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Perché le donne hanno meno senso dell’orientamento?

Le donne hanno meno senso dell'orientamento: a cosa è dovuto questo particolare fenomeno e perché gli uomini si orientano meglio.

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Fra gli stereotipi più comuni c’è senza dubbio quello secondo cui le donne hanno meno senso dell’orientamento. Spesso il sesso femminile viene preso di mira perché non riesce a memorizzare strade oppure a leggere una mappa. Sono solo bugie o c’è un fondo di verità? Secondo la scienza questa particolarità non solo esisterebbe, ma si potrebbe spiegar facendo riferimento all’evoluzione.

Perché le donne hanno meno senso dell’orientamento

Le donne hanno meno senso dell’orientamento. A spiegarlo sono state diverse ricerche scientifiche secondo cui questa particolarità avrebbe le sue origini nel passato. Quando gli uomini abbandonavano le caverne in cerca di cibo infatti coloro che sapevano orientarsi meglio riuscivano a tornare prima al rifugio e a sfuggire dunque a una possibile morte. Non solo: fra i due sessi ci sarebbe anche una grande differenza nell’intendere lo spazio e l’orientamento. Da questo punto di vista l’uomo avrebbe sviluppato al meglio queste abilità, percorrendo, durante la storia, molta più strada rispetto alle donne. A volte per trovare nuove compagne, altre per procurarsi il cibo o una nuova casa.

Qualche tempo fa gli scienziati della University of Utah avevano analizzato il comportamento dei membri delle tribù Twe e Tjimbahe che si trovano in una zona semi deserta e montuosa della Namibia, in Africa. In diversi periodi dell’anno, i componenti della tribù dovevano percorrere oltre 120 miglia a piedi con spazi sempre più aperti e pochissimi punti di riferimento. "Hanno anche una cultura sessuale molto libera – hanno spiegato i ricercatori – e questo ci ha permesso di studiare il senso dell’orientamento rapportandolo all’istinto della riproduzione. Abbiamo notato che gli uomini sono soliti viaggiare più delle donne, raggiungono molti più posti e situati più lontano". Non solo: lo studio ha dimostrato che i campioni dell’orientamento sono coloro che viaggiano maggiormente nel corso della vita oppure durante l’ultimo anno. "È la prima volta che si traccia una linea tra le abilità spaziali, l’orientamento e la riproduzione – ha sottolineato Layne Vashro, fra gli studiosi che hanno preso parte alla ricerca – avere una buona capacità di orientamento, soprattutto per lunghe distanze, permette di esplorare ambienti nuovi e aumenta, quindi, la possibilità di conoscere nuovi partner. Se la domanda è se è vero che gli uomini sono più ‘bravi’ ad orientarsi rispetto alle donne, la nostra risposta, sulla base di quello che abbiamo osservato, è sì. La nostra ipotesi è che i maschi, spinti dal desiderio di avere più partner e di riprodursi, erano portati (e lo sono ancora, in alcune comunità) a viaggiare e ad andare anche molto lontano".

Da cosa dipende il senso dell’orientamento

Da cosa dipende il senso dell’orientamento? La nostra capacità o meno di orientarci è basata sull’interazione fra due tipologie di cellule nervose. Da una parte troviamo i neuroni di posizione che devono rispondere a una domanda: "Dove mi trovo?". La loro attività è legata alla posizione che il nostro corpo occupa all’interno dello spazio e tendono ad attivarsi con maggiore frequenza quando riconoscono di essere in uno specifico punto. Gli altri neuroni sono quelli a griglia e rispondono al quesito: "Dove sto andando?". Creano una rete a esagoni con le cellule di posizione in cui ciascun neurone controlla una particolare posizione e si "accende" quando il corpo si muove in quello spazio.