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valditara ANSA

Maturità, mamma scrive una lettera a Valditara: la nuova polemica

Continuano a far discutere i casi di scena muta alla Maturità: la nuova polemica nella lettera della mamma di una studentessa al ministro Valditara

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Quest’anno il dibattito sulla Maturità ha assunto toni più accesi del solito, complici i vari casi di scena muta volontaria all’orale. Adesso il dibattito si arricchisce di una nuova polemica: la lettera indirizzata da una mamma direttamente al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Mamma invia una lettera al ministro Valditara

Le proteste alla Maturità 2025 di alcuni studenti, che hanno scelto di presentarsi all’orale senza affrontarlo, hanno scatenato reazioni da più parti. A partire dal ministro dell’Istruzione, che ha annunciato bocciature per chi in futuro adotterà un tale comportamento. Ed è proprio a Giuseppe Valditara che è rivolta la lettera della mamma di una giovane appena diplomata, che è stata pubblicata da La Repubblica.

Parlando dei maturandi che hanno boicottato il colloquio, la donna ha scritto: “Io non credo siano dei viziati, lo studente che arriva all’orale già col 60 sicuramente ha avuto una buona media scolastica e credo sia perfettamente in grado di affrontare una prova orale”. A questi studenti, infatti, molti hanno contestato il fatto che hanno potuto fare scena muta proprio perché avevano già raggiunto, tra credito scolastico e prove scritte, almeno i 60 punti necessari per ottenere il diploma.

Visto che questo è permesso dalla legge, il ministro Valditara ha annunciato una nuova norma che, probabilmente dal prossimo anno, preveda la bocciatura nel caso in cui un maturando si rifiuti di sostenere l’orale.

Lo sfogo: “Voti decisi prima di iniziare l’esame di Maturità”

Anche mia figlia ha avuto una buona media scolastica ed è stata presentata all’esame con i crediti dell’8 e 10 in condotta – ha proseguito la madre -. Lei il colloquio l’ha sostenuto e ha studiato tantissimo. Si è seduta e ha parlato senza particolari problemi”. Ma, ha aggiunto, “nonostante questo è uscita con un voto che non si aspettava. E la delusione è stata così forte per lei che mi ha spinto a scrivere questa lettera”.

E ancora: “Credo fortemente che questi ragazzi anche se ‘col c**o parato’ come ha sostenuto qualcuno, abbiano voluto boicottare l’orale proprio contro i criteri di valutazione sottolineando un sistema ingiusto dove il voto finale è più o meno già deciso prima di iniziare l’esame. E non importa se vai bene o male tanto ci sono le griglie di valutazione, che dovrebbero essere oggettive e invece purtroppo sono molto soggettive“.

La donna ha poi rivolto una domanda retorica al ministro: “Ha davvero senso sostenere così l’esame di maturità se non si parte tutti con le stesse opportunità? Bocciamoli pure questi ragazzi che si ribellano – ha continuato – ma sotto processo non mettiamo solo gli studenti ‘mammoni’, facciamo anche un esame di imparzialità e competenza ai professori e al sistema di valutazione che è stato messo in piedi“.

L’appello della mamma al ministro e agli studenti

La lettera della mamma si conclude con un appello a Valditara e uno agli studenti. Rivolgendosi al ministro, la madre lo ha esortato a “vigilare sui danni che un atteggiamento, come quello avuto verso mia figlia, può avere sui ragazzi”. La sua preoccupazione è che se non ci fossero “genitori presenti e comprensivi” pronti a supportarli, “nella migliore delle ipotesi” smetterebbero di studiare. “Ministro – ha scritto – mentre punta il dito contro gli studenti ribelli cerchi di cambiare la scuola affinché divenga un percorso di vero merito che assicuri equità e qualità“.

Infine si è rivolta agli studenti: “Se pensate di aver subito un’ingiustizia all’esame di maturità, scrivete ai giornali o raccontate la vostra esperienza sui social potrebbe servire a cambiare le cose per prossimi maturandi”.

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