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Crepet Fonte foto: IPA

Perché i bambini di oggi sono idioti (secondo Crepet)

Al Festival della Comunicazione di Camogli Paolo Crepet ha affermato che "i bambini di oggi sono idioti": lo psichiatra ha spiegato il perché

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

I bambini di oggi sono idioti“. Lo ha detto lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet al Festival della Comunicazione di Camogli (Genova). Ecco perché (c’entrano i genitori).

Cosa ha detto Crepet sui bambini di oggi

Lo psichiatra Paolo Crepet è stato ospite al Festival della Comunicazione 2024, dove ha presentato il suo ultimo libro, ‘Mordere il cielo’, in dialogo con la giornalista Assia Neumann Dayan.

Neumann Dayan ha iniziato il suo intervento raccontando un fatto che in Germania sta facendo molto discutere, tanto che è diventato un trend topic su X: una scuola elementare tedesca ha chiesto la disponibilità ai genitori di recarsi, una volta a settimana, a scuola per asciugare i capelli ai propri figli di 8 anni dopo l’ora di educazione fisica.

Tra le risate del pubblico, Crepet ha risposto con un aneddoto. “Quest’estate ero in stazione, treno in ritardo, e pensavo che la sfiga finisse lì – ha raccontato lo psichiatra -. Arriva una signora con un bambino, anni 10. L’occhio clinico mi dice che è apposto. Dopo qualche minuto, questo bambino manifesta una ‘malattia gravissima’: ha il raffreddore, gli goccia il naso. La mamma, solerte, apre la borsa, tira fuori il fazzoletto e soffia il nasino del bambino”.

A quel punto, ha proseguito il racconto, “mi son detto: ‘Vabbè, una volta’. Dopo 2 minuti la goccia ritorna, perché il raffreddore è fatto così – ha continuato con tono ironico -. La mamma riapre la borsa e gli risoffia il naso. Il bambino mi guarda, come dire ‘fai qualcosa, aiutami’. E io volevo dirgli, in alfabeto Morse: ‘aspetta 7-8 anni e sarai libero’, perché a 18 anni e un giorno ti liberi di questa ‘assassina’. Pensa avere tutti i giorni una che ti asciuga il nasino, è come l’asciugare i capelli”. Per questo “i bambini di oggi sono idioti” e “non sanno fare niente”, ha sentenziato Crepet.

“Badati”

Secondo lo psichiatra, la paura di permettere ai figli di affrontare anche le minime difficoltà li priva delle competenze necessarie per crescere e diventare indipendenti. Durate l’intervista, Crepet ha ricordato la sua infanzia, quando i bambini imparavano a “gestirsi da soli”, anche correndo qualche rischio. “Io prendevo il sole con i capelli bagnati di proposito – ha raccontato – sperando di prendermi la broncopolmonite ed evitare la scuola. A mia madre, non gliene importava niente. Oggi è impensabile”.

Lo psichiatra ha poi riportato l’esempio di sua nonna, come spesso fa durante gli incontri pubblici, che quado era piccolo gli diceva: “Badati“. “Pensate che meraviglia educativa“, ha affermato Crepet. Con questo imperativo, “mia nonna mi diceva: io scommetto in te. Cadi dalla bicicletta, ti tiri su. Ti sei sbucciato? C’è acqua corrente in cucina. Io non faccio niente per te”. Oggi, invece, è “l’opposto. Ti asciugano i capelli, ti soffiano il naso, ti girano lo zucchero nel caffè latte. Io dico tutto questo con ironia, ma è la fine della civiltà“.

L’appello di Crepet ai genitori

Nel suo intervento, Crepet ha anche parlato dei pavimenti anti trauma che si trovano nei giardini pubblici. “Questo fa parte di un pensiero secondo cui il bambino deve evitare il dolore, la frustrazione, l’inciampo”, ha affermato. Si tratta di un “pensiero pedagogico terribile, perché è come pensare che non ci debba essere la morte“. La morte, al contrario, “è parte della vita”.

“Il nonno muore – ha continuato lo psichiatra -, e il suo funerale è un momento pedagogico strepitoso perché quando tu sei sul ghiaino del cimitero, se c’è qualcuno di intelligente, ti racconta la vita del nonno. E allora la morte spiega la vita, e la vita la morte”.

Paolo Crepet ha infine rivolto un appello ai genitori: “Abbiate fiducia nelle capacità dei vostri figli. Lasciate che facciano esperienza, che si sbuccino le ginocchia, che imparino dai loro errori. Solo così potranno diventare adulti forti e indipendenti”.