un dolce e toccante saluto a Martina, sia uno sfogo di frustrazione verso la società e la scuola di oggi.

L’emozionante saluto della prof a Martina Carbonaro

Non l’accetto, non ci posso credere e invece è arrivata la notizia della tua morte”. Così è iniziato il lungo post-sfogo di Carla Caputo, pubblicato sulla sua pagina Facebook dopo il ritrovamento del corpo di Martina.

L’insegnante ha voluto dare un ultimo saluto alla giovane vittima con toccanti parole che non nascondono una forte frustrazione: “Porterò per sempre nel cuore il tuo volto, la tua voce, la tua presenza in aula. E porterò anche questo dolore trasformandolo in un impegno ancora più forte per educare al rispetto, all’uguaglianza, alla libertà. Avevi solo 14 anni. Avevi diritto alla vita, ai sogni, ai primi amori, alle risate tra i banchi. Invece sei stata strappata via. Brutalmente. Ingiustamente. Silenziosamente”, ha proseguito la prof.

Il duro sfogo della prof di Martina verso società e scuola

Carla Caputo ha quindi dichiarato fermamente di sentirsi tradita, come insegnante, “da una società che non sa proteggere le sue ragazze. Da un sistema che ancora oggi tollera, minimizza, giustifica la violenza”. Il riferimento è andato poi all’educazione affettiva e sentimentale nelle scuole, fortemente dibattuta da tempo tra chi la richiede a gran voce (come Chiara Ferragni in una recente intervista) e chi la vede purtroppo come un’illusione (come Crepet, che sostiene che in realtà l’educazione al rispetto parta dalla famiglia), o ancora chi sostiene, come prof Enrico Galiano, che i femminicidi e la violenza di genere iniziano “quando non si insegna ai bambini il valore di un no”.

“Ci insegnano a spiegare il rispetto – ha proseguito con rammarico Caputo nel lungo post social, riferendosi quindi all’educazione sentimentale e affettiva insegnata dai prof come lei nelle scuole -, ma non ci danno gli strumenti per garantirlo fuori dalle mura della scuola. E la delusione è immensa“. Uno sconforto che si acuisce continuamente poiché, secondo la docente, “ogni volta che perdiamo una ragazza, perdiamo una parte del nostro futuro”.

“Perdere un’alunna così è come perdere una figlia – ha concluso infine l’insegnante della giovane vittima di femminicidio -. Come se mi avessero strappato un pezzo dell’anima, senza spiegazione. Ciao Martina riposa in pace”.

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