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Scuola Fonte foto: iStock

Scuola, tutte le novità del 2025: dai voti ai presidi alle gite

L'anno nuovo porta con sé alcune novità per il mondo della scuola: dai 'voti' ai presidi alle gite scolastiche, ecco che cosa cambia nel 2025

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Sono numerose le novità per il mondo della scuola previste per il nuovo anno. Il ministro Giuseppe Valditara ha annunciato una serie di misure per il comparto Istruzione che andranno a regime nel 2025. Dai voti ai presidi alle gite scolastiche: ecco cosa cambia.

Nel 2025 arriva la ‘pagella’ per i presidi

Tra le novità del 2025 per la scuola c’è la cosiddetta ‘pagella per i presidi‘. A partire da questo anno scolastico, i dirigenti scolastici saranno valutati in vari ambiti per verificare la loro capacità nel gestire una scuola e renderla efficiente.

La valutazione sarà espressa in punti e avrà un impatto concreto sul loro stipendio nella parte premiale: “Inciderà sulla retribuzione di risultato che fino ad adesso è stata data a pioggia, e che ora sarà invece legata al raggiungimento degli obiettivi”, ha spiegato il ministro Valditara a ‘Il Messaggero’.

A valutare i dirigenti scolastici saranno gli uffici scolastici territoriali che, prima dell’inizio di ogni anno scolastico, gli assegneranno la griglia con gli obiettivi da raggiungere, che sarà inserita su una piattaforma informatica realizzata ad hoc. Durante l’anno, i presidi potranno aggiornare i dati con informazioni aggiuntive, per esempio per spiegare eventuali problemi nel raggiungimento dei target prestabiliti.

Per il 2024-2025, gli obiettivi saranno semplificati e verranno determinati a gennaio dal MIM. L’attribuzione del punteggio finale arriverà entro la fine di questo anno scolastico.

Cosa cambia per le gite scolastiche

Un’altra novità riguarda le gite scolastiche: la gestione degli appalti per i viaggi di istruzione per cifre superiori a 140mila euro sarà affidata agli Uffici scolastici regionali (Usr).

Dopo le polemiche, per l’anno scolastico in corso, l’Anac ha provveduto a consentire alle scuole di procedere autonomamente, nonostante la riforma del Codice degli appalti, che richiede lo status di ‘stazione appaltante qualificata’.

La deroga si configura come una soluzione ponte in attesa della completa attuazione del nuovo assetto organizzativo del ministero dell’Istruzione e del Merito che attribuisce agli Uffici scolastici regionali un ruolo centrale nel coordinamento delle attività.

Dall’anno scolastico 2025-2026, gli Usr si potranno accreditare come stazioni appaltanti qualificate, supportando così le scuole nella gestione delle procedure di gara, favorendo l’uniformità e la semplificazione a livello territoriale.

Nel frattempo, per garantire un adeguato supporto alle istituzioni scolastiche, gli Uffici scolastici saranno potenziati. Con la legge di Bilancio, il MIM è stato autorizzato a bandire un concorso pubblico, per titoli ed esami, finalizzato all’assunzione a tempo indeterminato di 101 unità di personale non dirigenziale a partire dal prossimo anno scolastico.

La Manovra ha assegnato a questa misura 1.860.208 euro per il 2025, di cui 200mila euro destinati all’organizzazione del concorso, e 4.980.622 euro annui a partire dal 2026.

Le novità sui concorsi e gli stipendi degli insegnanti

Sempre a ‘Il Messaggero’, il ministro Valditara ha dichiarato: “Abbiamo bandito selezioni per docenti, ispettori, presidi, insegnanti di religione, personale amministrativo. Arriveranno anche nuovi funzionari per gli Uffici scolastici regionali che snelliranno la gestione degli appalti, ad esempio per le gite scolastiche. Concorsi che in alcuni casi non si facevano da 20 anni, in altri dal 2014, in altri ancora dal 2017. Mai prima d’ora così tanti concorsi”.

Aumentano anche le cattedre per i docenti di sostegno: con la legge di Bilancio, per l’anno scolastico 2025/2026 sono previste 1.866 assunzioni a tempo indeterminato, con un aumento di 256 unità, per un costo totale pari a circa 25 milioni di euro.

Per quanto riguarda gli stipendi degli insegnanti, il responsabile della scuola ha precisato: “Abbiamo finalmente chiuso il contratto 2019-2021 e abbiamo già finanziato non solo il 2022-2024, ma anche i trienni 2025-2027 e 2028-2030. Parliamo, tra lo scorso contratto e quello in scadenza, di circa 300 euro lordi in più al mese, a cui si aggiunge il taglio del cuneo fiscale“.