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Test Medicina e Odontoiatria 2024: Bassetti riaccende la polemica

Matteo Bassetti riaccende la polemica sul numero chiuso alle facoltà mediche dopo la prima sessione del Test di Medicina e Odontoiatria 2024

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Dopo la prima sessione del Test di Medicina e Odontoiatria 2024, che si è tenuta il 28 maggio in tutta Italia, il direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti ha riacceso la polemica sulla selezione. Ecco cosa ha scritto sui social.

La polemica di Matteo Bassetti sul Test di Medicina e Odontoiatria

Torna il Test di Medicina e Odontoiatria e si riaccendono le polemiche. Chi non ha mai fatto mistero della sua contrarietà al test e al numero chiuso alle facoltà mediche è Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova. Per criticare il sistema di selezione dei futuri camici bianchi, Bassetti ha pubblicato sulla sua pagina Facebook la lettera di uno degli studenti che martedì 28 maggio hanno partecipato al test.

Sui social, Bassetti ha scritto: “Ho deciso di pubblicare integralmente la lettera di Davide che ieri ha partecipato al test per entrare a Medicina e Odontoiatria. Non aggiungo alcun commento perché mi pare si commenti da sola. Spero – ha proseguito – che la possa leggere anche il ministro dell’Università e chi continua a perpetrare un grave errore nella modalità di selezione dei futuri medici”.

Dopo di che, l’infettivologo ha postato la lettera dello studente, in cui si legge: “Ieri ho affrontato i test di ingresso per Medicina e Odontoiatria, e l’esperienza è stata tutt’altro che piacevole – ha scritto Davide -. A trent’anni, con una laurea in Igiene dentale ottenuta con grande eccellenza accademica e quasi 6 anni di esperienza clinica alle spalle, avevo sperato che la mia dedizione e il mio desiderio di crescere potessero bastare per avanzare nella mia carriera in Odontoiatria. Eppure, mi ritrovo sconfitto dalla realtà: con le ‘poche conoscenze’ che possiedo, purtroppo sono riuscito a rispondere in modo esatto a solo 26 domande. Ignoro il significato di una litote, e non sono in grado di calcolare l’accelerazione di una Ferrari“.

“Forse, questa, sarà l’ultima volta che affronterò questo test – ha ammesso il giovane -, una prova che sembra sempre più distante dalle mie capacità e dai miei sogni. In Italia, sembra impossibile costruirsi una carriera e inseguire le proprie ambizioni. La mia è quella di diventare un odontoiatra, ma purtroppo temo non succederà mai”. E ha concluso: “Povera Italia”.

L’abolizione del numero chiuso a Medicina e Odontoiatria

Probabilmente, quello del 2024 sarà l’ultimo anno in cui si terrà il test di ingresso alle facoltà di Medicina e Chirurgia. Il 24 aprile, infatti, è stato approvato il testo base per lo stop al numero chiuso. In attesa dell’approvazione finale, l’Ordine dei medici chirurgi ed odontoiatri ha espresso il suo no al provvedimento. “Siamo nettamente contrari, e questa non è assolutamente una norma di buon senso“, aveva commentato ad ‘Ansa’ Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo). “Eliminare il numero chiuso a Medicina – aveva proseguito – significa che fra 10 anni, il tempo necessario per formare un medico, avremo una pletora di laureati che non avranno possibilità di trovare un posto di lavoro come medici”. E aveva concluso: “Produrremo solo dei disoccupati”.

Di posizioni diverse Matteo Bassetti, che, pur salutando positivamente la norma, a ‘Il Messaggero’ aveva spiegato che “la decisione arriva tardi”, ribadendo che “il fatto che ci sia mancanza di medici non è di oggi”. Per questo, lo stop al test per iscriversi a Medicina e Odontoiatria “non risolverà i problemi a breve”. Visto che, se tutto va bene, si partirà dal 2025, ciò “vorrà dire avere medici pronti nel 2035″.

Per Bassetti l’abolizione al numero chiuso alle facoltà mediche è comunque “un passo importante che doveva essere compiuto”. Questo metodo di selezione “non premiava i migliori” e “ha fatto perdere la voglia”, aveva detto l’infettivologo. “Già il percorso è difficile – aveva aggiunto – se lo rendi difficile all’inizio, a 19 anni, un ragazzo non completamente maturo va a far altro”.

A differenza di quanto affermato dal presidente della Fnomceo Filippo Anelli, per Bassetti i futuri laureati in Medicina “troveranno comunque lavoro. L’imbuto si crea nel percorso, la selezione si fa con l’insegnamento. Non con test d’ingresso in cui si chiede a che altezza vola la gazza ladra”, aveva concluso l’infettivologo.