Magazine

Perché si mette il sale nella lavastoviglie?

Spesso aggiungiamo il sale nella lavastoviglie senza sapere il motivo: a cosa serve questo elemento e perché è fondamentale.

Facebook Twitter

Il sale non è solamente un ingrediente ottimo per insaporire le pietanze, ma anche un elemento indispensabile per il corretto funzionamento della nostra lavastoviglie. Consente infatti di allungare la vita dell’elettrodomestico e di avere stoviglie sempre pulite e in ordine. Chiunque abbia una lavastoviglie dunque lo utilizza, ma pochi sanno perché.

Perché si mette il sale nella lavastoviglie

Il sale nella lavastoviglie è in realtà cloruro di sodio, ossia il sale che comunemente utilizziamo per cucinare. Sia il sale per l’elettrodomestico che quello per le pietanze, non vengono sfruttati come sono in natura, ma subiscono una trasformazione. Il processo di raffinamento consente di ridurre le impurità al minimo, eliminando dal sale marino i resti di sabbia o conchiglie. A cosa serve? Il suo compito è quello di "ripulire" l’addolcitore, ossia il dispositivo che assorbe il calcare che si trova nell’acqua di lavaggio e che, in caso contrario, finirebbe su piatti e bicchieri. Il sale usato per la lavastoviglie, contrariamente a quanto si pesa, è più puro di quello che portiamo a tavola. Tracce di impurezza infatti potrebbero finire per danneggiare l’apparecchio.

Dove mettere il sale nella lavastoviglie

Il serbatoio del sale, con l’apposito simbolo, è posizionato sul fondo dell’apparecchio. Basta estrarre il cestello inferiore, svitare il tappo e versare il sale sino a riempire del tutto il serbatoio. Per evitare che i cristalli fuoriescano si può utilizzare l’imbuto in dotazione. Ogni lavastoviglie possiede un addolcitore di dimensioni diverse per contenere diverse quantità di sale. Per questo motivo non esistono dosi precise. Una volta terminata l’operazione basterà ripulire tutto e chiudere il tappo.

Cosa succede se non metti il sale nella lavastoviglie

Cosa succede se la lavastoviglie è senza sale? I cristalli servono a contrastare la durezza dell’acqua. Un parametro che è legato alla zona in cui si vive. Un’acqua troppo dura infatti potrebbe provocare dei depositi di calcare che alla lunga potrebbero danneggiare l’elettrodomestico, lasciando sporchi bicchieri e piatti. In molte lavastoviglie è presente una spia che aiuta a capire quanto è necessario riempire il contenitore del sale. Se la durezza dell’acqua è elevata (superiore a 28-30°f) il sale andrà aggiunto per proteggere l’apparecchio dalle incrostazioni. Nei casi in cui l’acqua di casa è dolce invece un buon detersivo con la formula "tutto in uno" può rivelarsi ottimo per contrastare il calcare e preservare la salute dell’apparecchio.

Come lavare bene i piatti in lavastoviglie

La lavastoviglie, al contrario di quanto si pensa, consuma molta meno acqua ed energia rispetto al lavaggio dei piatti a mano. Seguire alcuni accorgimenti però è importante per garantire un lavaggio che sia efficace ed ecologico. Per prima cosa l’elettrodomestico va azionato sempre a pieno carico, scegliendo i programmi a bassa temperatura oppure eco. In questo modo si possono risparmiare oltre 1500 litri di acqua ogni anno. I programmi a bassa temperatura sono sempre i migliori, in particolare sotto i 50 gradi, per garantire pulizia e al tempo stesso risparmio di energia elettrica. Se le stoviglie risultano molto sporche, prima di metterle nel cestello vanno pulite con tovaglioli o una spugnetta inumidita.