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Paolo Crepet Fonte foto: IPA

Paolo Crepet: "Ci vuole una rivoluzione". La frase sui giovani

Secondo lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet "ci vuole una rivoluzione" che cambi la società: la sua frase sui giovani e il loro ruolo per il futuro

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Si parla molto di Paolo Crepet, che è in giro per i teatri di tutta Italia con lo spettacolo tratto dal suo ultimo libro ‘Mordere il cielo’. Secondo lo psichiatra è arrivato il momento per la società di cambiare, e di netto. “Ci vuole una rivoluzione“, ha detto. La frase sui giovani.

I giovani e la “rivoluzione”

Uno spettacolo molto spesso da tutto esaurito. Uno spettacolo che parla dell’oggi, dei giovani, del loro rapporto con i genitori e con il mondo che li circonda, ma anche di tecnologia e ambiente. ‘Mordere il cielo’ è un appello alla società: “Ci vuole una rivoluzione e qualcuno se la dovrà inventare“, ha affermato Paolo Crepet, intervistato da ‘Il Corriere della Sera’ prima di salire sul palco del Teatro EuropAuditorium di Bologna mercoledì scorso, data anch’essa sold out.

Ma chi dovrebbe farla questa rivoluzione? “Mi auguro la facciano i giovani”, ha detto. “Mi aspetto dalle giovani generazioni un’idea rivoluzionaria su come vivere nei prossimi anni – ha proseguito -. La questione è semplice: non si può essere consumisti e ambientalisti insieme”. I ragazzi “potrebbero iniziare da cose basilari, tipo non comprare le magliette cinesi a 10 euro che fanno anche aumentare lo schiavismo”. Anche perché “l’economia la mandiamo avanti noi”, quindi un’azione simile, a suo avviso, avrebbe un impatto positivo.

“È la vita contemporanea a produrre continuamente complicazioni e contraddizioni”. Per questo “ci vuole qualcosa che renda tutto ciò oggetto di un ripensamento globale”. Ma per Crepet “non bastano i Green Friday“. Le manifestazioni “le facevo anche io da ragazzo”, ma “sono servite a qualcosa?”. A suo avviso, servono dunque azioni concrete per cambiare rotta.

Il rapporto tra genitori e figli secondo Crepet

Durante l’intervista, Crepet è tornato sul tema del rapporto tra genitori e figli. Lo psichiatra è spesso molto duro nei confronti dei genitori di oggi, che ha più volte definito “i peggiori della storia“. La loro ‘colpa’ sarebbe quella di far vivere i propri figli in una confort zone che in realtà non farebbe altro che renderli sempre più deboli. “Idioti“, per dirla alla Crepet, “che non sanno fare niente”.

Per il sociologo, la paura di permettere ai figli di affrontare anche le minime difficoltà, priva quest’ultimi delle competenze necessarie per crescere e diventare indipendenti. Infatti “la vita non è confortevole”, ha ripreso Crepet. “Se i genitori non rovesciano il divano su cui si sono appollaiati i figli vuol dire che quel divano piace anche a loro”.

Poi lo psichiatra ha citato nuovamente l’esempio dei genitori che asciugano i capelli ai loro figli dopo l’ora di ginnastica: “Ma lo sa che a Berlino hanno anche organizzato turni per i genitori che vanno ad asciugare i capelli ai loro ragazzi col fon?”. Durante un suo recente intervento a ‘Radio Radio’, Crepet aveva definito queste madri e questi padri “mono neuronici” che “vanno con il fon sennò i loro figli non ce la fanno”. Questi genitori sono “come quello che regala al figlio di 16 anni la bici con la pedalata assistita: siamo allo stesso livello intellettivo, una frazione dello zero”, aveva commentato.