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Festa del papà, origini e perché si festeggia il 19 marzo

Valeria Biotti

Valeria Biotti

SCRITTRICE, GIORNALISTA, SOCIOLOGA

Sono scrittrice, giornalista, sociologa, autrice teatrale, speaker radiofonica, vignettista, mi occupo di Pedagogia Familiare. Di me è stato detto:“È una delle promesse della satira italiana” (Stefano Disegni); “È una scrittrice umoristica davvero divertente” (Stefano Benni).

In Italia è San Giuseppe il protettore dei padri di famiglia

Nel nostro Paese, come in molti a tradizione cattolica, la festa del Papà cade il 19 di marzo, nel giorno dedicato a San Giuseppe.
Fu Papa Sisto IV, nel 1479, a inserire la festività all’interno del Calendario Romano, mentre nel 1871 San Giuseppe fu ufficialmente proclamato Protettore dei Padri di Famiglia e Patrono della Chiesa Universale.
Fino al 1977, in Italia, il 19 marzo rimase un giorno festivo a tutti gli effetti, prima di diventare feriale, ma non per questo meno amato.

Nel resto del mondo, invece…

Nei Paesi di stampo fortemente cattolico, come la Spagna, il Portogallo, Andorra, Belgio, Bolivia, Croazia, Honduras, Liechtenstein, Mozambico il legame con San Giuseppe àncora la festa al 19 marzo, ma in luoghi in cui la figura del padre si correla ad altro tipo di immagini, anche il giorno della ricorrenza migra altrove.

In Serbia, ad esempio, la fatidica data è il 6 gennaio.
In Russia, il 23 febbraio (giorno dedicato ai “difensori della patria”).

In Austria, Belgio, Danimarca, Romania, Svizzera – dove viene considerata una festività a tutti gli effetti – cade a primavera.

In Scandinavia e in Estonia, il giorno del papà è nel mese di Novembre.

In Germania coincide con il giorno dell’Ascensione (40 giorni dopo Pasqua) e risponde a una tradizione alquanto particolare.

Si chiama “Männertag” o “Herrentag”, letteralmente “giorno degli uomini”. E si festeggia non tanto in famiglia in senso classico, quanto seguendo un vero e proprio tour tra pub e birrerie, tra brindisi e percorsi in bicicletta.

La maggior parte del mondo è solita festeggiarla la terza domenica di giugno.
È così a Giappone, India, Malesia, Singapore, in Sudafrica, Argentina, Cina, Francia, Olanda, Ungheria, Perù.
E negli Stati Uniti; che, guarda caso, meritano un discorso a parte.
In Thailandia si celebra il 4 dicembre, data dellanniversario della nascita di re Bhumibol Adulyadej.

In Bulgaria, infine, la si festeggia il 26 dicembre.

Happy Father day, Mr. Smart Dodd!

Gli Stati Uniti, si diceva, meritano un paragrafo dedicato. Perché la versione più diffusa, ovvero quella che vede la festa del papà cadere la terza domenica di giugno, la si deve proprio a una signora americana.

Sonora Smart Dodd, durante un sermone in chiesa, nel giorno della festa della mamma, si trovò a interrogarsi sul motivo per cui non esistesse l’omologa festività dedicata ai padri.
Presto fatto: il 19 giugno 1910 fu festeggiato il primo Father’s day.
Perché proprio in tale data? Semplice: era il giorno del compleanno di papà Smart Dodd. Un padre modello, pare. Che, dopo la scomparsa prematura della moglie, aveva provveduto da solo alla crescita dei figli.

Fu il Presidente Lyndon B. Johnson, nel 1966, a proclamare la festa del papà festività nazionale. E, come da tradizione della famiglia Dodd, da allora cadde la terza domenica di giugno.

Ma perché i “bignè di San Giuseppe”?

Un’ultima curiosità, legata alla tradizione tutta nostra dei – prelibati – bignè di San Giuseppe.
Per quale motivo, infatti, la festività presenta anche una orta di “dolce ufficiale”?

Sono due le ricostruzioni possibili.

La prima si ricollega direttamente alla narrazione delle vicende della Sacra Famiglia. Leggenda vuole che per mantenere Maria e Gesù, dopo la fuga in Egitto, San Giuseppe abbia pensato di non limitarsi alle sue abilità di falegname – difficili da esercitare in viaggio – ma che abbia iniziato a cimentarsi nella seconda attività di friggitore ambulante.

Una seconda ipotesi fa risalire la ricorrenza alle tradizioni pagane della Roma antica, in particolare alle celebrazioni propiziatorie in onore di Liber Pater e della consorte Libera.
La festa dei Liberalia si teneva in occasione del sedicesimo anno di età di ogni ragazzo che diventava uomo. E oltre a regalargli il privilegio di indossare la “Toga virilis” si brindava con fiumi di vino, accompagnati da frittelle di frumento cotte nello strutto bollente.