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Il Banco degli Asini, interventi assistiti con animali Fonte foto: Il Banco degli Asini

Banco degli Asini fa scuola: "Così gli animali aiutano i ragazzi"

Ad Alberobello è nato il progetto Il Banco degli Asini: l'iniziativa propone interventi assistiti con animali in collaborazione con la scuola

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Si chiama “Il Banco degli Asini” ed è un bellissimo progetto di pet therapy che coinvolge le scuole di Alberobello. Diversi animali partecipano a questa interessante iniziativa: alcuni sono stati adottati, altri sono stati sottratti a morte certa, perché abbandonati, malnutriti o destinati alla macellazione. Tutti hanno i requisiti comportamentali per poter assistere le persone che devono affrontare difficoltà di varia natura, soprattutto cognitive e comportamentali. Abbiamo intervistato il Direttore Sanitario de Il Banco degli Asini, il dottor Nicola Gigante, Medico Veterinario Esperto in I.A.A. Ecco cosa ci ha raccontato.

Cos’è il progetto Il Banco degli Asini?

Come spiegato a ‘Virgilio Sapere‘ da Nicola Gigante, “Il Banco degli Asini è un Centro Specializzato in Interventi Assistiti con Animali residenziali ubicato in un’azienda didattica agri-zootecnica, dell’Istituto di Istruzione Superiore Secondaria Agrario-Alberghiero “Basile Caramia-Gigante” Locorotondo-Alberobello, sita in Alberobello (Città dei Trulli) in provincia di Bari”. Si tratta di “un progetto di quella attività che prima era definita col termine di ‘pet therapy’ e che ora, a seguito delle emanazioni delle Linee Guida Nazionali e del Regolamento della Regione Puglia, ha preso il nome di Interventi Assistiti con Animali”.

Le attività che si svolgono in questo centro specializzato, come precisato dal direttore sanitario, “tendono a migliorare la qualità di vita e il benessere di soggetti di qualunque età, diversamente abili, attraverso la ‘mediazione’ di animali (cavalli e asini nel nostro centro, ma anche cane, gatto e coniglio) con l’assistenza specializzata continua di una equipe multidisciplinare adeguatamente formata secondo le Linee Guida Nazionali in I.A.A”.

Com’è nata la collaborazione con l’IISS Basile Caramia-Gigante?

Tutto è nato grazie a un’idea del Rotary Club Putignano Trulli e Grotte che lo finanzia, insieme al Distretto Rotary 2120 e “in linea coi principi filantropici rotariani a sostegno dei più deboli e bisognosi”, come ha precisato il Medico Veterinario Esperto in I.A.A: “L’idea del progetto è stata proposta alla Dirigenza dell’I.I.S.S. Agrario-Alberghiero Basile Caramia-Gigante Locorotondo-Alberobello che, in possesso dei requisiti strutturali e, successivamente, anche di quelli organizzativi e gestionali finanziati dal Rotary, ha immediatamente aderito al progetto intuendone i vantaggi che ne sarebbero scaturiti per i propri ragazzi”.

Tra Rotary Club Putignano Trulli e Grotte e I.I.S.S. Agrario-Alberghiero Basile Caramia-Gigante è stata stipulata una convenzione nel 2021 per dare vita al progetto: “Per quanto ci risulti, è il primo centro in provincia di Bari e il primo in Italia in una Istituzione
Scolastica, ufficialmente riconosciuto dal Centro di Referenza Nazionale degli Interventi Assistiti con Animali (Istituto Zooprofilattico delle Venezie) per T.A.A. (attività terapeutica)/E.A.A. (attività educativa)”.

Come si svolgono le sedute di interventi assistiti con gli animali (I.A.A.)?

Sono tante le attività che vengono svolte in questo luogo e, come ci ha spiegato il direttore sanitario, “vengono prevalentemente erogate su progetti individuali e calibrati in base all’entità del disturbo dell’utente e prevedono la programmazione di minimo di dieci/quindici sedute. L’utilizzo di cavalli e asini come ‘co-terapeuti distrazionali’ è fondamentale nel tentativo di affrontare e superare il problema/deficit/disturbo dell’utente attraverso un percorso introspettivo ed emozionale che spinge ad agganciare parti di sé nascoste o latenti e di tentare di tracciare un nuovo percorso alternativo. L’approccio bio-psico-sociale ai problemi pre e adolescenziali tramite il rapporto uomo-animale-natura, è mission fondamentale dell’Istituto”.

Il “meccanismo” con cui viene avviata ogni attività è semplice. C’è un soggetto inviante (un genitore, uno psicologo o psicoterapeuta, un insegnante di sostegno o altra figura responsabile del paziente/utente) che presenta all’“equipe multidisciplinare” del Centro il caso, perché crede ci sia bisogno di iniziare un percorso di I.A.A. L’equipe studia il caso e stila un progetto di massima, prendendo così in carico il paziente/utente. In seguito, sempre il team “calibra gli interventi, scegliendone l’approccio, le modalità, la progressione nei diversi stadi, gli eventuali i benefici ovvero le azioni correttive da apportare al progetto in corso d’opera”, come ben spiegato da Nicola Gigante.

Le sedute hanno una durata l’una di circa 50-55 minuti e possono avere cadenza settimanale o bisettimanale. Per poter avere una valutazione chiara dei risultati ottenuti dovrebbero essere circa 10-15 le sessioni per ogni paziente/utente, che viene affidato al personale del Centro dall’inviante che poi ritorna a prenderlo a fine attività. “Le attività che riguardano il paziente/utente sul setting vengono monitorate dopo ogni seduta/sessione attraverso l’utilizzo di apposite schede di monitoraggio. Ugualmente viene monitorato il benessere animale dopo ogni attività sul setting e a riposo”, ha aggiunto Gigante.

A chi si rivolge questo tipo di assistenza?

Come raccontato dal Direttore Sanitario de Il Banco degli Asini, “le attività, inizialmente, sono state rivolte agli studenti dell’Istituto con disturbi dell’apprendimento, della socializzazione, della comunicazione, con bisogni educativi speciali e con disturbi dello spettro autistico, in età adolescenziale. Le due sedi dell’Istituto contano circa 1000 discenti dei quali più di 50 con Bisogni Educativi Speciali (BES)”.

Oggi possono beneficiare di tali servizi anche gli utenti esterni. Negli ultimi mesi, infatti, l’iniziativa è stata introdotta in un Progetto Sperimentale di Socializzazione di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico tra i 4 e i 13 anni, promosso dal Dipartimento Welfare della Regione Puglia.

Inoltre, il Centro, grazie alla rete nazionale di formatori e operatori esperti in Interventi Assistiti con gli Animali di cui fa parte, è stato inserito anche nel progetto “Riding the Blue” (Cavalcando il Blue, colore dell’Autismo riconosciuto dall’Onu): è un’iniziativa nazionale, che coinvolge anche l’Università di Medicina di Verona per “dimostrare, attraverso evidenze scientifiche debitamente circostanziate, i benefici degli Interventi Assistiti con Animali (Equidi) in pazienti in età prescolare e scolare affetti da Disturbi dello Spettro Autistico, migliorandone la qualità della vita. Al progetto hanno partecipato 27 bambini affetti da tale disturbo”.

Quanti ragazzi sono stati aiutati da quando il progetto è nato?

Sono circa 45 i bambini e ragazzi che hanno usufruito degli Interventi Assistiti del Centro, in riferimento alle attività di tipo con educativo. Come aggiunto da Nicola Gigante: “I ragazzi con fragilità e bisogno di aiuto guidati in questa esperienza, con la mediazione di asini e cavalli, hanno evidenziato a fine percorso miglioramento dell’autostima con acquisizione di consapevolezza sulle proprie capacità, sviluppo di relazione empatica con l’animale e con i propri simili, canalizzando positivamente stati d’animo ed energie”.

I benefici del rapporto che si instaura tra ragazzi e animali è davvero unico, come ci ha spiegato il direttore sanitario del progetto: “Gli interventi su soggetti affetti da Disturbo dello Spettro Autistico hanno dimostrato che la relazione uomo-animale, attraverso la mediazione di quest’ultimo, riduce le stereotipie sia motorie che verbali (comportamenti ripetitivi sia fisici che di vocalizzazioni) e le disprassie (condizioni che causano difficoltà nelle capacità motorie e nella coordinazione)”.

Ci sono anche attività ludico-ricreative: annualmente il Centro ospita decine di alunni delle classi della scuola primaria e materna per avviare un primo momento di avvicinamento al mondo animale e ai suoi benefici. Tutti questi interventi sono stati erogati in modo gratuito per le famiglie che hanno partecipato.

Quali animali sono presenti nel “Banco degli asini”?

Nicola Gigante è anche orgoglioso di presentare gli animali che fanno parte di questa interessante iniziativa: “Per ultimi, ma non ultimi, mi sia concesso, infine, un cenno sui nostri amici ‘mediatori’ e ‘coterapeuti’, cioè ai nostri carissimi animali. Abbiamo tre meravigliosi cavalli: Ginger, 17 anni, cavalla da sella Ungherese di una dolcezza e pazienza senza pari; Fred, 8 anni cavallo bianco Lipizzano di grandi dimensioni e bontà; Artù, 3,5 anni, sella Ungherese, in addestramento”. Ginger e Fred sono stati salvati dalla macellazione e rieducati, mentre Artù è il figlio di Ginger.

Ci sono anche tre asinelle, incroci di piccola taglia, Paola, Angela e Annalisa, di 5 anni circa, salvate da morte certa, perché erano state abbandonate ed erano denutrite. E poi ci sono anche quattro asini razza Martina Franca, autoctona della Murgia (Questula, Quazim, Trilli e Ugo: come ha precisato il direttore sanitario nella nostra intervista, si tratta di una razza “dotata di grandi capacità nell’instaurare relazioni sociali con l’uomo, per caratteristiche etologiche di socievolezza, curiosità e docilità. Gli animali utilizzati negli Interventi Assistiti possiedono i requisiti comportamentali indispensabili alle attività di pet therapy”.

Infine, è bene ricordare anche che il Centro è sede di workshop annuali e di tirocinio pratico/formativo.