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codice etico per prof Fonte foto: iStock

Dai social a OnlyFans, in arrivo un codice etico per i prof

Dopo il caso della maestra su OnlyFans, è in arrivo un nuovo codice etico per i prof: tutte le novità dal ministero dell'Istruzione e del Merito

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Quello della maestra trevigiana che ha condiviso contenuti su OnlyFans è solo l’ultimo dei tanti casi discussi riguardo al tema del comportamento degli insegnanti sui social e sul web in generale. Il ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) ha così deciso di intervenire proponendo un codice etico per i prof.

Dopo il caso OnlyFans arriva il codice etico per gli insegnanti

Rivedere il Codice di comportamento nazionale dei dipendenti pubblici prevedendo una sezione specifica per gli insegnanti. È questa la misura principale che il ministero dell’Istruzione e del Merito intende adottare per prevenire situazioni simili a quella della maestra d’asilo presente su OnlyFans, piattaforma nota per la condivisione di contenuti per adulti. Il vademecum del Mim, come si legge su La Repubblica, è stato già al vaglio di una commissione di giuristi.

Il Codice, modificato nel 2023, prevede già una sezione dedicata all’uso dei mezzi di informazione e dei social da parte dei dipendenti pubblici: “Il dipendente – si legge – è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale”. Inoltre si specifica che “le amministrazioni si possono dotare di una ‘social media policy‘ per ciascuna tipologia di piattaforma digitale”, che “deve individuare le condotte che possono danneggiare la reputazione delle amministrazioni”.

Già in passato queste norme erano state richiamate per riprendere i comportamenti di alcuni insegnanti, che sono a tutti gli effetti dei dipendenti pubblici. Tra questi c’è il professore e scrittore Christian Raimo, che è stato oggetto di un provvedimento disciplinare per per aver violato, secondo la Direzione scolastica regionale del Lazio, due articoli del codice etico per alcune sue dichiarazioni sui social contro il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

Adesso l’intenzione di viale Trastevere è quella di modificare parte del regolamento in modo che si adatti proprio alle caratteristiche del lavoro degli insegnanti, il cui compito è quello di educare, e che tenga in particolare conto del loro comportamento sui social, evitando la pubblicazione di contenuti che possano compromettere la reputazione dei prof o dell’istituzione scolastica.

Disciplinare il comportamento dei prof sui social: le proposte

In attesa del nuovo Codice del ministero, le associazioni di categoria si stanno muovendo in autonomia per disciplinare il comportamento degli insegnanti sui social.

Già due anni fa, l’Associazione nazionale presidi ha provato a redigere un documento volto a disciplinare l’uso dei social da parte del personale scolastico. Il vademecum, che non è mai stato ufficialmente adottato, chiedeva ai prof di mantenere i propri profili personali privati e ‘decorosi’ e di rimuovere foto o commenti discutibili.

Ora è la Fism (Federazione italiana scuole materne) – che comprende istituti paritari, non-profit, cattolici o di ispirazione cristiana – ad essere pronta a introdurre un codice etico per gli insegnanti e gli educatori. La proposta, che sarà sottoposta a votazione nell’assemblea del 30 marzo, rappresenta un cambiamento ritenuto necessario anche dall’Associazione nazionale dirigenti scolastici (Andis), che già da tempo ha introdotto delle linee guida comportamentali per i propri membri. Ed è proprio la presidente dell’Andis, Paola Bortoletto, che commentando il caso della maestra d’asilo trevigiana ha detto: “Pubblicare foto su OnlyFans non è un comportamento compatibile con l’insegnamento a minori”.