Roulette all'interno di un casinò Fonte foto: 123RF
Proverbi

Non è arte il giocare, ma lo smettere

Ci sono proverbi che mettono in guardia dai comportamenti dannosi, come questo, che parla di un vizio che può diventare una vera e propria malattia

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Molti proverbi della tradizione popolare mettono in guardia l’uomo da vizi e comportamenti dannosi, che possono portare a gravi conseguenze per la propria vita e per la vita dei propri cari. Già in epoca antica, nonostante l’assenza di studi in specifiche materie della medicina, della psicologia e della sociologia, erano infatti noti gli effetti sulla psiche e la salute di alcune condotte. Tra i detti che hanno questa funzione preventiva troviamo proprio quello che recita che “Non è arte il giocare, ma lo smettere“.

Il significato del proverbio

La ludopatia è un problema molto diffuso nella nostra società, e se ne parla sempre molto poco. Il gioco causa dipendenza, esattamente come una droga. Ed esattamente come un tossicodipendente, anche un giocatore ha grosse difficoltà ad abbandonare la sua sostanza, in questo caso il gioco d’azzardo e il brivido che prova a scommettere denaro e in generale tentare la sorte. “Non è arte il giocare, ma lo smettere” sottolinea proprio questo grande problema.

Il proverbio “Non è arte il giocare, ma lo smettere” vuole infatti spiegare come il vero talento non sia quello di vincere le scommesse o le partite a carte, quanto il riuscire a staccarsi da questa dipendenza, che può logorare la mente e portare la persona che ne affetta a perdere tutti i propri averi, e tagliare anche i ponti con i propri affetti, che spesso trovano difficile avere a che fare con una malattia così poco conosciuta e di difficile diagnosi.

Altri significati del proverbio

Questo detto però non ci mette in guardia solo dal gioco d’azzardo patologico. Esiste anche un approccio sano e non necessariamente dannoso al mondo delle lotterie e delle scommesse. Ed è proprio quello descritto nel proverbio, di chi cioè capisce bene quando è ora di smettere. Questo si applica sia alla frequenza delle giocate quanto a una sola giocata: meglio ritirarsi dopo una vittoria invece di rischiare ulteriormente la sorte e trovarsi poi con un pugno di mosche in mano.

Proverbi dal significato simile

Sono tanti i proverbi che parlano del gioco d’azzardo e dei suoi rischi. Ad esempio ce n’è uno che recita che “Carte e donne fanno quello che vogliono“, e che spiega proprio l’imprevedibilità del gioco, paragonato al repentino cambiamento dei sentimenti. In generale si dice poi che “Un bel gioco dura poco“, anche quando non necessariamente si punta del denaro su un tavolo. E guai a barare e cercare di forzare la fortuna, perché “Al gioco si conosce il galantuomo“.

Significato

La vera abilità di un giocatore non è quella di vincere le partite o il denaro scommesso, quanto quella di ritirarsi prima di essere sconfitto e prima che il gioco stesso diventi un'ossessione o una dipendenza.

Origine

Non è chiaro da dove derivi questo proverbio, ma è probabile che abbia origini antichissime. Si presuppone che il gioco d'azzardo abbia radici molto profonde nella società umana. Si ha traccia di scommesse già nel 4000 a.C., tra gli Egizi e le popolazioni asiatiche. Oltre al brivido di sfidare la sorte e vincere denaro, però, c'era anche una funzione religiosa e rituale in queste pratiche.