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Inizio scuola e Covid: allarme di Bassetti sugli altri "problemi"

Per la riapertura delle scuole in Italia "oggi il Covid non è un problema, i problemi sono altri": l'infettivologo Matteo Bassetti lancia l'allarme

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Riapertura delle scuole e Covid? Per l’infettivologo Matteo Bassetti “non è un problema” e “dobbiamo voltare pagina su questo tema”. Secondo il medico, i “problemi sono altri”: e lancia l’allarme. Ecco a cosa si riferisce.

L’allarme di Matteo Bassetti sulla riapertura delle scuole

“Oggi il Covid non è un problema e dobbiamo voltare pagina su questo tema, anche sulla prossima riapertura della scuola. Spero di non assistere per il quinto anno di seguito al balletto delle mascherine e alla danza del tampone per gli studenti e i professori“. Lo ha scritto sulla sua pagina Facebook Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, in merito all’inizio del nuovo anno scolastico.

“I problemi sono altri”, ha proseguito l’infettivologo, passando in rassegna tutto quello che, a suo avviso, si dovrebbe fare in classe in tema di prevenzione.

Cosa si dovrebbe fare a scuola secondo Matteo Bassetti

Tra le questioni che dovrebbero essere affrontate con maggiore impegno, Matteo Bassetti ha sottolineato la necessità di fare maggiore informazione sui vaccini, in particolare quello contro il morbillo. “Per il morbillo – ha spiegato – bisognerebbe fare una informazione diversa e spiegare ai ragazzi l’importanza della prevenzione vaccinale, spiegare come funziona l’immunizzazione già alle elementari e medie, dare in classe i primi rudimenti che poi torneranno utili da adulti”.

Come anche “informare bene sui rischi delle malattie sessualmente trasmesse e sull’uso del preservativo“, ha aggiunto. Insomma “dobbiamo fare di più nelle scuole per quanto riguarda le malattie infettive“.

Ma non solo su questo fronte, “anche sull’alimentazione – ha continuato il medico -: ho visto tanto cibo spazzatura nei distributori automatici che si trovano negli istituti”, e “non va bene”. Su questo fronte, come sottolineato da Bassetti “si dovrebbe intervenire eliminando bibite gassate e cibo super zuccherato e ultra processato”.

Covid, scuola e raccomandazioni del ministero

Un anno fa il governo ha varato il decreto che ha abolito le ultime misure di isolamento in tema coronavirus. Tuttavia, in questo anno trascorso dal provvedimento sono state pubblicate alcune circolari della Prevenzione del ministero della Salute che hanno chiarito cosa fare nel caso di positività al Covid dopo un test molecolare o antigenico:

  • indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o Ffp2) se si entra in contatto con altre persone;
  • se si è sintomatici, rimanere a casa fino al termine dei sintomi;
  • applicare una corretta igiene delle mani;
  • evitare ambienti affollati;
  • evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza, ed evitare di frequentare ospedali o RSA.

Non si applica più nessuna misura restrittiva e non è più obbligatorio il tampone negativo per poter uscire da casa, rientrare a scuola o a lavoro, ma si raccomanda una certa attenzione, soprattutto se si hanno contatti con persone fragili o immunodepresse.

Per chi viene in contatto con soggetti positivi al Covid, la circolare dell’11 agosto 2023 chiarisce che “non si applica nessuna misura restrittiva”, ma “si raccomanda comunque che le stesse pongano attenzione all’eventuale comparsa di sintomi del Sars-CoV-2 (febbre, tosse, mal di gola, stanchezza) nei giorni immediatamente successivi al contatto”.