Salta al contenuto
Scuola Fonte foto: ANSA

Quasi 1 diplomato su 2 è pentito della scuola scelta: la ricerca

Quasi 1 diplomato su 2 si è pentito della scuola superiore scelta e la cambierebbe se potesse tornare indietro: i dati della ricerca di AlmaDiploma

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Quasi 1 diplomato su 2 è pentito della scuola scelta. A dirlo è una ricerca di AlmaDiploma, l’associazione delle scuole superiori italiane. Tutti i dati.

La ricerca di AlmaDiploma sui diplomati

Il 46,9% dei diplomati nel 2023, se potesse tornare indietro, cambierebbe scuola superiore. Tra questi, l’11,5% sceglierebbe la stessa scuola ma non il medesimo indirizzo, l’8,8% punterebbe su un indirizzo diverso nella stessa scuola, il 23,6% cambierebbe sia scuola che indirizzo. È quanto emerge dal XXI Profilo dei diplomati e loro esiti a distanza presentato giovedì 29 febbraio a Roma da AlmaDiploma.

La rilevazione sul “profilo” è stata condotta tra 29mila diplomati nel 2023, mentre quella sugli “esiti a distanza” tra 33mila giovani usciti dalle superiori nel 2022 e 40mila ragazzi che hanno conseguito la Maturità nel 2020.

Guardando ai dati raccolti sugli “esiti a distanza” si osserva che la percentuale di coloro che non sono soddisfatti della scuola superiore scelta a un anno dal diploma, pur restando molto alta, è inferiore rispetto a quella di coloro che hanno fatto la Maturità lo scorso giugno (44,4%).

Perché quasi 1 diplomato su 2 avrebbe voluto frequentare una scuola superiore diversa? Secondo la ricerca di AlmaDiploma, 4 diplomati su 10 avrebbero preferito studiare materie diverse, il 20,8% avrebbe voluto compiere studi più adatti alla preparazione universitaria, mentre il 18,1% avrebbe desiderato optare per un percorso scolastico più orientato al mondo del lavoro.

Nel dettaglio, più degli altri coloro che hanno frequentato gli istituti professionali cambierebbero percorso scolastico per avere una migliore preparazione sia per il mondo del lavoro sia per gli studi universitari. Tra i diplomati negli istituti tecnici, invece, molti farebbero una scelta diversa per studiare materie differenti.

Università e lavoro: i dati

A un anno dal conseguimento del titolo, il 69,6% di coloro che si sono diplomati nel 2022 si è iscritto all’università. Di questi, circa la metà si dedica solo allo studio, mentre il 20,3% studia e lavora. La quota di coloro che hanno puntato sulla formazione universitaria è nettamente più alta tra i liceali. Il 18,8%, invece, si è inserito esclusivamente nel mercato del lavoro.

Chi ha scelto di proseguire gli studi all’università lo ha fatto principalmente per motivi di natura lavorativa, ma anche per soddisfare il desiderio di migliorare la propria formazione culturale. Al contrario, tra coloro che hanno terminato gli studi con il diploma, il 29,1% ha dichiarato di non essere interessato a proseguire ulteriormente la propria formazione, il 21,8% ha indicato come ragione principale la difficoltà di conciliare studio e lavoro, mentre il 17,7% ha detto di essere interessato ad altri tipi di formazione post-diploma.

Lo stato d’animo dei neodiplomati

La ricerca di AlmaDiploma si è concentrata anche sullo stato d’animo dei neodiplomati. Quasi 4 giovani su 10 hanno scelto aggettivi negativi per descrivere la propria condizione attuale. Tra queste espressioni troviamo: “agitato”, “spaventato”, “intimorito”, “afflitto” e “irritabile”.

Ma, come hanno fatto notare da AlmaDiploma, lo stato d’animo prevalente è “determinato“, aggettivo scelto dal 22% degli ex studenti delle superiori.

Come riporta lo studio, le femmine si sono dette più “spaventate” e “agitate” dei maschi (rispettivamente +9,4% e +6,7%). Al contrario, i maschi si sono dichiarati più “determinati”, “attenti” e “interessati” delle femmine (rispettivamente +7,2%, +5,6% e +4,6%).