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Vecchioni torna prof nel suo vecchio liceo: "Le mie ore selvagge"
Roberto Vecchioni torna a fare il prof in un liceo classico in cui insegnava e spiega perché dovremmo studiare le materie umanistiche secondo lui
Roberto Vecchioni è tornato a scuola per una lezione speciale, al liceo classico Arnaldo di Brescia, in cui ha insegnato per alcuni anni a partire dal 1992. L’incontro con il cantautore e professore, si è volto all’auditorium San Barnaba. A intervistarlo la giovane Emma Gorlani, studentessa dell’Arnaldo e rappresentante d’istituto nella Consulta provinciale.
Vecchioni ha dialogato e anche suonato di fronte al pubblico di studenti presenti, e ha dato loro preziosi consigli su come, secondo lui, andrebbe fatta la scelta sul percorso scolastico da intraprendere, spiegando perché è importante studiare le materie umanistiche al liceo classico.
- Perché si dovrebbe studiare al liceo Classico secondo Roberto Vecchioni
- Roberto Vecchioni e le “ore selvagge” insieme agli studenti
Perché si dovrebbe studiare al liceo Classico secondo Roberto Vecchioni
L’evento che ha visto Roberto Vecchioni nuovamente protagonista a scuola, organizzato dal liceo Arnaldo e promosso dalla dirigente Elena Lazzari, ha avuto come filo conduttore l’importanza dello studio delle materie umanistiche, che, in ambito scolastico, per ciò che riguarda gli iscritti all’indirizzo classico, stanno affrontando una profonda crisi (basti pensare che dal 2010 al 2024 il liceo classico ha perso ben 18.000 studenti).
Anche l’Arnaldo, storico istituto del centro storico di Brescia, si trova a dover far fronte a un calo di alunni. Se scenderà sotto i 600 iscritti, scatterà l’accorpamento a un altro liceo. Vecchioni, durante la sua ospitata, ha spiegato perché può essere prezioso per i giovani studiare le materie classiche (proprio come ha fatto anche prof Alessandro Barbero), nonostante da molti siano oggi ritenute poco utili per trovare un lavoro.
“L’indirizzo classico è armonia – ha sostenuto il cantautore, come riferito dal Corriere della Sera -. Niente è indifferente, tutto ha senso e trova il proprio posto nel mondo. A differenza degli altri percorsi, soprattutto se affrettati pur di trovare subito un lavoro”.
Secondo Vecchioni, senza una formazione classica viene a mancare “gran parte del senso dell’esistenza: lavori ma non sai perché, sai come fare qualcosa, ma non sai perché la fai”. A questo punto ha citato una massima di Epitteto, filosofo greco esponente dello stoicismo di epoca romana: “Nessuno è libero se non è padrone di se stesso”.
Roberto Vecchioni e le “ore selvagge” insieme agli studenti
Nel corso del dibattito, Vecchioni ha anche raccontato una serie di ricordi legati al periodo in cui ha insegnato all’Arnaldo, affermando che di tutto quello che ha fatto nella vita, “la cosa più bella in assoluto è stata entrare nelle classi”. Il cantautore ha aggiunto che “fare quattro ore di greco e latino, capirli per se stesso e cercare di farli capire ai ragazzi” è un’esperienza che ritiene unica e impagabile.
Inoltre, ha aggiunto che prima ancora di considerarsi un musicista e un poeta, si ritiene un docente: “Prima di tutto sono, indegnamente, un professore”. Quando ha ricordato le sue lezioni all’Arnaldo, ha parlato di anni “molto belli” e di “ore selvagge” in cui lui e gli alunni, in classe, si estraniavano in una sorta di universo parallelo: “Entravamo in un mondo nostro, quando uscivamo conoscevamo anche il resto del mondo”.
Spazio poi a una riflessione sulla gioventù. Secondo Vecchioni quando si è ragazzi è più facile sognare, mentre quando si approda nella fase adulta l’inclinazione ad aspirare al sogno “si annebbia per colpa della vita”. “Bisogna lottare per tenerla. Non si nasce per essere mediocri, ha aggiunto, sottolineando che il suo celebre brano ‘Sogna ragazzo sogna‘ parla proprio di questa tematica.