Perché Manduria è considerata la città delle lauree "facili"
Manduria, comune della provincia di Taranto con meno di 30mila abitanti, è considerata "la città delle lauree facili": perché è chiamata così
Non è famosa solo per essere la patria del vino Primitivo e il luogo di morte del re di Sparta Archidamo. Manduria, comune di 30mila abitanti in provincia di Taranto, è anche considerata “la città delle lauree facili” da ‘la Repubblica’. Ecco perché.
- A Manduria il sapere diventa un "business"
- Diplomi e lauree a distanza in un anno
- "Il rischio diplomificio esiste"
A Manduria il sapere diventa un “business”
Conta meno di 30mila abitanti ma, nonostante questo, sul suo territorio sorgono ben 10 realtà di educazione privata, sia scolastica che universitaria. A Manduria, come raccontato da ‘la Repubblica’, il sapere è diventato un “business” che si affianca a quello del vino. Qui i cartelloni ‘Ottieni il tuo diploma’ sono secondi, per diffusione, solo a quelli delle cantine dell’area.
In questo piccolo comune del Salento, si è creato il reticolo più denso di centri di recupero scolastico e di studi universitari e para-universitari privati dell’intero Paese: nessun’altra città d’Italia ha questi numeri in rapporto alla popolazione.
Nel centro storico e nelle vie a ridosso dello stesso si concentrano, come detto, ben dieci centri di formazione privati per ottenere diplomi, lauree o certificazioni a distanza.
Diplomi e lauree a distanza in un anno
Stando a quanto riferito da ‘la Repubblica’, questi centri assicurano l’acquisizione del titolo scolastico o universitario in una stagione, a prescindere dagli anni perduti.
Come spiegato dalla titolare di uno di questi istituti, agli studenti sono assicurati “dispense, lezioni online da guardare la sera e ripassare nel weekend. Per la prima laurea non c’è bisogno di discutere la tesi: si fissa il giorno della consegna e il titolo è tuo”. Titolo che, ha specificato, “vale esattamente come il diploma ottenuto in un’università tradizionale, si possono affrontare tutti i bandi pubblici”.
Dietro a questi centri di formazione ci sono soprattutto avvocati, imprenditori, ma anche insegnanti pendolari che, dopo la mattinata trascorsa a scuola nei comuni limitrofi, dedicano il loro tempo al recupero scolastico.
“Qui dentro non vede professori, e neppure studenti, perché tutto è a distanza“, ha spiegato la titolare di un altro istituto, la cui retta annuale è pari a 2.800 euro. Ma può variare: “Andiamo incontro alle singole esigenze”.
Tutti gli esami sono tenuti a distanza. “I nostri clienti sono di Manduria e comuni limitrofi – ha proseguito -. Molte le donne, che nella loro prima vita hanno sacrificato lo studio per crescere la famiglia. Con i figli più grandi queste madri possono cambiare vita, e ci provano”. Ma tra gli utenti ci sono anche gli operai della vicina Ilva: “Con l’obbligo di frequenza di un ateneo tradizionale sarebbero stati condannati all’altoforno a vita”.
“Il rischio diplomificio esiste”
Già a fine settembre ‘la Repubblica’ aveva parlato di Manduria. Qui si troverebbe la segreteria operativa di una società di formazione universitaria che agirebbe in Svizzera finita nel mirino del ministero dell’Università e della Ricerca e della Procura di Lugano.
Di questi centri di sapere privato e a distanza, ha riportato ancora il quotidiano, il Comune di Manduria non sa nulla. E l’assessore all’Istruzione, il vicesindaco Andrea Mariggiò, preside di un istituto pubblico in provincia di Brindisi, non può che prenderne atto. “La domanda dal basso è sincera – ha detto -, ma il rischio del diplomificio di scarsa qualità esiste. Dovremo prendere contatto con queste realtà per capire il fenomeno. Organizzerò un convegno”, ha assicurato.