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Matteo Bassetti Fonte foto: IPA

Test di Medicina 2024: il nuovo post polemico di Matteo Bassetti

L'infettivologo Matteo Bassetti pubblica un nuovo post polemico sul Test di Medicina 2024, riportando la lettera della madre di un aspirante medico

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Continuano le critiche del direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti nei confronti della selezione degli aspiranti camici bianchi alle facoltà mediche. Sulla sua pagina Facebook l’infettivologo ha pubblicato un nuovo post polemico sul Test di Medicina 2024. Ecco cosa ha scritto.

Il nuovo post polemico di Bassetti sul Test di Medicina

Il Test di Medicina porta con sé sempre numerose polemiche. Chi non ha mai fatto mistero della sua contrarietà al test e al numero chiuso alle facoltà mediche è l’infettivologo Matteo Bassetti. Per criticare il sistema di selezione dei futuri camici bianchi, all’indomani della prima prova di ammissione a Medicina, Bassetti aveva pubblicato su Facebook la lettera di uno degli studenti che martedì 28 maggio avevano partecipato al test. A distanza di un mese, il 28 giugno, sulla sua pagina ha reso pubblica un’altra lettera, questa volta inviata dalla mamma di uno dei candidati del Test di Medicina 2024.

“Oggi – si legge sul post di Bassetti – ho ricevuto dalla mamma di un aspirante medico questa lettera che credo deva far riflettere tutti, in primo luogo chi ha deciso di continuare nell’errore dei test di ammissione“. Dopo di che ha pubblicato la lettera e un suo commento finale: “Non mi pare ci sia altro da aggiungere – ha concluso Bassetti – se non che l’Italia continua a perdere potenziali menti brillanti, di cui il nostro paese avrebbe un gran bisogno”. E, infine, il giudizio più amaro: “Povera Italia”.

La lettera della madre di un aspirante medico

“Sono una mamma di un ragazzo di Padova che ha fatto il test di medicina a maggio e che ha preso un punteggio basso rispetto a tantissimi altri“, ha scritto la donna a Matteo Bassetti, la cui lettera è stata riportata dall’infettivologo sui suoi canali social.

“Ho un figlio che si è preparato moltissimo per affrontare questo test – prosegue la lettera -, come tutto quello che fa nella vita quando si pone un obbiettivo. Il test lo aveva fatto già lo scorso anno, ricevendo un ottimo punteggio che poteva farlo entrare in Medicina a Padova. Poi quei TOLC erano stati prima invalidati e successivamente li hanno confermati”.

Il TOLC-MED (test online) è il metodo utilizzato per il Test di Medicina 2023 che, dopo le numerose critiche ed una bocciatura da parte del Tar, è stato sostituito con il precedente metodo carta e penna.

“Mio figlio nemmeno su quello ci è rientrato, perché hanno validato soltanto i quartini dell’anno 2005. Per mio figlio, che è un 2004 – ha scritto ancora la donna -, il sistema informatico del programma usato non lo ha riconosciuto e solo dopo numerose mail fatte al ministero piuttosto che al Cisia – Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso – (dove rimbalzavano il problema da una parte all’altra) hanno risposto che, malgrado il suo fosse un punteggio molto buono, erano costretti a chiedergli di iscriversi a Verona in quanto a Padova avevano già terminato i posti”.

Dopo la bocciatura da parte del Tar degli esami TOLC, restava aperto il nodo dei circa 3mila studenti di quarta superiore che nel 2023 si erano cimentati con il test e avevano ottenuto – come era previsto dalla legge – un risultato utile per la graduatoria. Con il decreto 760 del 27 maggio del 2024, il ministero dell’Università e della Ricerca ha dato la possibilità agli ex studenti di quarta superiore che si erano cimentati nel TOLC-MED dello scorso anno di essere inclusi nella graduatoria finale.

“Noi siamo una famiglia troppo umile economicamente – va avanti la lettera riportata da Matteo Bassetti – e non possiamo permetterci né un ricorso al Tar per eventuali irregolarità nei test, né tantomeno possiamo far studiare mio figlio in un ateo fuori provincia”.

“Il desiderio di diventare un bravo medico è riduttivo se penso a mio figlio – ha scritto la donna – e so che la medicina ha perso un futuro bravo medico in quanto siamo costretti come famiglia a chiedere a mio figlio un ripiego di indirizzo di laurea perché per un motivo o per l’altro in questa Medicina mai ci entrerà. Ecco quale realtà sta vivendo la nostra Italia”.

“Ho voluto quantomeno scrivere a lei – ha concluso la donna – in quanto seguo spesso le sue critiche costruttive di fronte ai problemi importanti che ci sono nel suo ambiente professionale”.