
Galiano critica gli investimenti per la scuola, l'attacco ironico
Il prof Enrico Galiano critica sui social le politiche in tema di istruzione dell'Italia: l'attacco ironico sugli investimenti per la scuola
Erico Galiano è conosciuto per essere un insegnante molto attento ai bisogni degli studenti (e non solo). In un video social, il prof ha lanciato un attacco alle politiche italiane in tema di istruzione, colpevoli, a suo dire, di destinare scarsi investimenti al benessere psicologico di chi vive il mondo della scuola. E lo ha fatto con un post ironico che ha ricevuto numerose reazioni da parte dei follower.
L’attacco di prof Galiano sugli investimenti per la scuola
“Mi hanno fatto un regalo, ma siccome devo comprare la macchina mi sa che lo rivenderò (e mi avanzerà anche qualcosa)”, si legge sull’ultimo video pubblicato sui social da Enrico Galiano. Ma di che “regalo” parla? Nel video si vede l’insegnante spostare la camera e mostrare un cesto di ciliegie. “È comunque più di quanto l’Italia investe in benessere psicologico a scuola“, ha commentato il prof.
L’intento (ironico) di Galiano è chiaro: evidenziare come l’investimento dell’Italia nel supporto psicologico e nel benessere emotivo degli studenti sia esiguo, talmente esiguo da non essere paragonabile all’elevato costo raggiunto dalle ciliegie.
La provocazione dell’insegnante mira a porre attenzione sulla fragilità e il disagio emotivo che affliggono un numero crescente di giovani. Ma non solo studenti: come ha specificato rispondendo al commento di un utente, il supporto psicologico a scuola dovrebbe essere previsto per “tutti”, docenti compresi. Questo perché, ha sottolineato più volte sui social e nei suoi articoli, “l’insegnamento è in assoluto una delle professioni più a rischio burnout“, dovuto anche al fatto che ricevono “stipendi fra i più bassi d’Europa“.
Prof Galiano sui giovani di oggi “troppo profondi”
La crescente preoccupazione di Enrico Galiano per il benessere psicologico dei giovani d’oggi risiede nel fatto che sono “troppo profondi”. In un incontro che si è tenuto lo scorso marzo a Corato (Bari), l’insegnante ha fatto una lunga riflessione sulla Generazione Z, a suo avviso spesso criticata dagli adulti perché percepita come “superficiale”. Ma questo “non è vero – ha specificato Galiano -. Anzi, secondo me il problema è che sono troppo profondi, e non si godono appieno la loro giovinezza, come dovrebbe essere”.
Il prof ha evidenziato come i giovani vivano “in questa ansia per il pianeta, questa paura del futuro, del domani” perché “vengono bombardati costantemente da notizie che creano paura”. E “magari – ha continuato – negli occhi degli adulti non vedono quella rassicurazione che cercano e di cui avrebbero tanto bisogno, perché noi stessi adulti siamo in difficoltà in questo presente, giusto? E non riusciamo a dargliela come vorremmo, non siamo in grado di dire ‘tranquillo andrà tutto bene’, perché non lo sappiamo nemmeno noi, se andrà tutto bene”.
Tuttavia, proprio in questa fragilità risiede, secondo Galiano, la loro forza. I giovani d’oggi “hanno il coraggio di essere fragili”, una “cosa che la mia generazione non aveva”, soprattutto i maschi, ha precisato. “Eravamo l’uomo che non deve chiedere mai, l’uomo che sa sempre cosa fare, quello che non piange mai”. Al contrario, la Generazione Z “ci sta dicendo che piangere va bene, che non c’è niente di male ad avere momenti di difficoltà“.