Salta al contenuto
Perché 6 giovani su 10 sono preoccupati per l'università Fonte foto: iStock

Perché 6 giovani italiani su 10 sono preoccupati per l'università

Un rapporto Ugl-Luiss Business School rivela che la decisione del percorso universitario è fonte di preoccupazione per il 60% dei giovani italiani

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

Scegliere l’università non è semplice, il numero di facoltà e di corsi di laurea è sempre più ampio e sulla decisione pesa anche il tipo di sbocco professionale e opportunità lavorative offerte da un determinato titolo di studi rispetto a un altro. Un rapporto ha cercato di analizzare la situazione e di indagare quali sono le preoccupazioni degli studenti italiani.

Cosa preoccupa gli universitari italiani

Dal rapporto Ugl-Luiss Business School intitolato “Indagine sull’orientamento scolastico. I giovani di fronte alla scelta del loro percorso universitario“, è emerso che la decisione su quale corso di laurea frequentare è fonte di preoccupazione per il 60% dei giovani italiani.

Un altro dato rilevante è che per il 63% degli intervistati, il fattore di scelta più diffuso è il tipo di lavoro che si vorrebbe ottenere in futuro. Il 68%, poi, ritiene la competenza informatica tra le più rilevanti nel mondo del lavoro.

Il rapporto ha analizzato l’opinione di ragazzi tra i 17 e i 20 anni che devono valutare il percorso universitario più idoneo alle loro aspirazioni occupazionali. È stato inoltre approfondito il ruolo svolto dalle scuole nell’individuazione dei corsi di laurea più coerenti con gli obiettivi e le opportunità lavorative dei giovani studenti.

La preoccupazione sul percorso di laurea da intraprendere cambia a livello territoriale. La percentuale sale al 68% nel Sud e isole, mentre è tra il 52-56% al Nord. Il non avere, o non aver avuto, un supporto affidabile per compiere tale scelta è la ragione più diffusa (38%) di questa preoccupazione, insieme alla necessità di individuare un percorso che appassioni davvero (40%).

Quanto incide il tipo di lavoro che si vorrebbe fare

Il rapporto ha indagato anche quanto incida nella scelta il tipo di lavoro che si vorrebbe avere al termine dell’università. Meno del 10% individua questo fattore nei consigli di persone “seguite” sui canali social, quindi non dà molto credito agli influencer.

Nella scelta hanno più peso gli amici che sono già iscritti all’università, indicati dal 20% del campione.

Per circa il 42% dei giovani conoscere direttamente il mondo del lavoro e le opportunità esistenti è una necessità prioritaria, mentre per il 38% occorre avere più informazioni sui lavori del futuro e il tipo di competenze utili.

L’alternanza scuola-lavoro e la possibilità di cambiare facilmente il percorso di studi universitari sono segnalati dal 27% come sostegno utile. L’apporto della famiglia è ritenuto importante e qualificante da poco meno del 20%, evidenziando l’esistenza di un consistente segmento di giovani che beneficia di un canale appunto familiare utile per prepararsi ed entrare nel mondo del lavoro.

Le competenze da acquisire secondo gli universitari

Riguardo a cosa si ritiene debba insegnare l’università, il 37% circa dei giovani dichiara di aver “mediamente chiaro” quali siano le competenze da acquisire durante il corso di laurea per svolgere le attività lavorative più richieste e un altro terzo circa di comprenderle molto o totalmente.

Il restante 30% di persone ammette una mancanza di consapevolezza, quota che sale al 38% per i residenti nelle regioni meridionali e in Sardegna.

La percezione delle competenze più rilevanti nel mondo del lavoro vira verso le discipline tecnologiche: il 68% circa indica Informatica; il 62% Medicina compresa Psicologia, il 62% Scienze, Farmacia e Biologia, il 54% Ingegneria.