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Bambini alla mensa scolastica Fonte foto: iStock

Mense scolastiche sempre più care: le regioni più costose

Quanto costa alle famiglie il pagamento della retta della mensa scolastica dei figli e in quante scuole è previsto il servizio di ristorazione

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Quanto costa far mangiare i bambini a scuola? Le mense scolastiche in Italia sono sempre più care. Ci sono regioni che sono più costose rispetto ad altre, mettendo in difficoltà le famiglie che si trovano a pagare rette molto alte per far mangiare i propri figli a scuola, in caso di rientri pomeridiani o tempo prolungato. Un’indagine ha svelato gli aumenti nelle tariffe del servizio di ristorazione scolastica, individuando delle disparità territoriali anche molto accentuate.

L’indagine sui costi delle mense scolastiche in Italia

I dati sui costi delle mense scolastiche in Italia sono stati svelati dalla VIII Indagine sulle mense scolastiche di Cittadinanzattiva. La ricerca, che fa riferimento all’anno scolastico 2023/2024, è stata condotta tramite un’analisi di tutti i capoluoghi di provincia, tranne Trento e Bolzano che sono due province autonome che utilizzando indicatori diversi dall’Isee per stabilire le tariffe e, dunque, non sono comparabili con le altre realtà.

Nell’analisi è stato preso in considerazione quanto paga una famiglia composta da tre persone, due genitori e un figlio minore, con reddito lordo annuo di 44.200 euro e un Isee di 19.900 euro. È stata poi ipotizzata una frequenza di 20 giorni mensili, per un totale di 9 mesi, escludendo, però, eventuali quote extra da pagare annualmente o mensilmente.

Dai risultati è emerso che per ciascun figlio iscritto a scuola che usufruisce della mensa scolastica i costi medi annuali sono in lieve aumento rispetto all’anno precedente, con regioni che sono leggermente più costose rispetto all’anno scolastico 2022/2023.

Le regioni dove le mense scolastiche costano di più

L’Emilia Romagna è la regione mediamente più costosa, con 108 euro mensili, mentre quella più economica è la Sardegna con 61 euro di media per la scuola dell’infanzia e 64 euro per la scuola primaria.

Le tariffe sono in lieve aumento rispetto all’anno scolastico precedente (circa l’1%), ma gli incrementi sono diversi a livello regionale. La Sicilia ha registrato una crescita notevole sia per quello che riguarda la retta delle mense della scuola dell’infanzia (+13% circa) sia di quella primaria (oltre l’8%). In Basilicata, invece, abbiamo assistito a una riduzione del 6% in entrambi i casi.

Per quello che, invece, riguarda i capoluoghi di provincia, le famiglie che vivono a Barletta spendono meno per singolo pasto (2 euro all’infanzia e alla primaria), mentre a Torino si arriva a spendere 6,60 euro a pasto per l’asilo e 6,40 euro a Livorno e Trapani per le elementari.

Bologna è la città metropolitana più costosa, con 112 euro di retta mensile per la mensa, mentre Roma è tra le meno care, visto che un pasto può costare circa 2,60.

Quante scuole hanno la mensa

Dal report è anche emerso che solo una scuola su tre ha la mensa. Secondo l’Anagrafe nazionale, 13.865 edifici scolastici su 40133, più di un terzo, ha una mensa locale, ma la distribuzione del servizio rivela discrepanze tra le regioni.

Al Sud, infatti, poco più di una scuola su cinque ha una mensa scolastica (22% al Sud, 21% nelle Isole), con quote più basse in Campania (15,6%) e Sicilia (13,7%). Al Centro (Umbria, Marche, Toscana, Lazio) la percentuale è del 41,2% e al Nord (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto) è del 43,1%. Le regioni che hanno registrato un aumento maggiore sono la Valle d’Aosta (72%), Piemonte (62,4%), Toscana (59,6%) e Liguria (59,1%).

Esistono dei fondi messi a disposizione con il Pnrr per le mense scolastiche nelle scuole italiane, ma secondo la piattaforma Regis a dicembre 2024 risultavano finanziati 961 interventi. Per livellare il gap territoriale, alle regioni del Sud doveva essere destinato il 58% del totale dei progetti: in realtà le regioni meridionali e le Isole hanno ottenuto solo il 50,88% del totale (489).

Per quello che riguarda la creazione di nuove mense, solo 516 interventi (il 54%) è stato destinato a questo scopo (di cui 228, il 44%, al Sud), mentre il restante è stato utilizzato per opere di messa in sicurezza, manutenzione, ampliamento di mense già esistenti nelle scuole.

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