Morto Oliviero Toscani: la famosa campagna pubblicitaria a scuola
All'età di 82 anni è morto il fotografo Oliviero Toscani: la sua famosa campagna pubblicitaria a scuola per promuovere l'integrazione sociale
È morto Oliviero Toscani: lo ha annunciato la famiglia in un breve comunicato stampa. “Con immenso dolore diamo la notizia che oggi, 13 gennaio 2025, il nostro amatissimo Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio”. Chi era il celebre fotografo e la sua famosa campagna pubblicitaria a scuola sull’integrazione sociale.
Oliviero Toscani e la campagna sull’integrazione a scuola
Oliviero Toscani è morto all’età di 82 anni nell’ospedale di Cecina (Livorno), dove era stato ricoverato il 10 gennaio per l’aggravarsi delle sue condizioni. Il fotografo da due anni soffriva di amiloidosi.
“In un anno ho perso 40 chili”, aveva rivelato lui stesso in un’intervista al Corriere della Sera il 28 agosto scorso, spiegando di sottoporsi a una cura sperimentale e di non temere la morte: “Basta che non faccia male – aveva detto -. E poi ho vissuto troppo e troppo bene, sono viziatissimo. Non ho mai avuto un padrone, uno stipendio, sono sempre stato libero”.
Con i suoi scatti Toscani ha rivoluzionato il mondo della fotografia, scandalizzando e facendo discutere costantemente l’opinione pubblica. Dai jeans “Chi mi ama mi segua” al bacio tra un prete e una suora, dai volti dei condannati a morte al corpo di una donna anoressica: tutte le sue campagne hanno fatto discutere lasciando il segno per sempre.
Tra queste, ricordiamo la sua campagna pubblicitaria per Benetton per promuovere l’integrazione a scuola. Nel 2017 il fotografo ha ritratto una classe di 28 bambini in un istituto scolastico di Milano di tredici nazionalità diverse, provenienti da quattro continenti. Tutti sorridenti, intorno alla lavagna e ai banchi pieni di matite colorate e quaderni, accompagnati da un’insegnante.
In un secondo scatto, Toscani ha immortalato dieci bambini – dal Burkina Faso alle Filippine, dall’Italia al Senegal – riuniti attorno a una maestra che legge ‘Pinocchio’.
“Il problema del mondo attuale è l’integrazione”, aveva spiegato il professionista, come riportato da Ansa. “Il futuro si giocherà su quanto e come sapremo usare la nostra intelligenza per integrare il diverso, superando le paure”.
Chi era Oliviero Toscani: dalla scuola alla carriera da fotografo
Oliviero Toscani è nato a Milano nel 1942. Il padre, Fedele Toscani, era uno dei fotoreporter storici del Corriere della Sera.
Ha pubblicato la sua prima foto quando aveva poco più di 14 anni. Si tratta del volto di Rachele Guidi, la moglie di Benito Mussolini, immortalato nel 1957 a Predappio durante la tumulazione del Duce nella tomba di famiglia.
Come lui stesso ha raccontato nel libro ‘Caro Avedon’, in quell’occasione il giovane Toscani aveva accompagnato il padre incaricato dal Corriere della Sera di seguire la cerimonia. E così lo scatto è finito nel reportage curato da Fedele Toscani per il quotidiano.
Dopo gli studi al liceo Vittorio Veneto di Milano, nel 1965 Oliviero Toscani si è diplomato in fotografia alla Kunstgewerbeschule di Zurigo.
La sua carriera è iniziata nel mondo della pubblicità: la sua prima campagna è stata per il cornetto Algida. Ha lavorato per riviste come Elle, Vogue, GQ, l’Uomo Vogue e Donna, e ha realizzato foto per le campagne di alcuni tra i più importanti marchi di moda come Valentino, Chanel e Fiorucci.
La svolta è arrivata nel 1982 con Benetton: i capi di abbigliamento diventano per Toscani il pretesto per portare in primo piano temi sociali come l’uguaglianza, la mafia, il contrasto all’omofobia, la lotta all’Aids e alla pena di morte.
Pluripremiato, nel 2010 l’Accademia di Belle arti di Firenze lo ha nominato Accademico di onore. Nel 2017 l’Accademia di Belle arti di Brescia gli ha conferito la laurea ad honorem.