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Ramadan a scuola Fonte foto: iStock

Stop interrogazioni a scuola per Ramadan a Soresina: è polemica

Niente interrogazioni, verifiche e gite per il Ramadan: la circolare della preside di una scuola di Soresina ha scatenato una nuova polemica

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

La preside dell’Istituto comprensivo Bertesi di Soresina (Cremona), Daniela Romano, ha inviato una circolare ai docenti per invitarli a non tenere interrogazioni, verifiche e gite il 6 ed il 9 aprile, giornate “clou” delle celebrazioni del Ramadan. La nota della dirigente scolastica è finita nel mirino della Lega ed è scoppiata la polemica. Ecco cosa è successo.

No a interrogazioni, verifiche e gite per il Ramadan: la circolare

“Vi incoraggio a dimostrare sensibilità culturale e religiosa durante il Ramadan e a rispettare le pratiche religiose. Alcuni studenti potrebbero essere affetti dalla riduzione dell’energia dovuta al digiuno, siate comprensivi rispetto all’attività didattica”, ha scritto la preside Daniela Romano nella circolare “Informazioni sul Ramadan e linee guida per il personale docente“, come riportato da ‘La Repubblica’. L’istituto comprensivo che dirige, il Bertesi di Soresina, è a maggioranza straniera. Il 55% dell’utenza non ha origini italiane ed è prevalentemente di fede islamica.

Nella circolare la dirigente scolastica ha anche chiesto di evitare di consumare cibi e bevande all’interno della scuola durante le ore di digiuno del Ramadan “come segno di rispetto per coloro che lo stanno osservando. E se notate stanchezza o disagio in studenti o colleghi offrite il vostro sostegno e comprensione”.

Infine, ha rivolto un invito preciso agli insegnanti per il 6 ed il 9 aprile: “Non fissare verifiche, interrogazioni, uscite o momenti importanti per la didattica“. Il 27esimo e 30esimo giorno del Ramadan (che quest’anno cadono nelle giornate del 7 e 10 aprile) sono infatti le giornate più importanti per i fedeli musulmani, in cui solitamente si veglia tutta la notte per pregare.

La polemica della Lega sul caso della scuola di Soresina

La circolare ha subito creato dissenso tra alcuni genitori e polemiche politiche. I consiglieri comunali della Lega Andrea Ferrari e Alice Ferrari hanno definito “inaccettabili sia le premesse sia il contenuto di questa circolare, che di fatto realizza un trattamento di favore, non richiesto e non previsto, nei confronti degli alunni che professano una certa religione”. E che, hanno aggiunto, “fa trasparire una sudditanza strisciante e pericolosa nei confronti di una cultura per molti versi incompatibile con la nostra”.

Il sindaco di Soresina, Diego Vairani, ha invece preso le distanze dalle posizioni della Lega, come si legge sul quotidiano ‘Cremona Oggi’, e ha affermato: “Non vedo per quale motivo debba diventare un caso politico anche questa cosa. Ovvio che con il 55% di bambini stranieri, dei quali tanti di fede musulmana, la dirigente avrà avuto le sue motivazioni. Non trovo nulla di così sconcertante in una realtà in cui si cerca di fare inclusione, ma vedo solo la volontà di fare polemica politica“, ha concluso il primo cittadino.

Le parole della preside

“Ho solo inviato una circolare come ho fatto lo scorso anno – ha replicato la preside Daniela Romano – seguendo una prassi consolidata che non prevede né chiusure né iniziative di alcun genere”. “Anzi – ha aggiunto -, a titolo personale dico senza problemi che sono del tutto contraria alla chiusura delle sedi scolastiche per la fine del Ramadan e su questo ci tengo ad essere chiara”, riferendosi al caso dell’Istituto comprensivo Iqbhal Masih di Pilotello (Milano), che ha deciso di tenere le porte chiuse della scuola il 10 aprile, ultimo giorno della festività musulmana.

“Il contenuto della nostra circolare – ha concluso la dirigente scolastica – è solo quello di fornire un contributo per promuovere un ambiente inclusivo e rispettoso in cui tutti gli individui si sentano accolti e supportati”.