Crepet attacca: "Terrificante". La frase sugli studenti "ribelli"
"Terrificante", in una intervista è arrivato il nuovo attacco del noto psichiatra Paolo Crepet: ecco cosa ha affermato sugli studenti "ribelli"
“Di cosa ci stupiamo? Abbiamo creato una sceneggiatura terrificante“. Il nuovo attacco di Paolo Crepet e la frase sugli studenti “ribelli”.
- L'attacco di Paolo Crepet
- Chi sono i "ribelli" per Crepet
- La cura dello psichiatra
- "Se vuoi crescere devi farlo da te"
L’attacco di Paolo Crepet
La realtà per Paolo Crepet è diventata uno “spettacolo raccapricciante”, fatta di “giovani fragili e spaesati”, di “genitori-pusher che narcotizzano i figli riempiendoli di soldi che non verranno mai spesi in libreria” e “che a 5 anni piazzano i bambini davanti a uno schermo condannandoli alla solitudine digitale”. Genitori che “a 11 anni gli mescolano ancora il caffelatte con lo zucchero, a 13 li mandano in giro a fare serata e si meravigliano se fanno sesso per la prima volta”. Per i figli “passa il tempo” e “diventano a loro volta genitori, insegnanti, politici. Insicuri”. È quanto riportato da ‘La Repubblica’, che ha intervistato il noto psichiatra, impegnato in un tour nei teatri di tutta Italia con lo spettacolo dal titolo ‘Mordere il cielo’, come il suo ultimo libro.
Una volta tratteggiata la sua idea di realtà, Crepet ha attaccato: “Di cosa ci stupiamo? Abbiamo creato una sceneggiatura terrificante e, quando siamo davanti all’evidenza, osserviamo questo spettacolo raccapricciante come se fossimo al cinema”.
Chi sono i “ribelli” per Crepet
Lo spettacolo di Paolo Crepet sta riscuotendo un grande successo, anche tra i giovani. “La cosa è strana – ha ammesso lo psichiatra -. Non sono un comico, un attore o un musicista. Sono solo uno che usa la parola. Un ribelle, un eretico. E i giovani hanno bisogno di eretici. Caravaggio – ha proseguito – non era amato, era discusso e discutibile”. Ed ha aggiunto: “Non essere allineati è rivoluzionario”.
Ma chi sono i ribelli di oggi secondo Crepet? “Quelli che studiano e non vogliono farsi aiutare dall’intelligenza artificiale“, ha risposto. Quelli che “esprimono opinioni e per questo divengono divisivi”. Ora “anche i giovani leader politici non lo fanno perché cercano il consenso”. Oggi “siamo circondati dall’indifferenza” perché “la differenza è faticosa”, ha affermato lo psichiatra.
La cura dello psichiatra
Come affrontare la realtà e crescere ragazzi e ragazze pronte a migliorare il mondo? Crepet ha le idee chiare: ridando “le matite e la colla ai bambini, dare tempo e regole, riscoprire la noia“. Ma anche rendendo “la scuola attrattiva, divertente ma anche esigente, e finirla con queste pagliacciate come abolire i voti. I voti servono: responsabilizzano, come gli esami”, ha proseguito lo psichiatra.
E, soprattutto, è fondamentale “togliere la tecnologia” ai bambini, ha aggiunto Crepet. “Se dà una penna da iPad a un bambino, magari disegnerà delle righe un po’ storte che però verranno rettificate dal software. È terribile”. Così “il bambino sarà cresciuto alla sua perfezione. Schiere di bambini tutti uguali, tutti dritti, senza differenze”.
“Se vuoi crescere devi farlo da te”
Anche in un’altra intervista, Paolo Crepet aveva riportato l’esempio del tablet e della riga. In quella occasione il noto psichiatra aveva affermato: “Pensiamo a chi dà un tablet ad un bambino di 6-7 anni e magari anche una matita per il dispositivo. Ecco, con quella una riga incerta per natura diventa dritta, perché c’è un algoritmo che la raddrizza. Capite la metafora? Noi siamo raddrizzati da un algoritmo, no da noi stessi. Se fai 3 righe storte riderai, e forse penserai che il disegno non sarà il tuo futuro. O forse farai una cosa più lodevole, ovvero cercherai di fare 3 righe parallele con più attenzione”. E “se vuoi crescere, devi farlo da te”.