![Niente sport nelle scuole per le donne transgender: il caso Trump](https://wips.plug.it/cips/virgilio.sapere.it/cms/2025/02/donald-trump.jpg?w=536&h=306&a=c)
Trump e donne transgender nello sport a scuola: esplode il caso
Donald Trump ha varato un ordine esecutivo che esclude le donne transgender dalle competizioni, ma non sono mancate reazioni critiche alla decisione
Già in campagna elettorale il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva annunciato che avrebbe vietato la presenza delle atlete transgender nelle gare scolastiche e ora la promessa è stata mantenuta con la firma di un’ordinanza. La sua posizione in merito alla questione è chiara da molti mesi. Per esempio anche durante le Olimpiadi di Parigi il tycoon ha difeso la pugile italiana Angela Carini, ritiratasi dal ring dopo essere stata colpita dall’avversaria algerina Imane Khelif, la cui presenza ai Giochi aveva scatenato polemiche sul genere sessuale, nonostante non sia una atleta transgender.
La decisione di Donald Trump sulle atlete transgender a scuola
Il 5 febbraio 2025 Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo con cui escluderà ufficialmente le ragazze e donne transgender dal partecipare alle competizioni sportive in scuole e college. Poco tempo fa il presidente degli Stati Uniti ha anche detto che sui documenti ufficiali le persone transgender o fluide dovranno scegliere se considerarsi maschio o femmina. Non ci sarà spazio per un terzo genere.
L’ordine firmato da Trump riporta il titolo “Keeping Men Out of Women’s Sports“, “Tenere fuori gli uomini dallo sport femminile”, un titolo offensivo che equipara le persone transgender a uomini che non devono competere nello sport femminile. Come si legge su La Repubblica, “questo provvedimento – ha spiegato la rappresentante Repubblicana del South Carolina, Nancy Mace – riporta la correttezza e difende i diritti delle atlete femminili che hanno lavorato duro per tutta la loro vita per arrivare ai livelli più alti”.
I casi Thomas e Yearwood
Tra gli atleti Usa a cui l’ordinanza fa pensare c’è la nuotatrice transgender Lia Thomas. Nel 2022 l’atleta ha attirato l’attenzione dopo aver vinto una medaglia d’oro ai campionati Ncaa, diventando la prima atleta transgender a vincere una competizione nazionale a livello universitario. Poi c’è anche Andraya Yearwood, velocista campionessa nei 100 e nei 200 ai campionati del Connecticut.
Mack Beggs, 25 anni, nato donna e diventato uomo, voleva invece competere con gli uomini, ma è stato costretto a gareggiare come ragazza, vincendo il titolo di wrestler. Ora è attivista per i diritti dei transgender.
Le reazioni all’ordinanza di Trump
Il 5 febbraio negli Usa è la “Giornata nazionale delle ragazze e delle donne nello sport”, proprio in questo giorno è stato firmato l’ordine esecutivo che va a toccare una legge volta a promuovere l’equità di genere nello sport e nel prevenire le molestie sessuali nei campus.
L’ordinanza ha generato ampie critiche e polemiche. Intanto, la Ncaa, la National Collegiate Athletic Association, che rappresenta più di 1100 scuole, ha già detto che si muoverà rapidamente per adeguarsi al nuovo regolamento. “Siamo un organismo nazionale – ha spiegato il presidente della Ncaa Charlie Baker – e seguiamo le leggi federali”.
Ventisette Stati avevano già adottato restrizioni alla partecipazione di atlete transgender, ma alcuni tribunali hanno riconosciuto il loro diritto a partecipare. Prima delle elezioni, Trump aveva promesso di porre fine alla “follia transgender”.
Dopo la firma del documento, il presidente Usa ha dichiarato: “Con questo decreto, la guerra contro lo sport femminile è finita”. In realtà si prevede che l’ordine esecutivo darà il via a una nuova stagione di ricorsi.