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Perché il cancelletto si chiama hashtag?

Perché il cancelletto si chiama hashtag, come è nato e chi ha inventato uno strumento che ha cambiato la comunicazione.

Facebook Twitter

Nell’epoca dei social l’hashtag, ossia il famoso cancelletto, è diventato uno strumento di uso quotidiano. Lo troviamo ovunque, da Instagram a Facebook, spesso però ne ignoriamo la vera funzione e l’origine. L’hashtag infatti ha cambiato il mondo della comunicazione in questi ultimi anni, apportando una vera e propria rivoluzione.

Perché il cancelletto si chiama hashtag

La parola hashtag è costituita a due termini: "hash", ossia "cancelletto", e "tag", ovvero "etichetta", "targhetta". Unendo questi due segmenti dunque possiamo identificare qualcosa e contrassegnarlo in modo specifico.

Come è nato l’hashtag

L’hashtag fa la sua comparsa per la prima volta nella Internet Realy Chat, protocollo di messaggistica istantanea, durante uno scambio di informazioni. All’epoca i gestori avevano scelto di etichettare le diverse conversazioni dividendole in base all’argomento grazie agli hashtag, ovvero al cancelletto. Il vero successo di questo originale strumento però si deve a Twitter. Nel 2006, con la nascita del social dei cinguettii, si iniziarono a sfruttare gli hashtag per dividere e catalogale l’enorme molte di tweet pubblicati. I messaggi postati dagli utenti dunque cominciarono ad essere divisi e indicizzati in base alle parole chiave. Nel 2013 gli hashtag raggiunsero anche Facebook e in seguito Instagram. L’hashtag perciò ha come scopo quello di raggruppare i post che compaiono sui social, mettendo delle etichette virtuali. Ad esempio se utilizzi su Facebook l’hashtag #ciaociao per un post questo finirà in un feed particolare. Digitando https://www.facebook.com/hashtag/ciaociao avrai la possibilità di vedere tutte le conversazioni che presentano lo stesso hashtag.

Come usare gli hashtag nel modo giusto

Come vanno utilizzati gli hashtag? Se sfruttati nel modo giusto possono risultare uno strumento molto utile per accrescere la propria presenza sui social, raggiungere numerosi utenti e informarsi su alcuni argomenti. Su Instagram e Facebook non bisogna mai esagerare con gli hashtag, ricordandosi sempre di puntare su quelli specifici e contestualizzati. Gli esperti consigliano di sfruttare hashtag generici, di ampio spettro e virali, accostandoli a quelli più di nicchia.

La storia del cancelletto

Il simbolo del cancelletto (hash) non è legato solamente agli hashtag, ma viene utilizzato anche in altri ambiti. Ad esempio gli appassionati di scacchi lo usano per indicare il celebre scacco matto, mentre nel telefono viene sfruttato per i servizi di assistenza. Secondo gli esperti sarebbe apparso per la prima volta nel Dodicesimo secolo con il nome di "diesis" all’interno dei pentagrammi. Sarebbe stato quindi scelto per identificare una nota che va alzata di un semitono. Nel Quattordicesimo secolo venne adottato in Inghilterra come sigla della libbra, andando a sostituire le lettere "lb" che in passato indicavano l’unità di misura per 453 grammi. Nel 1870 i telegrafi introdussero il cancelletto come sinonimo della valuta inglese, mentre nel 1960 apparve per la prima volta sui dischi del telefono per accedere ad alcune funzioni ideate dal costruttore e dall’operatore telefonico. Vent’anni dopo venne scelto come simbolo nei linguaggi di programmazione, mentre nel 2007 Chris Messina, avvocato californiano, conosciuto come "hash godfather", lanciò l’idea di usarlo su Twitter. Negli anni a seguire, dal 2009 al 2013, sia Google che Facebook avrebbero scelto di utilizzare il cancelletto per individuare alcune parole chiave.