
Viaggi studio all'estero, le (nuove) mete più ambite dai giovani
Svelate le mete più gettonate, soprattutto tra i giovani, per fare esperienze di studio all'estero, con alcune conferme e novità: l'indagine
Negli ultimi anni, un italiano su tre ha scelto di effettuare un viaggio studio all’estero, ma sono soprattutto i più giovani a intraprendere esperienze di apprendimento di questo tipo: tra loro la quota sale al 47%. A rilevarlo è l’indagine condotta dall’istituto di ricerca YouGov per Wep, organizzazione che si occupa di scambi culturali e linguistici nel mondo, riconosciuta dal Ministero dell’istruzione e del merito.
Ecco allora quali sono le mete più gettonate oggi per un viaggio studio all’estero, in cambiamento rispetto al passato, e i fattori che spingono a vivere questo tipo di esperienza formativa.
- Quali sono le destinazioni più popolari per i viaggi studio
- Quali sono i fattori di scelta per un viaggio studio all'estero
- Quali sono gli effetti positivi di un viaggio studio all'estero
- Il problema dei costi per i viaggi studio
Quali sono le destinazioni più popolari per i viaggi studio
L’indagine di YouGov è stata condotta su un campione rappresentativo di 1.020 persone, il 51% delle quali pensa che le destinazioni offerte oggi siano molto più diversificate rispetto al passato (fino a 30 anni fa). All’epoca, infatti, le mete più ambite erano il Regno Unito (68%) gli Stati Uniti (43%).
Le mete scelte dai giovani tra i 18 e i 34 anni stanno però cambiando profondamente negli ultimi anni. Sebbene le destinazioni più gettonate restino gli Stati Uniti, che salgono al 57%, e il Regno Unito (50%), si rileva un profondo cambiamento in atto. Il Regno Unito, infatti, ha registrato un forte calo tra le scelte, scendendo di ben 18 punti percentuali (tra i motivi anche la Brexit).
Inoltre, ci sono nuove destinazioni che stanno prendendo prendendo piede negli ultimi anni: Australia (dal 7% al 28%), Canada (dall’8% al 22%) e Paesi asiatici (da meno del 4% al 28%). È proprio l’Asia a registrare un boom, soprattutto tra i giovani tra 18 e 34 anni, dove si registra un picco del 41%.
Quali sono i fattori di scelta per un viaggio studio all’estero
“Per gli intervistati, i viaggi studio rappresentano un connubio tra formazione, cultura ed opportunità globali, affermandosi come un vero e proprio ponte verso il futuro”, ha affermato Lorenzo Agati, ceo e founder di Wep Italia. Quali sono quindi i fattori alla base della scelta di una meta per coloro che intraprendono un viaggio studio?
Innanzitutto, la lingua che si vuole imparare è il criterio utilizzato dal 67% degli intervistati. Ma ci sono differenze tra generazioni: se per gli over 55 (il 75%) la lingua è fondamentale, lo è molto meno per i giovani tra i 18 e i 34 anni (il 56%).
Il secondo fattore più gettonato riguarda le opportunità offerte dalla scuola e dalle Università della destinazione (55%) e la cultura del Paese (34%). Altri elementi indicati dai rispondenti alla survey sono il costo della vita, la reputazione delle istituzioni educative e la possibilità di networking.
Tra i più giovani, inoltre, spiccano anche altri criteri, come quello ludico (26%), e la percezione di scegliere una destinazione cool (34%).
Infine, nell’organizzazione un viaggio studio, conta la digitalizzazione del processo (più per gli over 55 che per i giovani) e il supporto dell’organizzazione, che viene scelta per 4 fattori chiave: qualità delle scuole e dei corsi offerti (44%), rapporto qualità-prezzo (39%), sicurezza dei partecipanti (33%) e supporto locale (39%). Seguono l’organizzazione dell’alloggio (25%) e l’assistenza burocratica (23%). Per la fascia più giovane, il criterio principale è il rapporto qualità-prezzo, mentre per gli over 55 la qualità delle scuole.
Quali sono gli effetti positivi di un viaggio studio all’estero
Partecipare a viaggi studio all’estero avrebbe un impatto positivo sia sul rendimento scolastico, sia sul futuro lavorativo. Quasi la metà degli italiani intervistati (45%) parla di effetti positivi sulla media scolastica, mentre 9 su 10 affermano che sia un’sperienza utile per il proprio futuro lavorativo.
Ma non solo: tra chi è partito, il 40% conferma un impatto significativo sul proprio percorso di vita grazie all’ampliamento del network e all’accesso a nuove opportunità. Inoltre, il 53% parla di aver appreso ad uscire dalla propria comfort zone e adattarsi a nuove realtà, e di aver migliorato la comunicazione interculturale (47%), l’indipendenza (45%) e l’apertura mentale (44%).
Anche le competenze subiscono un impatto positivo grazie al viaggio studio: vengono potenziate le capacità linguistiche (53%), la capacità di cavarsela da soli (46%), e le qualità relazionali come la tolleranza e l’empatia.
Il problema dei costi per i viaggi studio
Un fattore che incide negativamente sulla scelta di intraprendere un viaggio studio resta quello dei costi. Tra chi non è partito, il principale ostacolo è rappresentato proprio dai costi (44%) ancora oggi percepiti come troppo elevati, trasformando l’esperienza come “elitaria” e poco accessibile.