Magazine

Perché cade la grandine?

La grandine è un particolare fenomeno atmosferico che può provocare anche ingenti danni e, per questo, è necessario sapere cos'è e perché si forma

Facebook Twitter

Un tempo ritenuta "una delle 7 piaghe d’Egitto", la grandine è un particolare fenomeno atmosferico che può provocare anche ingenti danni nelle zone in cui si verifica. Sapere nel dettaglio cos’è la grandine e perché e come si origina, perciò, è molto importante.

Cos’è la grandine

La grandine, come già abbiamo avuto modo di accennare, è una particolare precipitazione atmosferica che si presenta sotto forma di granelli o chicchi sferoidali di acqua congelata. Le dimensioni di questi granelli o chicchi di ghiaccio sono variabili: esse, nello specifico, possono oscillare tra la grandezza di un pisello a quella, nei casi più eccezionali, di un’arancia.

Risulta evidente che, proprio dalle dimensioni dei chicchi di grandine (e dalla loro consistenza), dipendono gli effetti che questa particolare precipitazione atmosferica è in grado di provocare. Il meccanismo con cui si formano questi agglomerati di ghiaccio è in tal senso determinante.

Perché e come si origina la grandine

La grandine è una precipitazione atmosferica che cade sul terreno durante le perturbazioni, in particolar modo in quelle che colpiscono le regioni temperate. I suoi granelli o chicchi di acqua congelata si generano nelle nubi del tipo dei cumulonembi, cioè quelle gigantesche nuvole a sviluppo verticale che si formano quando l’aria è particolarmente calda e umida. Dai cumulonembi si originano anche i temporali.

Risalendo dallo strato d’aria afoso vicina al suolo in direzione delle zone alte della troposfera, più fredde, il vapore acqueo si condensa e forma delle goccioline, che si congelano non appena la temperatura all’interno della nube scende sotto lo zero.

A questo punto, all’interno del cumulonembo, minuscoli cristalli di ghiaccio vengono agitati vorticosamente in alto e in basso. I cristalli di ghiaccio vengono così inglobati da altre gocce d’acqua, che a loro volta si ghiacciano. Questo particolare fenomeno, comunemente detto "effetto matrioska", è visibile al microscopio sezionando un chicco di grandine.

Gli agglomerati di ghiaccio che si vanno a generare nella modalità precedentemente descritta diventano via via sempre più grandi, fino a raggiungere una dimensione e un peso tali che le correnti d’aria non sono più in grado di sostenerli efficacemente. È proprio a questo punto che tali agglomerati di acqua congelata cade verso il suolo sotto forma di grandine.

Quali dimensioni può raggiungere un chicco di grandine

Come abbiamo già avuto modo di accennare, le dimensioni dei granelli o chicchi di grandine, che si misurano attraverso un particolare strumento chiamato grelimetro, sono variabili.

Nelle situazioni più estreme. questi agglomerati di ghiaccio possono raggiungere cifre record: sono documentati chicchi di grandine che hanno raggiunto i 17 centimetri e che hanno superato il chilogrammo di peso.

Quali danni può provocare la grandine

I danni che può causare la grandine, come detto, possono essere anche ingenti, soprattutto alle coltivazioni presenti nelle zone colpite. Nelle sue manifestazioni più estreme, come già avvenuto per esempio in passato in paesi come India, in Cina, in Colombia e negli Stati Uniti d’America, questo particolare fenomeno atmosferico può persino arrivare a determinare la morte di persone o altri esseri viventi. L’attenzione, perciò, deve essere massima.