Codacons contro Vannacci: esposto per frasi su scuola e disabili
Codacons contro Roberto Vannacci per le sue frasi su scuola e disabilità: l'associazione ha presentato un esposto in oltre 100 procure d'Italia
Codacons contro Vannacci. Dopo la bufera per le frasi pronunciate dal generale su scuola e disabilità, l’associazione ha presentato un esposto in 104 procure della Repubblica di tutta Italia.
Perché il Codacons ha presentato un esposto contro Vannacci
Il 30 aprile il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) ha presentato un esposto in 104 procure italiane contro Roberto Vannacci, candidato alle Elezioni europee con la Lega, in merito alle sue dichiarazioni sulle classi con “caratteristiche separate” per le persone disabili.
Come si legge su una nota, l’associazione chiede alla magistratura di aprire un’indagine per chiarire se le frasi del generale rientrino in “possibili fattispecie penalmente rilevanti”, come quella di “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa“.
“Non vogliamo entrare nel merito delle scelte politiche del generale”, ha chiarito il Codacons, “né intendiamo interferire sulle preferenze di voto degli italiani”. Tuttavia, “alcune affermazioni attribuite a Vannacci, per la loro gravità e pericolosità, impongono un intervento della magistratura volto ad accertare se le stesse possano costituire un reato così come previsto dal nostro ordinamento”.
“In particolare – ha spiegato l’associazione – desta allarme la frase sulle classi separate per i disabili. Sembrerebbe che, secondo il generale, i disabili debbano stare separati dagli studenti più fortunati di loro, e addirittura andrebbero costituite classi separate in modo da consentire la valorizzazione delle capacità di ciascuno”.
Tale dichiarazione di Vannacci, secondo il Codacons, “si contrappone a quanto stabilito dalla legge 517/77, che propone con chiarezza strumenti e finalità per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità”. Per questo, “un ragionamento del genere appare discriminatorio e sembrerebbe a tutti gli effetti una propaganda di idee fondate sulla superiorità“. Come specificato dall’associazione, “condotte di questo tipo possono essere idonee ad integrare il reato previsto dall’articolo 604 bis del Codice penale, rubricato ‘Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa'”.
E ancora: “La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità stabilisce i requisiti di base per i diritti delle persone con disabilità ed ha un carattere giuridicamente vincolante. Il suo scopo è di promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità“.
Per tutti questi motivi, il Codacons ha chiesto a 104 procure di tutta Italia di “predisporre i controlli necessari” per accertare “la rispondenza alla realtà dei fatti riportati dai media” e “la possibilità di configurarsi di fattispecie quali il reato previsto dall’articolo 604 bis Codice penale e ogni fattispecie criminosa che venisse individuata”.
Cosa ha detto Vannacci sulle classi per studenti con disabilità
Le dichiarazioni di Roberto Vannacci alle quali fa riferimento il Codacons sono state rilasciate durante un’intervista a ‘La Stampa’ pubblicata il 27 aprile. Su scuola e disabilità, il generale aveva affermato: “Credo che delle classi con ‘caratteristiche separate’ aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Non è discriminatorio”.
“Oggi si appiattisce verso il basso il livello di tutti gli studenti – aveva proseguito -. E invece la scuola dovrebbe essere come lo sport, dove si mettono insieme le persone con prestazioni simili”.
“Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti”, aveva puntualizzato Vannacci durante l’intervista, specificando che “non sono specializzato in disabilità“. “Un disabile, però – aveva aggiunto -, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei 100 metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico”.
“Chi ha un ritardo nell’apprendimento si sente più o meno discriminato in una classe dove tutti capiscono al volo? Non sono un esperto di disabilità – aveva ribadito Vannacci a ‘La Stampa’ -, ma sono convinto che la scuola deve essere dura e selettiva, perché così sarà poi la vita. O almeno, così è stata la mia”.