Monaco che prega Fonte foto: iStock
Proverbi

Per l'oro, l'abate vende il convento

Alcuni proverbi sembrano paradossali, come questo che descrive una situazione quantomeno inusuale, ma una volta spiegati appaiono subito cristallini

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Nella religione cattolica il titolo di abate spetta a chi guida una comunità composta da dodici o più monaci. Si tratta a tutti gli effetti di un padre spirituale che deve prendere le decisioni più importanti per il gruppo. L’etimologia stessa della parola è riconducibile a quella di padre, e questa figura deve seguire una rigida condotta morale, diventando un esempio vivente di ciò che è giusto, sempre presente per i propri sottoposti e capace di perseguire la missione e il carisma dell’ordine. Ma allora perché c’è un proverbio che recita che “Per l’oro, l’abate vende il convento“?

Il significato di questo proverbio

“Per l’oro, l’abate vende il convento” sfrutta, come tanti altri proverbi, la contraddizione tra ciò che è vero e ciò che appare, e sottolinea la natura fallibile dell’uomo. Anche un perfetto e virtuoso abate, con la giusta quantità di denaro, potrebbe essere pronto a vendere il convento e venire meno alla promessa di fede fatta, annebbiato dal luccicare delle monete. L’oro è capace di corrompere anche le anime più pure, perfino quelle più vicine a Dio e altrimenti perfettamente allineate al suo volere e con una morale ferrea.

Per estensione allora il denaro, e i beni materiali in generale, fanno gola a tutti gli esseri umani. Anche quelli in apparenza meno avidi potrebbero arrivare a compiere gesti inaspettati davanti alla giusta quantità di soldi o alla promessa di una vita di agi. Allo stesso modo le persone cambiano e mostrano il loro vero carattere, o almeno la parte peggiore del loro vero carattere, quando le questioni economiche e finanziare prendono il sopravvento. Per una determinata somma di denaro, dunque, anche il migliore di noi potrebbe diventare nemico di se stesso e dei propri cari, così come “Per l’oro, l’abate vende il convento”.

Altri proverbi dal significato simile

La maggior parte delle frasi che arrivano dalla tradizione popolare ci mettono in guardia dal denaro e dai pericolo dell’avidità o della smania di ottenerne sempre più. “I soldi non danno la felicità” recita il più famoso adagio a tema. Si dice poi che “Il quattrino fa ballare il cieco“, perché può tutto e può corrompere chiunque. E, senza troppi giri di parole e metafore di difficile interpretazione, la saggezza dei nostri avi ci viene incontro dicendoci chiaramente che se “La povertà è priva di molte cose, l’avarizia è priva di tutto“.

Significato

Le persone sono disposte a fare tutto per il denaro, anche cambiare la propria scala di valori e venire meno ai propri principi più profondi. Allo stesso modo avere o cercare ossessivamente soldi porta le persone a cambiare volto, o a mostrare la propria vera faccia. Anche un uomo del Signore, religioso e puro di cuore, potrebbe essere pronto a lasciare gli abiti sacerdotali per la giusta somma.

Origine

Questo proverbio si è originato probabilmente in epoca medievale o rinascimentale, quando la Chiesa ha iniziato a espandersi sempre di più, diventando una vera e propria potenza economica, e il clero a essere malvisto dalle persone più povere a causa dei possedimenti delle gerarchie più alte degli ordini monastici e sacerdotali.