Perché per Schettini la scuola è "vecchia": cosa c'è di sbagliato
Perché per Vincenzo Schettini la scuola di oggi ha una "impostazione vecchia": cosa c'è di sbagliato secondo il prof d fisica più amato del web
Per Vincenzo Schettini, il prof di fisica più famoso del web, la scuola di oggi ha una “impostazione vecchia“. Perché e cosa c’è di sbagliato secondo l’insegnante.
Insegnare a scuola o sul web: cosa preferisce prof Schettini
Con il suo modo di insegnare la fisica riesce ad incantare tutti, studenti e non. Stiamo parlando di Vincenzo Schettini, il prof che dalle aule di scuola è approdato prima sulle piattaforme digitali, poi in tv e nei teatri per spiegare la fisica al grande pubblico.
Il successo di prof Schettini è in ascesa, e il Teatro Lyrick di Assisi ha dovuto prevedere una doppia data del suo spettacolo ‘La fisica che ci piace’ – sold out -, che andrà in scena il 30 ed il 31 gennaio.
Parlando della sua lezione-show che sta portando nei teatri di tutta Italia, ai microfoni di Tag24 Umbria Vincenzo Schettini ha anche raccontato la propria esperienza da insegnante e qual è, a suo avviso, uno dei problemi della scuola di oggi.
Prima che influencer e divulgatore, “io mi sento innanzitutto un professore – ha spiegato -. Un prof che non ha mai lasciato la scuola perché, tra l’altro, io continuo a insegnare part-time. Sono molto affezionato all’idea di insegnamento anche se, diciamo, sono anni sempre più complicati“, ha affermato.
Il suo rapporto con l’insegnamento in classe e quello online è molto diverso: “Non so perché, ma io sento una maggiore empatia con quello online“, ha ammesso prof Schettini. Nella rete, la relazione che ha costruito con i suoi follower “è molto particolare. Non è un rapporto fisico, questo è vero, però è di enorme connessione nel vero senso della parola”. L’insegnante ha svelato che gli arrivano “tantissimi messaggi, molto spesso anche molto delicati, di mamme che mi raccontano di situazioni familiari complicate, di povertà, di malattia. Che non coinvolgono solo gli adulti ma anche i giovani. Attraverso la rete ti arriva un mondo”.
E soprattutto, ha proseguito Schettini, l’insegnamento “online è molto differente perché lì tu fai lezione, ispiri le altre persone” ma “non devi interrogare, mettere voti“.
Perché la scuola ha una “impostazione vecchia” (per Schettini)
Il problema, secondo l’insegnante, non sta nell’interrogazione in sé, essendo un momento “importantissimo, fondamentale”. Ma facendo lezione sul web, ha proseguito, “non devi compilare carte, fare riunioni inutili in cui devi sentire un sacco di chiacchiere”. Detto in altri termini, “non devi fare tutta una serie di cose che sono vecchie – ha specificato -, come anche i colloqui con i genitori“.
Questi “poveri genitori sono costretti a venire a scuola. Madonna che cosa del ‘72! – ha esclamato il docente -. Dico io, con la modernità. Uno studente ha un problema? C’è una cosa che si chiama e-mail, si manda una mail ai genitori e poi si fa una videocall senza che devono prendere i permessi per venire a scuola”.
Schettini ha ribadito: “L’impostazione è vecchia, questa è la cosa più brutta” della scuola di oggi. E “questo mi crea tanto disagio – ha ammesso -. Ma comunque io mi sento prima di tutto un prof. E io porto il prof dappertutto, in tutto quello che faccio”, ha concluso l’insegnante.