
Schettini: "Perché vi incaz*ate per i voti?". I consigli del prof
"Ma perché vi inca*ate per i voti? Non contano": i consigli agli studenti di Vincenzo Schettini, il seguitissimo prof de 'La fisica che ci piace'
“Ma perché vi inca*ate per i voti?“. È questo il titolo del video pubblicato il 21 febbraio da Vincenzo Schettini sul suo canale YouTube ‘La fisica che ci piace’. Per il prof più amato d’Italia “i voti non contano per cinque motivi”. Ecco quali sono ed i consigli dell’insegnante agli studenti.
- "I voti non contano per cinque motivi": la lezione di prof Schettini
- L'insegnamento del prof: "I voti si dimenticano"
- "I voti non definiscono chi sei"
“I voti non contano per cinque motivi”: la lezione di prof Schettini
Nel suo ultimo video su YouTube prof Schettini ha spiegato perché “i voti non contano” e ha dato numerosi consigli agli studenti per imparare a prendere la scuola con più leggerezza pur mettendo massimo impegno negli studi.
“I voti non contano per cinque motivi“, ha detto l’insegnante passandoli in rassegna. Primo: “I voti sono generici“, ovvero sono “una valutazione di un compito in una certa materia”. Schettini ha fatto un esempio personale: “Una volta ho preso 4 e mezzo in matematica in una verifica sui radicali. Che dovevo dire? Faccio schifo in matematica? No, perché un anno dopo ho preso 10 al compito sulle coniche. Quindi quel 4 e mezzo rappresentava la mia abilità di matematico? No, era il voto relativo a quel compito”. Il voto, che sia brutto o bello, “di te non sta dicendo assolutamente nulla“.
Secondo motivo: “I voti non contano perché sono numeri. Come può un numero descrivere una persona? Come può un numero dire quella persona com’è, che cosa fa, quanto è brava e quanto si applica? Non può dire nulla”. È solamente “il sunto complessivo di quella performance” e per questo “è generico nell’esprimere un andamento di quella cosa in particolare che hai fatto di quel compito”.
Il voto è dunque “frutto di un processo“, altro motivo per il quale non conta secondo prof Schettini. “Quale processo? Il compito, l’interrogazione, l’esame”.
E ancora, “il voto non conta perché è temporaneo“, ovvero vale per una verifica ma può non valere per quella successiva. “Se prendi un 8, chi te l’ha detto che sei diventato il genio della geografia? Se prendi 9 in fisica, chi te l’ha detto che sei diventato il nuovo Einstein del 21esimo secolo? Se vuoi mantenere quel 9 devi continuare a studiare”. Lo stesso discorso vale per i voti negativi, ha proseguito Schettini: “Se prendi un 4 e poi ti metti a studiare, la prossima volta prenderai 6, 7, 8, 9. E anche quel voto sarà temporaneo perché passerà, te lo dimenticherai”.
L’insegnamento del prof: “I voti si dimenticano”
“Ragazzi ci si dimentica del voto di Maturità, del voto di laurea, del voto dell’esame di scuola media. Ce ne dimentichiamo perché la vita va avanti. E questo ti deve convincere ancora di più che se prendi un 4 come un 9 sei triste o felice li per lì, ma poi passa. L’importante è continuare a studiare“.
Ed ecco l’ultimo punto: “I voti non contano perché sono innocui, e lo sono perché non ti fanno male. Se tu vai vicino ad un cane e lo fai inca*are ti morde, non è innocuo. Lo scoglio non è innocuo perché se ti metti a correre ti può squarciare la gamba. Il voto invece lo è: non ti morde, non ti squarcia la gamba, non ti fa niente”.
“I voti non definiscono chi sei”
Schettini ha continuato: “Mettendo tutto insieme, il voto non ti definisce, non dice chi sei. Chi sei lo dirà la vita piano piano, andando avanti, vivendo, facendo, rimboccandosi le maniche”. Quindi, ha aggiunto il prof rivolgendosi ad ogni giovane, “sii gentile con te stesso, amati, ama quello che stai facendo e accetta tutto quello che sta accadendo a scuola, bei e brutti voti”.
Anzi, “augurati di avere tanti voti differenti, perché se avrai sempre voti belli ti sentirai Einstein e non conviene sentirsi Einstein, e se avrai sempre voti brutti ti sentirai una nullità e non conviene sentirsi una nullità. Nessuno di noi è il genio e lo schifo: come diceva Aristotele ‘la virtù è nel mezzo'”. La “cosa più importante” è “sapere lavorare su se stessi”, ha concluso Vincenzo Schettini.