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Donald Trump Fonte foto: ANSA

Il programma sulla scuola di Donald Trump alle Elezioni Usa 2024

Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America e nel suo programma elettorale ha previsto diversi interventi per la scuola: ecco quali

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

“Make America Great Again” è stato lo slogan di Donald Trump alle elezioni 2024 per la presidenza degli Stati Uniti d’America. Un obiettivo, quello di far tornare nuovamente grande l’America agli occhi del mondo, che passa anche per l’istruzione. Vediamo tutto quello che prevede, per i prossimi 4 anni, il programma elettorale per la scuola di Trump, diventato il 47º presidente degli Stati Uniti con il Partito Repubblicano, dopo aver battuto alle ultime elezioni la candidata democratica Kamala Harris.

Donald Trump è il nuovo presidente Usa

“Questa è una magnifica vittoria che ci consentirà di rendere l’America di nuovo grande”, sono le parole di Donald Trump pronunciate nel quartier generale dei Repubblicani, a West Palm Beach, subito dopo aver avuto la certezza del trionfo alle elezioni americane 2024.

Dopo il primo mandato dal 2017 al 2021, il Tycoon tornerà ad essere il presidente degli Stati Uniti d’America per i prossimi 4 anni, grazie a una vittoria netta sulla candidata democratica Kamala Harris. Il nuovo presidente americano Donald Trump ha promesso ai suoi elettori e alla popolazione americana un ritorno alla grandezza e alla prosperità, una “nuova età dell’oro” per il Paese. “Lotterò per ogni cittadino, per ogni famiglia. Ogni giorno lotterò con tutte le forze, non mi fermerò mai finché non avremo reso l’America forte, prospera e sicura”, sono le parole di Trump.

Il programma di Donald Trump per la scuola: cos’è l’Agenda 47

È nella “Agenda 47” che sono racchiusi tutti i punti del programma elettorale dell’imprenditore e politico che tornerà alla Casa Bianca. Un manifesto programmatico con azioni e misure che passano anche per la scuola e l’istruzione, a cui è dedicato un intero capitolo.

Trump promette di rivoluzionare il sistema educativo americano, con una visione legata al libero mercato, al potere decisionale dei genitori, ai valori patriottici e alle competenze pratiche.

Si prevede quindi una maggior responsabilizzazione dei genitori, che avranno il potere di eleggere e licenziare insegnanti e dirigenti scolastici che ritengano inadeguati. Una facoltà che dovrebbe aggiungersi a quella che sarà la nuova “Carta dei diritti dei genitori”, che garantirà più trasparenza sui programmi scolastici dei figli.

Nel programma votato dai cittadini americani si punta a una maggior competizione tra istituti e ad offrire più libertà di scelta alle famiglie (“Universal School Choice”), anche grazie a deduzioni fiscali per le spese scolastiche e a fondi pubblici che permettano di iscrivere i figli anche a istituti privati (anche se alcuni economisti sostengono che questo potrebbe portare un beneficio maggiormente concentrato sulle famiglie ad alto reddito).

Valori patriottici e “merit pay” per gli insegnanti: l’idea di Trump

Tra le azioni previste dal manifesto elettorale repubblicano di Trump, una buona parte si concentra sugli insegnanti, che dovranno aderire ai valori patriottici americani (verrà creata un’agenzia per certificarlo) e che potrebbero vedere l’introduzione del “merit pay“. Di cosa si tratta? È uno stipendio per gli insegnanti legato ai risultati conseguiti dagli allievi durante gli esami e nei test. Una modalità che alcuni Stati hanno già sperimentato in passato.

Se da un lato si vuole incentivare i docenti a raggiungere standard qualitativi di insegnamento sempre più elevati, dall’altro si rischia di avvantaggiare le scuole private o quelle in cui la popolazione studentesca è più “acculturata”. Inoltre, ci sarebbe anche il pericolo di innescare una eccessiva competizione tra insegnanti, che potrebbe rivelarsi controproducente.

Preghiera nelle scuole, docenti con porto d’armi e altre riforme

Tra gli interventi voluti da Trump, troviamo anche misure controverse che riguardano le armi e la religione. Si prevede infatti il sostegno al porto d’armi per insegnanti addestrati, e la “Freedom to Pray”, con il ritorno della libertà di preghiera e della lettura della Bibbia nelle scuole.

Si prevede, inoltre, l’espulsione immediata per studenti che commettono atti di violenza o possiedono droghe, e si punta all’insegnamento di conoscenze e competenze pratiche, con materie come lettura, scrittura, matematica e scienze, che siano lontane dalla “propaganda di sinistra” e dall'”indottrinamento di genere“, come scritto nel manifesto, quindi evitando “argomenti razziali, sessuali e politici inappropriati”.