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Allarme psicofarmaci tra studenti Fonte foto: iStock

Allarme psicofarmaci tra gli studenti: quanti ne fanno uso

Allarme sull'uso di psicofarmaci senza prescrizione medica tra gli studenti: ecco quanti giovani ne hanno fanno uso in Italia nell'ultimo anno

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha lanciato l’allarme sull’uso degli psicofarmaci tra gli studenti assunti senza prescrizione medica. Ecco quanti giovani ne fanno uso in Italia.

Quanti studenti usano psicofarmaci senza prescrizione medica

Nel 2023 sono stati 280mila gli studenti che hanno utilizzato psicofarmaci senza prescrizione medica in Italia. Lo ha detto il ministro Giuseppe Valditara durante la presentazione della ‘Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024’. Questo fenomeno è più diffuso tra le studentesse, con una prevalenza doppia rispetto ai ragazzi.

Il consumo di queste sostanze, dopo il calo del 2020, risulta in crescita tra gli studenti. Nel dettaglio, come si legge nella relazione redatta dal Dipartimento per le Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, ecco i dati relativi al 2023 sul consumo di psicofarmaci senza prescrizione medica:

  • circa 440mila studenti (18%) hanno dichiarato di averli assunti almeno una volta nella vita;
  • oltre 280mila (11%) li hanno utilizzati nel corso dell’ultimo anno;
  • 58mila studenti li consumano frequentemente, segnalando almeno 10 assunzioni negli ultimi 30 giorni (2,3%).

Nel 2023, gli psicofarmaci maggiormente assunti dai giovani in età scolastica sono quelli per:

  • dormire e/o rilassarsi (8,3%);
  • l’attenzione e/o l’iperattività (3,5%);
  • dimagrire (2,6%);
  • l’umore (2,5%).

Come detto, il consumo di psicofarmaci senza prescrizione medica, complessivamente, registra prevalenze doppie tra le ragazze, ma nella relazione si aggiunge che “se si osservano i consumi di quelli per dormire, e ancor più quelli per le diete, le quote femminili sono almeno triple rispetto a quelle dei coetanei”.

Torna a crescere il consumo di sigarette tra i giovani

La relazione sulle tossicodipendenze si è anche occupata del consumo di tabacco e alcol tra i giovani. Per quanto riguarda il primo, oltre 1 milione e 200mila ragazzi, pari al 50% della popolazione studentesca, riferiscono di aver fumato una sigaretta almeno una volta nella
vita, mentre 950mila (39%) nel corso del 2023. In entrambi i casi, sono state riscontrate percentuali superiori tra le studentesse. Inoltre, 480mila studenti hanno fumato almeno una sigaretta al giorno nell’ultimo anno (19%), con una prevalenza che aumenta al crescere delle età.

Tra i giovani che hanno fumato sigarette almeno una volta nella vita, più della metà (57%) lo ha fatto per la prima volta a meno di 14 anni e il 40% tra i 15 ed i 17 anni. Nel complesso, si legge nel report, il consumo di sigarette tradizionali tra i giovani è tornato a crescere dopo la diminuzione che ha caratterizzato il 2022.

Passando alle sigarette senza combustione, 480mila studenti (19%) hanno riferito di averle utilizzate almeno una volta nella vita e quasi 410mila (16%) lo hanno fatto nel corso dell’ultimo anno. Il 2023 ha registrato una riduzione dell’utilizzo di sigarette senza combustione, dopo un trend di crescita che ha toccato i livelli più elevati nel 2022.

Molto meno diffuse le altre tipologie di consumo alternativo di nicotina, come pipa ad acqua e tabacco da sniffo. Completano il quadro le sigarette elettroniche: 1 milione e 200mila ragazzi (48%) le hanno utilizzate una volta nella vita e oltre 900mila (37%) nel corso del 2023. Anche in questo caso, si registra una prevalenza superiore tra le ragazze.

Il 54% degli studenti ha fumato la prima sigaretta elettronica nella fascia d’età 15-17, mentre il 40% prima dei 15 anni. L’utilizzo di sigarette elettroniche risulta in aumento superando i valori pre-pandemici.

“In conclusione – riporta la relazione -, considerando l’uso combinato di dispositivi per il consumo di nicotina, si evince che nell’ultimo anno il 59% degli studenti ha utilizzato almeno un prodotto a base di nicotina“.

Il consumo di alcol tra gli studenti

Passando ad analizzare il consumo di alcolici, “i dati mostrano un uso ampiamente diffuso tra i ragazzi”. Infatti, 2 milioni di studenti (81%) riferiscono di aver consumato bevande alcoliche almeno una volta nella vita, oltre 1 milione e 800mila nel corso dell’ultimo anno (75%). In 140mila, prevalentemente ragazzi, hanno utilizzato bevande alcoliche almeno 20 volte nel corso degli ultimi 30 giorni (5,6%). “A eccezione del comportamento frequente, si rilevano sempre percentuali maggiori tra le ragazze”, si legge sulla relazione.

Osservando il fenomeno più nello specifico, emerge che circa 1 milione di studenti (41%) ha riferito un consumo eccessivo di alcol (ubriacatura) una volta nella vita, 750mila nel corso dell’anno (30%) e quasi in 43mila lo hanno fatto almeno 10 volte negli ultimi 30 giorni (1,7%). Più del 30% ha dichiarato una prima ubriacatura prima dei 15 anni, il 64% tra i 15 e i 17 anni. “Le ubriacature frequenti – hanno segnalato gli esperti – registrano i valori più alti mai registrati”.

Quasi 710mila studenti (29%), inoltre, hanno affermato di aver consumato 5 o più bevande alcoliche negli ultimi 30 giorni in un intervallo ristretto di tempo, con prevalenze che crescono all’aumentare dell’età e di poco superiori tra i ragazzi rispetto alle ragazze.

Dopo il calo osservato nel 2020, si legge ancora nel report, il consumo di alcol “è risalito nel 2021, ma si attesta intorno valori inferiori a quelli osservati prima della pandemia”.