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Bandiera italiana sventolante Fonte foto: iStock

Inno di Mameli a scuola, novità Canto degli italiani: l'appello

Il Governo ha emanato un documento per stabilire norme e regole per l'esecuzione dell'Inno di Mameli: c'è anche chi propone l'insegnamento a scuola

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato le modalità ufficiali di esecuzione dell’Inno di Mameli, l’inno nazionale italiano. Il provvedimento, preso in occasione delle prossime celebrazioni del 17 marzo, stabilisce alcune norme e regole per il cosiddetto “Canto degli Italiani“, seguendo le parole di Goffredo Mameli e lo spartito musicale originale di Michele Novaro. C’è anche chi ha chiesto che venga maggiormente insegnato nelle scuole italiane.

Inno di Mameli, le modalità di esecuzione approvate

Un comunicato ufficiale del Consiglio dei Ministri ha annunciato di aver preso un provvedimento per delineare le modalità di esecuzione dell’inno nazionale italiano. “Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, ha approvato lo schema di decreto del Presidente della Repubblica previsto dalla legge 4 dicembre 2017, n. 181, recante norme per il riconoscimento del testo del Canto degli Italiani di Goffredo Mameli e lo spartito musicale originale di Michele Novaro quale Inno nazionale della Repubblica”.

Nel documento si stabiliscono le norme per eseguire l’Inno di Mameli: “Lo schema di decreto stabilisce le modalità di esecuzione dell’Inno nazionale nelle occasioni istituzionali e pubbliche. Il provvedimento, che interviene per colmare una lacuna normativa, a sette anni dall’approvazione della legge, riguarda uno dei simboli distintivi della Repubblica e viene adottato in vista della celebrazione della Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, fissata dalla legge 23 novembre 2012, n. 222, per il 17 marzo”.

Proposta dell’insegnamento dell’Inno d’Italia nelle scuole

In seguito al riconoscimento ufficiale dell’Inno di Mameli e anche all’elenco di regole per poterlo eseguire nelle cerimonie pubbliche e ufficiali, c’è chi ha avanzato un’altra ipotesi. Introdurre nelle scuole italiane l’insegnamento del Canto degli Italiani.

Giulia Cosenza, senatrice di Fratelli d’Italia e vice presidente della Commissione Cultura ed Istruzione al Senato, infatti, ha voluto ringraziare, con un comunicato stampa, l’esecutivo per il lavoro fatto: “Grazie al governo Meloni l’inno di Mameli è stato finalmente riconosciuto come ‘il canto degli italiani’ e sono state formalizzate le modalità per la sua esecuzione. L’inno che da sempre ci unisce sotto i colori del nostro Tricolore ottiene il tanto atteso formale riconoscimento grazie al decreto approvato ieri dal Consiglio dei Ministri”.

La senatrice ha poi lanciato il suo appello: “Ora l’auspicio è che il suo insegnamento sia sempre più presente nelle scuole, per coltivare nei giovani il senso di appartenenza alla nostra meravigliosa Nazione”.

La storia dell’Inno di Mameli

Il Canto degli Italiani di Goffredo Mameli (conosciuto anche come Fratelli d’Italia, Inno di Mameli, Canto nazionale o Inno d’Italia) è stato scelto come inno nazionale provvisorio il 12 ottobre 1946, in seguito alla fine della seconda guerra mondiale e al passaggio dalla Monarchia alla Repubblica. Ancora oggi questo canto risorgimentale del 1847 è la canzone che rappresenta il nostro Paese, restando l’inno de facto della Repubblica Italiana.

Negli anni sono state tante le iniziative parlamentari volte a farlo diventare l’inno nazionale ufficiale. Con la legge 181 del 4 dicembre del 2017 il Canto degli Italiani di Mameli ha ottenuto lo status di inno nazionale de iure. Il Canto degli Italiani di Mameli è uno dei simboli dell’Italia, insieme alla bandiera tricolore, e viene eseguito in eventi istituzionali, eventi ufficiali e celebrativi (come ad esempio il 25 aprile, Festa della Repubblica) o in altre occasioni pubbliche (come ad esempio anche le partite della nazionale di calcio italiana).