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Caso niqab a scuola, il messaggio della Garante per l'Infanzia
Scoppia il caso niqab in una scuola superiore di Monfalcone (Gorizia): il messaggio della Garante per l'Infanzia e il commento del ministro Vallditara
Sta facendo molto discutere il caso delle studentesse di una scuola di Monfalcone (Gorizia) che ogni giorno, recandosi a lezione col niqab, prima di entrare in classe vengono ‘identificate’ da una professoressa. Nel dibattito è intervenuta anche la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. Ecco il suo messaggio.
- Niqab a scuola a Monfalcone: scoppia il caso
- L'intervento della Garante per l'Infanzia sul niqab a scuola
- Cosa ha detto il ministro Valditara
Niqab a scuola a Monfalcone: scoppia il caso
Ogni mattina quattro studentesse si fermano all’entrata della scuola, l’Istituto Pertini di Monfalcone, per essere ‘identificate’ da una professoressa. Le giovani in questione, musulmane, indossano il niqab, il velo integrale che lascia scoperti solo gli occhi. Prima di entrare in classe, davanti ad un’insegnante alzano il velo per farle controllare che siano davvero loro.
A Monfalcone, su una popolazione di 30mila persone, il 30% degli abitanti è di origine straniera e il 25% di fede islamica. Per questo, come riportato dal Corriere della Sera, al Pertini sono numerose le ragazze che indossano il velo. Ma ad utilizzare il niqab sono solo in quattro. Erano cinque all’inizio dell’anno scolastico, adesso una si è ritirata.
La preside dell’istituto, Carmela Piraino, ha spiegato che, di fronte al fatto che le studentesse hanno rifiutato di togliere il niqab, ha scelto la via dell’accoglienza: “Il ragionamento ci ha portato a ritenere che imporre può indurre le ragazze a lasciare la scuola, mentre l’istituzione raggiunge il suo scopo quando l’allievo consegue i cinque anni di studio – ha detto la dirigente scolastica -. Di qui la necessità di ricreare tranquillità e fiducia per far sentire a casa le giovani e capire se il lavoro di insegnanti e compagni possa portarle a essere più libere”.
Tutto è andato avanti senza scossoni fino a quando la notizia ha oltrepassato i confini della scuola, diventando un caso politico. Il gruppo consiliare friulano della Lega ha annunciato una proposta di legge regionale per vietare il niqab nei luoghi pubblici a partire dalle scuole. Anche il Partito democratico concorda sulla necessità di togliere il velo integrale nei contesti scolastici. “Le autorità competenti hanno il dovere di intervenire in maniera inequivocabile sancendo il divieto di indossare il velo integrale nelle scuole”, ha detto il consigliere regionale Nicola Conficoni. Che ha proseguito: “Dalle istituzioni ci aspettiamo una presa di posizione forte nel seguire la strada della parità di genere”.
L’intervento della Garante per l’Infanzia sul niqab a scuola
Sul caso di Monfalcone è intervenuta anche la Garante per l’Infanzia. “Le notizie che ci arrivano da Monfalcone sollevano molte preoccupazioni sulla libertà di queste ragazze e sulla loro effettiva integrazione nel contesto scolastico e sociale“, ha affermato l’Autorità garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Marina Terragni.
“La necessità di un efficace dialogo tra culture – ha continuato – non può impedire di osservare che talune pratiche contravvengono ai più elementari diritti e ostacolano il pieno sviluppo della personalità di chi è costretta a subirne l’imposizione”.
Ancora Terragni: “Bambine e ragazze devono essere libere di crescere armoniosamente, seguendo ciascuna le proprie più autentiche vocazioni: la consapevolezza che il proprio corpo non può essere in alcun modo umiliato e mortificato fa obbligatoriamente parte di questo percorso”.
La garante ha concluso: “L’auspicio è che sul caso di Monfalcone e su ogni caso analogo il ministero dell’Istruzione e del Merito ponga la massima attenzione”.
Cosa ha detto il ministro Valditara
“Condivido il messaggio del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Marina Terragni, a proposito dell’uso del niqab da parte di alcune studentesse di una scuola di Monfalcone”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
“La scuola – è andato avanti – deve essere un luogo di vera integrazione, di relazioni umane solide e trasparenti, di valorizzazione della dignità della persona, un luogo in cui ragazze e ragazzi siano liberi di crescere armoniosamente”.
Valditara ha infine precisato: “Non si deve tuttavia caricare la scuola di responsabilità che non le competono. Senza una legge che riveda la normativa vigente non si può chiedere a dirigenti scolastici e docenti più di quanto ha fatto la preside della scuola di Monfalcone”.