Che ammettiate o meno di essere superstiziosi, sarà capitato anche a voi almeno una volta nella vita di incrociare le dita per augurare la buona riuscita di un avvenimento oppure di farlo dietro la schiena per evitare le conseguenze di una bugia o di una promessa difficile da mantenere. Il gesto di incrociare le dita per scaramanzia è un’usanza laica entrata ormai nei nostri usi e costumi e diffusa anche in Francia (dove si dice "croiser les doigts") e in Inghilterra ("keep fingers crossed"). La sua origine, però, risale a un’epoca lontana e, nello specifico, a un episodio legato alla religione cristiana. Scopriamo ora insieme perché incrociamo le dita in segno scaramantico.
Incrociare le dita in segno scaramantico: l’origine di questo gesto
Secondo la tradizione, il gesto di incrociare le dita in segno scaramantico sarebbe legato a un’usanza dei primi cristiani, vittime delle persecuzioni dei Romani. Per loro, incrociare le dita era una maniera alternativa per fare il segno della croce e, quindi, era utilizzato come segnale in codice per riconoscersi tra di loro e invocare la protezione di Dio senza essere scoperti dai persecutori.
Nel Medioevo, poi, questo gesto assunse un altro significato, diventando una sorta di antidoto al malocchio. All’epoca si pensava che sovrapporre l’indice e il medio avesse l’effetto di bloccare l’ingresso delle forze demoniache nell’animo umano, in quanto si credeva che il Diavolo riuscisse a penetrare nel corpo delle persone proprio attraverso i polpastrelli.
In passato, poi, quando si voleva che un proprio desiderio si avverasse, si chiedeva l’aiuto di un amico: si tendeva verso di lui il dito indice e lui doveva poggiarci sopra lo stesso dito, formando così una croce. In questo modo si pensava si potessero moltiplicare le possibilità di trasformare il desiderio in realtà. Col passare del tempo, però, il gesto di buon auspicio è diventato più semplice e realizzabile "in proprio".
Gli altri gesti di scaramanzia in Italia
Che in Italia siano tante le persone scaramantiche lo dimostrano i molti gesti ben auguranti (o contro la sfortuna) nel nostro repertorio. Alcuni di questi gesti, dal raccogliere il sale e tirarne 3 manciate dietro di sé quando questo malauguratamente cade all’intingere il dito nel vino caduto e bagnarsi dietro il collo, si fanno generalmente a tavola. Una menzione a parte, però, la merita l’iconico cornetto portafortuna. La regola base è questa: va ricevuto in regalo e, nel momento del dono, chi lo regala deve pungere con la punta del corno il palmo aperto della mano sinistra di chi lo riceve.
Il gesto di incrociare le dita negli altri Paesi
Come abbiamo già avuto modo di vedere, il gesto di incrociare le dita in segno scaramantico è diffuso non solo in Italia, ma anche in altri Paesi europei, dalla Francia ("croiser les doigts") all’Inghilterra ("keep fingers crossed"). In altri Paesi, invece, questo particolare rito scaramantico è sostituito da altri gesti beneauguranti. Per esempio i tedeschi, gli svedesi, i russi e gli slavi, per ottenere lo stesso effetto portafortuna delle dita incrociate, sono soliti ripiegare il pollice all’interno del pugno.