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Antonello Venditti propone la musica nella Costituzione Fonte foto: ANSA

Notte prima degli esami alla Maturità: la proposta di Venditti

"Notte prima degli esami" di Antonello Venditti compie 40 anni: potrebbe essere una traccia della Maturità 2024. La proposta del cantautore romano

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REDAZIONE

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La musica potrebbe entrare a far parte della Costituzione italiana: è la proposta di legge di Antonello Venditti, presentata nel ministero della Cultura in occasione dei 40 anni dalla pubblicazione del suo album Cuore e dell’intramontabile canzone “Notte prima degli esami”. E proprio il collegamento tra la Costituzione, la musica popolare contemporanea e il celebre brano di Venditti potrebbero entrare a far parte di una possibile traccia per la prima prova di Maturità 2024.

Non è mancato anche il commento del cantautore romano in merito ai recenti scontri tra gli studenti e le forze dell’ordine. Un’esternazione che ha generato una dura risposta da parte dei sindacati della polizia.

La musica nella Costituzione: la proposta di Venditti

La musica potrebbe essere riconosciuta dalla Costituzione: è la proposta avanzata da Antonello Venditti. “Se non ci fosse stata (la musica, ndr) questo Paese non sarebbe unito, eppure non è riconosciuta o sostenuta da nessun governo”, ha spiegato il celebre cantautore romano a un nutrito pubblico presente nella sede del ministero della Cultura.

“Abbiamo bisogno di dare dignità a Fabrizio De André e a Geolier. Vorrei che la musica entri nella nostra Costituzione, come lo sport e tutte le arti, il cinema, il teatro” ha spiegato l’autore di “Notte prima degli esami”, che ha esposto, alla presenza del sottosegretario Gianmarco Mazzi, la sua proposta di legge che vorrebbe inserire la musica popolare contemporanea nella Costituzione. Un progetto preparato dallo stesso Venditti (laureato in Giurisprudenza) insieme all’avvocato Luca Pardo.

I giovani talenti sono “vittime di un precariato intellettuale che porta all’angoscia e a non avere più la libertà di essere se stessi” ha proseguito il cantautore romano, spiegando che è necessario reperire fondi e sovvenzioni.

Notte prima degli esami tra le tracce della Maturità 2024

Compie quarant’anni la canzone che è entrata di diritto nella cultura musicale italiana come simbolo della prova più temuta dagli studenti, ovvero la Maturità. “Notte prima degli esami”, pubblicato nell’album Cuore nel 1984, è il brano che racconta le contrastanti emozioni provate dallo stesso Venditti nell’estate in cui ha dovuto affrontare l’esame di Maturità al liceo classico Giulio Cesare di Roma, negli anni Sessanta. Una canzone di grande successo, che non ha mai smesso di essere ascoltata e cantata anche dalle nuove generazioni che si apprestano a sostenere l’esame di Stato dell’ultimo anno di superiori.

E una possibile traccia della Maturità 2024, sempre più vicina, potrebbe riguardare proprio questa canzone senza tempo, ormai parte della cultura popolare italiana e che quest’anno spegne 40 candeline. Il collegamento potrebbe riguardare, appunto, la Costituzione e la proposta di legge appena presentata da Venditti: la musica come arte tutelata e garantita dalla Costituzione.

Scontri universitari, botta e risposta tra Venditti e la polizia

“La polizia deve accompagnare le manifestazioni invece di opporvisi. In un paese democratico questo è un confine che non deve esistere. La polizia non deve stare da nessuna parte, deve accompagnare la libertà, se la manifestazione è autorizzata la deve accompagnare e difendere”. Sono le parole di Venditti nel rispondere a una domanda durante l’incontro di presentazione della sua proposta di legge sulla musica. Parole che hanno fatto riferimento ai recenti scontri tra gli studenti e le forze dell’ordine. Emblematico il caso delle manganellate volate a Pisa lo scorso febbraio, per il quale si era espresso anche Roberto Vecchioni.

“Qualsiasi libertà va difesa – ha aggiunto il cantautore -. Alla fine c’è sempre qualcuno che decide come deve andare la cosa, tante volte ci sono poteri esterni che creano una serie di impicci. Ma la democrazia non è scontro. Non ci vuole tanto a capirlo. Però, per applicare queste piccole regole poi ci vuole tanto”.

Le parole del musicista hanno innescato la replica dura dei sindacati. Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, ha parlato di dichiarazioni “assolutamente fuori luogo, su qualcosa che evidentemente (Venditti, ndr) non conosce, cosa giustificata visto che il suo lavoro è fare musica e non sicurezza”.

Mazzetti ha poi ribadito che “un personaggio tanto amato e di così forte impatto sui giovani dovrebbe pensarci prima di fare dichiarazioni talmente irresponsabili”. Il sindacalista ha quindi sostenuto che è la polizia a “garantire il diritto di manifestare” e ad assicurare “quell’ordine e quella sicurezza che, però, devono essere di tutti”.

Mazzetti ha anche fatto chiaro riferimento a ciò che è accaduto a Pisa, dicendo che “in un paese democratico non si va a manifestare violando leggi e regole di ogni genere, a cominciare da quando si decide arbitrariamente di cambiare i percorsi dei cortei”.

Contro le esternazioni di Venditti anche Felice Romano, Segretario Generale del Siulp. “Sono certo – ha dichiarato Romano – che Venditti non mancherà di chiarire la reale portata delle sue affermazioni. Magari, e di questo lo ringrazio sin da subito, dedicando una sua nuova canzone alle donne e agli uomini che servono il nostro Paese a garanzia della sicurezza, della libertà e a difesa della democrazia, per la quale, purtroppo in tanti, non hanno esitato a sacrificare la propria vita”.